A me quello che fa più male, al di là del dolore di vedere un ragazzo di 26 anni che lascia questo mondo, sono certi commenti sul tipo che "nessuno li obbliga" e "il ciclismo si sa che è pericoloso", le stesse identiche cose che dicono certi "benpensanti" quando è uno di noi a finire sotto un lenzuolo sulla strada.
Come sempre, se tocca agli altri chi se ne frega.
Partendo dal presupposto che una morte é una morte.
Però purtroppo é così, cosa si dovrebbe fare per evitare certe disgrazie? Non correre più.
Alla fine stà comunque al corridore calcolare il rischio di affrontare una discesa in una certa maniera, fa parte del loro lavoro.
Lo sò, sarò brutale, ma io la vedo così.
Non é questione di " chi se ne frega" chi fa il corridore penso sappia che può capitare e i casi di decessi non mancano di certo per confermare che potrebbe succedere.
Io parlo del caso che si corra in situazioni di sicurezza, come mi sembra sia in questo caso.
Voglio dire non in cattive condizioni meteo o strade rovinate, o altri fattori che possano mettere in ulteriore pericolo il ciclista.