Pro Stagione 2023

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Maiella

Biker Maiellensis
28 Gennaio 2015
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Focus Izalco Max
A me quello che fa più male, al di là del dolore di vedere un ragazzo di 26 anni che lascia questo mondo, sono certi commenti sul tipo che "nessuno li obbliga" e "il ciclismo si sa che è pericoloso", le stesse identiche cose che dicono certi "benpensanti" quando è uno di noi a finire sotto un lenzuolo sulla strada.

Come sempre, se tocca agli altri chi se ne frega.
C'é una questione irrisolta sulla sicurezza dei corridori. Il ciclismo oltre ad un grado di pericolosità intrinseco, subisce da qualche anno la ricerca della spettacolarità a discapito dell'incolumità degli atleti.
 
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semolo

Gregario
22 Agosto 2019
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Wilier Zero.7 - Campagnolo Chorus 11V - Fulcrum Racing Speed 35
Partendo dal presupposto che una morte é una morte.
Però purtroppo é così, cosa si dovrebbe fare per evitare certe disgrazie? Non correre più.
Alla fine stà comunque al corridore calcolare il rischio di affrontare una discesa in una certa maniera, fa parte del loro lavoro.
Lo sò, sarò brutale, ma io la vedo così.
Non é questione di " chi se ne frega" chi fa il corridore penso sappia che può capitare e i casi di decessi non mancano di certo per confermare che potrebbe succedere.
Io parlo del caso che si corra in situazioni di sicurezza, come mi sembra sia in questo caso.
Voglio dire non in cattive condizioni meteo o strade rovinate, o altri fattori che possano mettere in ulteriore pericolo il ciclista.
Concordo, non si tratta di essere brutale ma di essere realisti.

Sicuramente più la velocità è alta e più è alto il rischio di farsi male in caso di caduta, ma qualcuno davvero pensa che una discesa tutta curve cieche fatta tra i 40 e i 70 km/h sia più sicura?
Anche il buon Remco poteva lasciarci la pelle al Lombardia e non mi sembra che stesse scendendo a 100 km/h; la curva la puoi sbagliare anche a 35 km/h, il problema è che se c'è un muro o peggio il burrone te la prendi in quel posto.

Cataldo al Catalunya è caduto in pianura e si è fratturato tutte le ossa possibili; se rimaneva paralizzato o secco sono sicuro che molti si sarebbero lamentati che si va troppo forte :yoga:

Mi dispiace per Gino, l' ho saputo poco fa mentre guardavo il Giro di Slovenia e ci sono rimasto di merda.
 
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TheLordofBike

Apprendista Cronoman
4 Ottobre 2007
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Secondo me, gli lasciano anche un po' troppa carta bianca a livello mediatico, proprio perché è il "pupillo" di Lefevre. UAE e Jumbo sono molto più "protettive". Sentire che a 23 anni non fai il tour per non rovinarti la reputazione, seppur comprensibile, è indice che qualcosa non va a livello psicologico.

E' da dicembre 2021 che Remco ed il team hanno programmato gli eventi principali fino alla stagione 2024...senza tanto nascondersi.

Liegi + Vuelta + Mondiale nel 2022
Liegi + Giro + Mondiale + Lombardia nel 2023
Classiche di primavera + Tour + Olimpiadi e forse Mondiale e Lombardia nel 2024

Non è che un GT si "improvvisa" tantomento se ti chiami Remco per cui non ti puoi permettere di andare li per "far esperienza e puntare a qualche tappa" altrimenti alla prima salita che si stacca perchè la prende "con calma" come l'90% degli atleti verrebbe messo in croce a livello mediatico.

Basti guardare l'esempio dell'europeo 2021...Remco fa il diavolo a 4, disintegra il gruppo, stacca quasi tutto (tranne il buon Colbrelli)...tira per 30km da solo e arriva secondo perdendo in volata...il tutto dopo 10mesi da un'infortunio che lo ha visto quasi morto. I giornalisti invece che tesserne le doti e le gesta lo hanno messo in croce perchè è arrivato secondo.
Nessuno ha detto nulla riguardo il fatto che, nella stessa gara, Tadej si è staccato da un velocista in salita, non è riuscito a tenere le ruote del belga ed è arrivato a 2min dai primi due...
Questo per darti un'idea dell'impatto e pressione mediatica che ruota attorno al giovane belga.
 

sembola

Velocista
22 Aprile 2004
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verde
Alla fine stà comunque al corridore calcolare il rischio di affrontare una discesa in una certa maniera, fa parte del loro lavoro.
Lo sò, sarò brutale, ma io la vedo così.

Benissimo.

A questo punto però nessun messaggio di cordoglio, nè in questo caso ("fa parte del loro lavoro") nè a maggiore ragione nei confronti degli amatori schiacciati dalle auto ("conoscevano i rischi", "se stavano a casa/facevano un altro sport non capitava").

Che poi ci sarebbe da ragionare sulla questione del "loro lavoro"... che è appunto quello di qualcun altro. Ho il sospetto che quando il rischio intrinseco tocca non a "loro" ma a "me" le opinioni iniziano a cambiare radicalmente.

D'altronde questo è un paese in cui in nome del lavoro è lecito ammazzare e farsi ammazzare.
 

Bordi

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18 Dicembre 2005
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Benissimo.

A questo punto però nessun messaggio di cordoglio, nè in questo caso ("fa parte del loro lavoro") nè a maggiore ragione nei confronti degli amatori schiacciati dalle auto ("conoscevano i rischi", "se stavano a casa/facevano un altro sport non capitava").

D'altronde questo è un paese in cui in nome del lavoro è lecito ammazzare e farsi ammazzare.
Ok.
Allora la tua ricetta quale sarebbe ?
 

jan80

Ammiraglia
3 Marzo 2008
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No beh certo è evidente. Il limitato sono io.

Prima della tappa non ce l'avevano l'altimetria? Nessuno di loro ha mai fatto la discesa dell'Albula? Lamentarsi PRIMA della tappa invece che dopo, a frittata già fatta e con Mader in rianimazione, non era più produttivo? E vedo che quando c'è da lamentarsi, anche per "possibile meteo avverso" i ciclisti si lamentano eccome.
Ma quando c'è una discesa estremamente veloce a fine di una tappa dura, a lamentarsi PRIMA del problema, caso strano non ci pensa nessuno.
Se il buon Remco fosse arrivato al traguardo dopo la discesa vincendo, non avrebbe fiatato. Anzi magari avrebbe fatto un plauso all'organizzazione per la bellissima tappa.
Ma il limitato evidentemente sono io.
Forse e' perche' a parlare era il campione del mondo e si sapeva delle condizioni disperate di Mader e non Leandro Loi,che con il rispetto parlando non si cagherebbe nessuno??alla fine questi ragazzi i rischi se li prendono,ma la colpa e di chi aumenta i rischi per lo spettacolo.....ovvio che mettere una discesa come arrivo di tappa aumenta i rischi,poi uno puo' cadere scivolando anche andano al foglio firma,ma resta il fatto che una discesa a 100km/h come arrivo di tappa e' piu' pericolosa che andare al foglio firma.
Ci si lamentava perche' non volevano fare le discese al Giro in condizioni critiche.....forse perche' il culo sulla sella sarebbe il loro e non quello dell'amatore sfigato che si crede un ciclista perche' fa 3000km annui........bisogna sempre aspettare il morto per capire
 

Lucadb6

Apprendista Passista
27 Maggio 2021
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Benissimo.

A questo punto però nessun messaggio di cordoglio, nè in questo caso ("fa parte del loro lavoro") nè a maggiore ragione nei confronti degli amatori schiacciati dalle auto ("conoscevano i rischi", "se stavano a casa/facevano un altro sport non capitava").

Che poi ci sarebbe da ragionare sulla questione del "loro lavoro"... che è appunto quello di qualcun altro. Ho il sospetto che quando il rischio intrinseco tocca non a "loro" ma a "me" le opinioni iniziano a cambiare radicalmente.

D'altronde questo è un paese in cui in nome del lavoro è lecito ammazzare e farsi ammazzare.
Direi che non c'è bisogno di estremizzare. Purtroppo ciclismo, motorsport e molti altri sport sono pericolosi e mettono in gioco la vita degli atleti. Nessuno è contento di questo, certo la tecnologia e scelte accurate degli organizzatori può aiutare a ridurre il rischio, ma la morte fa parte del gioco e non si può far altro che accettarla o vietare questo tipo di sport.
Credo si sia innescata una polemica sterile a riguardo, l'unica cosa che ai può fare ora è augurare buon viaggio a Gino Mader.
 

sy-lo

Pedivella
4 Maggio 2019
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Forse e' perche' a parlare era il campione del mondo e si sapeva delle condizioni disperate di Mader e non Leandro Loi,che con il rispetto parlando non si cagherebbe nessuno??alla fine questi ragazzi i rischi se li prendono,ma la colpa e di chi aumenta i rischi per lo spettacolo.....ovvio che mettere una discesa come arrivo di tappa aumenta i rischi,poi uno puo' cadere scivolando anche andano al foglio firma,ma resta il fatto che una discesa a 100km/h come arrivo di tappa e' piu' pericolosa che andare al foglio firma.
Ci si lamentava perche' non volevano fare le discese al Giro in condizioni critiche.....forse perche' il culo sulla sella sarebbe il loro e non quello dell'amatore sfigato che si crede un ciclista perche' fa 3000km annui........bisogna sempre aspettare il morto per capire
Io continuo a pensare che si stia difendendo l’indifendibile per quanto riguarda i corridori.
Non credo che nel contratto abbiano scritto che debbano andare a 100km/h in discesa, che per una discesa montana sarebbe folle da fare in auto/moto figuriamoci in bici.
Se non ci fosse scappato il morto saremmo stati tutti a celebrare Ayuso e gli altri che son scesi a quelle velocità invece di stigmatizzarli fin da subito per essersi presi dei rischi senza senso.
 

jan80

Ammiraglia
3 Marzo 2008
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Colnago
Io continuo a pensare che si stia difendendo l’indifendibile per quanto riguarda i corridori.
Non credo che nel contratto abbiano scritto che debbano andare a 100km/h in discesa, che per una discesa montana sarebbe folle da fare in auto/moto figuriamoci in bici.
Se non ci fosse scappato il morto saremmo stati tutti a celebrare Ayuso e gli altri che son scesi a quelle velocità invece di stigmatizzarli fin da subito per essersi presi dei rischi senza senso.
Se non scendi a 100km/h arrivi con 2 minuti di ritardo......se devi fare classifica e' meglio se cambi lavoro.......altrimenti faremo rischiare anche nelle fabbriche senza protezioni,per ridure costi e velocizzare il lavoro
 

sembola

Velocista
22 Aprile 2004
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Forse e' perche' a parlare era il campione del mondo e si sapeva delle condizioni disperate di Mader e non Leandro Loi,che con il rispetto parlando non si cagherebbe nessuno??alla fine questi ragazzi i rischi se li prendono,ma la colpa e di chi aumenta i rischi per lo spettacolo.....ovvio che mettere una discesa come arrivo di tappa aumenta i rischi,poi uno puo' cadere scivolando anche andano al foglio firma,ma resta il fatto che una discesa a 100km/h come arrivo di tappa e' piu' pericolosa che andare al foglio firma.
Ci si lamentava perche' non volevano fare le discese al Giro in condizioni critiche.....forse perche' il culo sulla sella sarebbe il loro e non quello dell'amatore sfigato che si crede un ciclista perche' fa 3000km annui........bisogna sempre aspettare il morto per capire
Anche Skjelmose ha detto grossomodo le stesse cose di REV, ma lui è appena arrivato nel circo e non è divertente come bersaglio per i pesci in faccia.

Non credo che nel contratto abbiano scritto che debbano andare a 100km/h in discesa, che per una discesa montana sarebbe folle da fare in auto/moto figuriamoci in bici.
No, certo, non c'è scritto nulla. Poi però se non osano in discesa per recuperare o non perdere terreno, se non ci provano, se non fanno risultato alla fine la squadra il contratto lo fa a qualcun altro. Ma mica c'è scritto nel contratto, per cui è tutto a posto.

Così come non è scritto nel contratto di chi fa (esempio a caso) le consegne coi furgoni di rischiare alla guida per finire le consegne in tempo. O nei contratti (contratti???) di tanti manovali. Non li obbliga mica nessuno, no no... se s'ammazzano dispiace ma pazienza, avanti un altro. Finchè non tocca a te o ad uno vicino a te, ed allora le opinioni cambiano.
 

jan80

Ammiraglia
3 Marzo 2008
17.351
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Colnago

Qui si vede la curva. Dovrebbe essere dove si vedono le strisce di cemento ed è stato trovato sotto.

Senza parole
Comunque quella curva era brutta forte....non e' perche' larga e' sicura,basta vedere Ayuso come la fa....il minimo errore vai giu a certe velocità
 

Doppiomisto

Apprendista Cronoman
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Alcune...

Qui si vede la curva. Dovrebbe essere dove si vedono le strisce di cemento ed è stato trovato sotto.

Senza parole

Si il punto è quello. Ci si arriva dopo 2 km di sostanziale rettilineo in discesa. Non oso immaginare a che velocità sia uscito di strada...
 
Stato
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