come da link sopra postato non c'è un reale vantaggio di efficienza tra pedalata tradizionale "metatarsale" o mesopiede.
C'è però un vantaggio metabolico non trascurabile e una ricerca in corso su questo chiarirà alcuni aspetti visto che non ci sono molte ricerche a riguardo (a memoria 2)=
la posizione con tacchetta sotto l'avampiede ha un retaggio storico culturale (= difficilmente sradicabile in un mondo tradizionalista e "lento" come il ciclismo): le scarpe avevano suola morbida e non particolarmente rigida (in comparazione a quelle moderne) e quindi il piede, parallelamente a quanto avviene nel podismo o anche solo nella deambulazione, svolgeva una sua minima funzione di leva.
Con l'avvento di materiali rigidi questo concetto viene a decadere e infatti si sono e si stanno sperimentando posizioni di tacchetta più arretrata (midfoot).
Nell'azione da seduti non ci sono particolari svantaggi ma anzi ipotetici vantaggi:
- i muscoli della gamba (anatomicamente ginocchio-caviglia) svolgono solo un azione di tensione e trasferimento di forza (generata da altri gruppi muscolari) e sono "richiamati" maggiormente da una posizione avanzata della tacchetta. Non è un caso che anche nel ciclismo ci siano infortuni al tendine d'achille spesso scatenati da tacchette troppo avanzate. Con una posizione midfoot questi muscoli vengono messi notevolmente meno in funzione (così come il piede e la fascia plantare).
Quali vantaggi?
- 1) riduzione irrorazione sanguigna periferica per questi muscoli che sono anche in genere di piccola "grandezza" 2) muscoli di piccole dimensioni sono più affaticabili 3) la posizione midfoot invece permette un maggior contributo dei distretti glutei e quadricipite, cioè 2 distretti di grandi dimensioni (e meno affaticabili e % più ricchi di fibre lente) e quindi 4) minor irrorazione sanguigna generale e più localizzata in distretti prossimali
- abbassamento baricentro e minima riduzione cx
- drastica riduzione nella richiesta tecnica della pedalata
- drastica riduzione di necessità di correzioni e sostegno (avan)piede con cunei prono/supinatori e/o supporti arco plantare (uno degli aspett più trascurati nel posizionamento "tradizionale").
La maggior parte delle correzioni e delle dismetrie ascendenti partono proprio dai piedi e in particolare da differenze nell'avampiede, meno frequentemente per differenze nel mesopiede
- metabolicamente per i punti sopra indicati sembrano esserci vantaggi in una minor richiesta e miglior risposta al carico (minor FC a parità di potenza media espressa)
- drastica riduzione se non annullamento di problemi tipici di formicolio e compressione nervosa nell'avampiede, una delle zone anatomicamente più ricche di piccoli vasi e nervi con decorso tra i metatarsi
- questa posizione è stata provata con alterni risultati sian nel triathlon (logico il fatto che utilizzano meno la muscolatura della gamba poi ci sia un vantaggio nella successiva fase di corsa) che nei professionisti, Thomas Rohregger attuale atleta Leopard, ha vinto 2 Giri d'Austria con questa impostazione tecnica
Svantaggi:
- riduzione del reclutamento dei muscoli della gamba= azione sui pedali meno coordinata e soprattutto minor gioco e azione della caviglia-piede= minor capacità di accelerazione. E' sicuramente una posizione utile o considerabile in situazioni di ridotta o minima richiesta di cambi di ritmo (cronometro, cronoscalate, triathlon, randonnee...)
- necessità di rivedere ovviamente altezza sella/manubrio
- possibile contatto scarpa-ruota nelle curve dov'è richiesto ampio uso dello sterzo...ma a questo ci si abitua facilmente
- solo poche ditte hanno scarpe già predisposte per questa posizione
- non ultimo.... la TIPICA mentalità del "se si è pedalato per 100 anni così, perchè cambiare?"