Velodromo Vigorelli

Lanerossi

Maglia Iridata
22 Settembre 2004
14.984
271
43
Recoaro Terme (VI)
lanerossi.altervista.org
Perchè allora non scrivi un bell'articoletto sulla storia di Sannino (soprattutto la parte storica, se poi produce ancora meglio) che l'aggiungiamo al mio sito? Il sito è "mio" ma vuole essere anche di tutti voi (ho fatto la scelta di lasciarlo sempre aggratis, senza legarlo al negozio dove lavoro, a disposizione di tutti per pure conoscenza... Speriamo anche di riuscire sempre a non dover ricorrere a banner e pubblicità...)
 

bicibikers

Apprendista Passista
4 Settembre 2008
995
52
Torino
www.bicibikers.com
Perchè allora non scrivi un bell'articoletto sulla storia di Sannino (soprattutto la parte storica, se poi produce ancora meglio) che l'aggiungiamo al mio sito? Il sito è "mio" ma vuole essere anche di tutti voi (ho fatto la scelta di lasciarlo sempre aggratis, senza legarlo al negozio dove lavoro, a disposizione di tutti per pure conoscenza... Speriamo anche di riuscire sempre a non dover ricorrere a banner e pubblicità...)

avevo già scritto delle cose... copia e incolla, poi per le foto chiedo a marco, mauro (suo padre) non credo sappia usare internet.


[FONT=Arial, Helvetica, sans-serif]La Cicli Sannino nasceva a Torino nel 1978. La società, costituita da quattro amici: Sannino, Sannicandro, Cavallito e Brusaschetto, aveva lo scopo di produrre telai per biciclette da corsa di alta gamma. Ognuno di loro aveva un compito specifico nell’azienda, sia come tecnico d’officina, sia come socio finanziatore. Mauro Sannino e Sannicandro erano i “tecnici” d’officina, anche perché entrambi avevano avuto esperienze artigianali nelle attività precedenti. Mauro era il telaista del gruppo e sicuramente il trascinatore. Io ho incontrato Mauro Sannino e soci alla fine del 1981, avevano il laboratorio artigianale in barriera di Milano, precisamente in Via Nicola Porpora. Era un alloggio adattato alle esigenze, a quel tempo non c’erano le normative della 626, allora avevo 12 anni ed ero andato da loro per cambiare la mia prima bici da corsa, una Legnano tubi Falck (orrenda) e farmi acquistare (da mio padre) una più consona per le corse. La società per la quale correvo era sponsorizzata proprio dalla Cicli Sannino, si chiamava G.S. Radio Taxi Cicli Sannino. Mi ricordo che il modello che presi era l’entry level della gamma, contraddistinto dal colore rosso corsa che ha sempre caratterizzato la produzione della casa.[/FONT]
[FONT=Arial, Helvetica, sans-serif]Proprio in quell’anno, o forse quello successivo la ditta Sannino si trasferiva in Via Montemagno, nei pressi del Motovelodromo di Torino, nella sede di una prestigiosa casa produttrice di componentistica di Torino: la Galli. L’impianto sportivo così vicino, allora funzionante per il settore pista, segnava non poco la storia di quest’azienda.
sannino_01.jpg

[/FONT][FONT=Arial, Helvetica, sans-serif]Nel frattempo la Cicli Sannino forniva biciclette alle nazionali dei paesi dell’est europeo dei settori giovanili, facendosi conoscere a livello internazionale ed esportando il prodotto italiano anche negli USA. L’innovazione tecnologica, l’ambizione dei soci dell’azienda, portavano il miglioramento dei prodotti, che da artigianali e grossolani, come dell’inizio della produzione, raggiungevano la perfezione. L’officina aveva una zona espositiva, con i modelli di punta, poi una zona montaggio accessibile al pubblico passando da ripidi gradini, il sabato pomeriggio diventava zona di ritrovo per cicloamatori e ragazzi.[/FONT]
[FONT=Arial, Helvetica, sans-serif]La zona più interessante, a mio modo di vedere, era il retro, ovvero l’officina vera e propria, con le maschere dei telai, le mole, le chiavi, i cannelli, la macchina per sabbiare i telai e tanti, tanti telai appesi al soffitto. Quello era il regno di Mauro Sannino. Era spesso troppo preso sul lavoro per andare nella zona di montaggio e spesso di conversazione (in maniera a volte fastidiosa per chi stava lavorando, anche se oggi, direi in fondo zona di marketing), ma quando c’era da prendere le misure per un nuovo telaio per un corridore, c’era lui.[/FONT]
[FONT=Arial, Helvetica, sans-serif]Ricordo di aver visto nascere un telaio proprio nella sua officina, e da ragazzino quasi non riuscivo a credere che dei tubi, scaldati a cannello e collegati con delle pipe di giunzione a brasatura, sporchi di scorie riuscissero a diventare così belli, lucidi e resistenti. Ho la sua immagine impressa con gli occhialini e il cannello in mano. Quelli sono stati gli anni d’oro della Sannino, ma oggi direi, con un pizzico di nostalgia, non solo della Sannino, ma della nostra generazione e dell’Italia. [/FONT]
[FONT=Arial, Helvetica, sans-serif]Vorrei ricordare alcuni nomi di corridori legati al marchio Sannino di quegli anni, che hanno contribuito a farlo conoscere ed apprezzare: Santysiak, che proveniva dalla nazionale della Polonia, Stefano Baudino, asso del km. da fermo ed olimpico a Los Angeles. [/FONT]
[FONT=Arial, Helvetica, sans-serif]Per la Sannino, conseguentemente al calo di interesse per i telai d’acciaio saldati a mano, aggravato inoltre da un grave lutto famigliare, iniziò un periodo di crisi che nemmeno la realizzazione di telai di altissima gamma riuscì ad arrestare. Importare telai d’alluminio prodotto da altre case e nel contempo continuare con la realizzazione di prodotti di fascia alta, diventava così l’unico modo di sopravvivere in un mercato sempre più in competizione.[/FONT]
[FONT=Arial, Helvetica, sans-serif]Ma le capacità alla fine premiano, così una nota casa tedesca di biciclette, riconosce il valore di un abile artigiano e lo assolda per curare una linea di prodotti al top. Così la biciclette Sannino, ormai fatte in materiali compositi, vengono cavalcate da professionisti al giro d’Italia. Un unico rammarico: altro pezzo dell’Italia, della cultura tecnica che per poter lavorare bene si debba trasferire all’estero. Mi auguro di poter rivedere il marchio Sannino, su una bici interamente progettata e prodotta a Torino, chissà… per il momento mi curo e contemplo quella che al tempo ho acquistato da lui.

[/FONT]
 

lipovu31

Pignone
12 Novembre 2008
183
0
Milano
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Macchè, sarebbe pieno di gente che vuole provare quel legno...
Oltre al fatto che è ormai fuori dai canoni attuali come lunghezza (di fatto non si userebbe per le gare di un certo livello), mi diceva anche lo stesso Masi che la pista sotto è marcia...

Sono stato al Vigorelli per lavoro diverse volte, fino alla fine di settembre. Confermo ciò che l'ottimo Masi, unico inqulilino del Vigorelli, ha detto: la pista è irrecuperabile. Il legno è arricciato, secco e tra una lamina e l'altra ci sono voragini di quasi un cm. In alcuni punti - semplicemente camminando - le lamine sprofondano e il sottofondo è completamente marcio. A vederlo così sembra impensabile che si potesse correre fino a pochi anni fa, parlo del recupero effettuato grazie alla Mapei, non del glorioso passato. Nel vigorelli si sono buttati soldi senza criterio, per lavori mal fatti e senza una reale strategia.
In una città come Milano dove le strutture sportive sono una una rarità, è un omicidio ridurre così tanta storia. Quanto alle gare, certo, gli standard oggi sono diversi, ma apredolo al pubblico - non solo per lo snow park - si potrebbe avvicinare qualche ragazzo alla pista. Poi penso al sostegno alla creazione di team per i giovani. Mi pare che in Italia si diano soldi a tutti, e questo costerebbe ben poco al Comune o a chi altro. Altri progetti li ho trovati sulll'ottimo sito
www.vigorelli.org/
che si batte per il recupero.

Per la cronaca il nuovo progetto Citylife del quartiere fiera prevede la riqualificazione dell'anello ma con la crezione di una palestra e di piscina olimpionica. Il progetto è così sulla carta, anche se nessuno sa ancora a chi tocchi pagarlo. Così non se ne farà nulla. Il vincolo della Soprintendenza non c'è, e prima o poi lo spianano.
Una pazzia!!!!!!!!:cry::cry::cry::cry::cry::cry::cry::cry::cry::cry::cry:
Se entrate al Vigorelli, anche così com'è ve ne innamorate!!!!!!!
 

bicibikers

Apprendista Passista
4 Settembre 2008
995
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Torino
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Sono stato al Vigorelli per lavoro diverse volte, fino alla fine di settembre. Confermo ciò che l'ottimo Masi, unico inqulilino del Vigorelli, ha detto: la pista è irrecuperabile. Il legno è arricciato, secco e tra una lamina e l'altra ci sono voragini di quasi un cm. In alcuni punti - semplicemente camminando - le lamine sprofondano e il sottofondo è completamente marcio. A vederlo così sembra impensabile che si potesse correre fino a pochi anni fa, parlo del recupero effettuato grazie alla Mapei, non del glorioso passato. Nel vigorelli si sono buttati soldi senza criterio, per lavori mal fatti e senza una reale strategia.
In una città come Milano dove le strutture sportive sono una una rarità, è un omicidio ridurre così tanta storia. Quanto alle gare, certo, gli standard oggi sono diversi, ma apredolo al pubblico - non solo per lo snow park - si potrebbe avvicinare qualche ragazzo alla pista. Poi penso al sostegno alla creazione di team per i giovani. Mi pare che in Italia si diano soldi a tutti, e questo costerebbe ben poco al Comune o a chi altro. Altri progetti li ho trovati sulll'ottimo sito
www.vigorelli.org/
che si batte per il recupero.

Per la cronaca il nuovo progetto Citylife del quartiere fiera prevede la riqualificazione dell'anello ma con la crezione di una palestra e di piscina olimpionica. Il progetto è così sulla carta, anche se nessuno sa ancora a chi tocchi pagarlo. Così non se ne farà nulla. Il vincolo della Soprintendenza non c'è, e prima o poi lo spianano.
Una pazzia!!!!!!!!:cry::cry::cry::cry::cry::cry::cry::cry::cry::cry::cry:
Se entrate al Vigorelli, anche così com'è ve ne innamorate!!!!!!!

mamma mia, mi viene solo da piangere... non l'ho più rivisto dal 1986 ed era già scoperto causa neve... nel 1984 era coperto...
e si filava... eccome si filava... sul cemento non è la stessa cosa! Chi ha provato sa quello che voglio dire.
 

lipovu31

Pignone
12 Novembre 2008
183
0
Milano
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Comunque l'indifferenza di questa città è incredibile. Ci sono state anche campagne dei media, promesse, qualche timido tentativo di recupero ma la politica e i "benefattori" se ne sono sempre fregati...
Che disperazione
 

Surplace

Track Coach FCI
12 Ottobre 2006
4.135
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Portogruaro
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Bici
Pina & Surplace
Ecco qui..... :cry:
Questo è il pezzo che ha fatto saltare Molinarolo durante l'ultimo giorno del Vigorelli, 11 settembre 2001.
L'ho raccolto e l'ho messo in tasca, lo tengo come una reliquia.
Come vedete il marciume era già in stato avanzato.

Andy
 

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29 Gennaio 2008
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pianura lombarda
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Babbo Natale forse esiste davvero.....
Ieri sera ascoltando una tv locale milanese davano per certo il rinnovamento di alcuni impianti Milanesi, e udite udite si prevede gia' la gara di appalto per il mese prossimo per la ristrutturazione del Vigorelli,con copertura totale della struttura e ammodernamento per un importo di 47 milioni di euro,un centro polivalente con particolare riguardo a ciclismo e atletica leggera, fusse che fusse la volta buona.... qualcuno sa qualcosa di piu'
Andrea Prati
 

rafaelfarina

Pignone
7 Marzo 2007
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Milano - sud
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Bici
STARK Carbon
Babbo Natale forse esiste davvero.....
Ieri sera ascoltando una tv locale milanese davano per certo il rinnovamento di alcuni impianti Milanesi, e udite udite si prevede gia' la gara di appalto per il mese prossimo per la ristrutturazione del Vigorelli,con copertura totale della struttura e ammodernamento per un importo di 47 milioni di euro,un centro polivalente con particolare riguardo a ciclismo e atletica leggera, fusse che fusse la volta buona.... qualcuno sa qualcosa di piu'
Andrea Prati

sarà una delle solite boiate della Signora illustrissima Moratti, che per far politica e far la figa sperpera consigli e promesse a tutti!!!
basti vedere ieri la brillante idea di tenere le scuole aperte a milano dopo che la protezione civile ha dato allarme rosso emergenza neve!!!
"a Milano sarà garantita la circolazione dei mezzi pubblici e pulizia strade x i privati senza nessun disagio"
si si grazie tante Moratti dei miai stivali , ci ho messo 4 ore ad andare al lavoro in famagosta!! se andavo in MTB ci arrivavo prima

-fine OT- scusate!!!
 

LaPila

Pignone
5 Maggio 2007
121
1
Milano, quasi Brianza...
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Bici
Litespeed
In realtà è da qualche mese che se ne parla, ovviamente sfruttando il mega carrozzone che sarà l'expo... :-x
Maggio '08:
http://milano.blogosfere.it/2008/05...romo-vigorelli-rimesso-a-nuovo-per-lexpo.html

e realtivo articolo del corriere:
http://www.nuovosistemafieramilano.it/rassegna/0/out/20080505/HZMLH.tif.pdf

E girano già i primi rendering...
http://www.flickr.com/photos/revenant78/2570152531/in/set-72157605555119862/
insieme a questo ne trovate altri, ovviamente sono progetti che non hanno nulla dell'ufficialità... A vederlo così fa un certo effetto (positivo), il vero dubbio è se rispetteranno le promesse ma anche se con il solito colpo di mano non lo trasformeranno in una struttura polifunzionale con il rischio di scontentare tutti...
 

LaPila

Pignone
5 Maggio 2007
121
1
Milano, quasi Brianza...
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Bici
Litespeed
anche io avevo sentito parlare di un progetto che lo slegherebbe dal ciclismo, inoltre nelle foto della galleria flickr non c'è traccia della pista da ciclismo...

In realtà si trovano anche con la pista, o per lo meno a me sembra una pista... :mrgreen:
http://farm4.static.flickr.com/3145/2570152949_fba1aefeb4_o.jpg
Quello che volevo sottolineare è che secondo me sentiremo tutto ed il contrario di tutto da qui al 2015, salvo magari vederlo trasformato in un bel centro commerciale o peggio in un albergo (stile italia '90 per intenderci...); non dimentichiamoci che è in una zona parecchio appetibile dal punto di vista urbanistico...
 

lentoluca

Apprendista Velocista
28 Febbraio 2007
1.341
35
Voghera e Roma
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Bici
secondo la donna: troppe
Questa sera sul televideo (pag 299-1) c'era scritto di una ristrutturazione del velodromo per fare il secondo palasport milanese per il 2013, stanziati/sbloccati 12 milioni di €.
Domanda: qualcuno ne sa qualcosa?

e farne un palasport vuol dire che ci faranno di tutto comprese le gare di boccette ed escluse quelle di bici o che si potrà anche girare sul mitico velodromo?

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ps.....non l'avevo vista anche perchè ormai il nome vigorelli lo associo solo alla bici da pista della cinelli