grazie a tutti. troppo gentili!
in realtà m'erano venute in mente anche altre tipologie da segnalare, ma era troppo tardi e avevo finito il limite dei caratteri, magari li aggiungo un altra volta.
Rispondendo un po' in giro, devo dire che sinceramente questa pratica del "ciucciare la ruota" mi incuriosisce molto. Infatti all'inizio intendevo proprio introdurla come una questione seria, poi ho visto che ci si poteva giocare e mi sono lasciato prendere la mano.
Non c'è alcuna altra disciplina dove esista qualcosa di simile. Difficilmente vai al parco, vedi uno con un pallone e senza dir niente glielo freghi dai piedi per giocarci con lui. Oppure vedi uno che si sta allenando a basket e senza di niente ti metti a marcarlo finchè non perde palla. Mentre nel ciclismo stai andando per i fatti tuoi, ti volti e trovi uno che ti si è attaccato dietro col biadesivo e la cosa è del tutto normale.
Mach1 magari scopriamo che sono io quello che ti saluta sul Naviglio Grande... forse no io saluto con un cenno mai in maniera calorosa :eek:.
no allora non credo. Questo è un biondino, piuttosto giovane, l'aria è tutta quel del bravo ragazzo. ora è un po' che non lo incrocio ma non lo ricordo bene, non mi sembra pedali su nulla di particolarmente eclatante, quindi così a occhio sembra sia proprio mosso da uno spirito sano e genuino.
Ogni volta è un "ciao" secco ma sincero. Magari invece ti sarà capitato di averlo incrociato e che avrà salutato anche te. O magari è uno che mi conosce veramente e allora tutt'ora non ho idea di chi sia
io di indole sono abbastanza timido negli approcci, quindi il mio saluto si limita ad un cenno col capo, un sorriso a mezza bocca e il sollevare leggermente le dita della mano sinistra. Una cosa insomma che se la puoi recepire a tua discrezione sia come un saluto che come un nonnulla, così non metto in imbarazzo ne chi ci tiene al saluto e ne chi non conosce l'usanza o preferisce ignorarla.
Io sono quello "indifferente". Di solito, se esco da solo, come spesso mi accade in bdc, ho il mio ritmo da tenere e tengo quello.
si di solito anch'io, nel senso se uno mi si attacca anceh senza dir niente non mi da alcun fastidio, basta che sappia il fatto suo e non mi venga addosso. La realtà è che non sono sto gran pedalatore, faccio già fatica a stare sui 30 e quindi non posso offrire chissà che scia, percui il fatto di avere qualcuno dietro mi mette un po' in soggezione.
A me questa categoria dà molto fastidio, con qualche eccezione.
In particolar modo non sopporto, quelli che raggiungo facilmente (quindi vanno molto piano), ma che trovano l'energie per attaccarsi dopo che li hai superati, e anche per non staccarsi, se si accelera. Quasi sempre questi soggetti, non ti degnano di una parola, ne' ovviamente di darti un cambio. Li senti dietro di te e danno più fastidio che la sabbia nelle mutande (Litizzetto). Le eccezioni sono:
- Il tizio si offre di dare qualche cambio;
- Il tizio ti chiede se ti da fastidio averlo a ruota;
prendo la difesa della categoria perchè a volte ne faccio parte. Prima di iniziare a pedalare con la bici da corsa non avevo mai saggiato i vantaggi dello stare in scia. Se passa uno che va a 35, e io vado a 30, questo mi raggiunge e mi supera facilmente. A quel punto provo a stargli dietro per vedere se riesco a farmi tirare un po' a quella velocità. Oppure magari vedo un tizio che ha due polpacci tipo due palle da bowling ( i miei non sembrano manco due palle da ping pong ) che sta andando alla mia velocità e capisco che quello in quel momento non sta dando manco il 10% di quello che può dare, magari è appena partito e si scalda o fa scarico, percui se lo raggiungo mi sembra ovvio che sarebbe più fastidioso che altro per lui se gli andassi davanti e mi mettessi a pedalare al mio ritmo. La realtà infatti è che queste persone non potrei mai riuscire a tirarle, anzi se mi mettessi davanti a dargli il cambio farei la figura del "generoso" di cui ho parlato e sentirei di dargli più fastidio che altro percui resto dietro, spesso in silenzio perchè in soggezione e per non importunarlo. Infatti mi son sempre chiesto se questa cosa potesse dare fastidio o meno. Ma non lo faccio con cattiveria.
invece per esempio detesto avere gente davanti o dietro in salita. In salita faccio schifo, percui devo avere il mio ritmo e non voglio distrazioni. Se mi trovo uno davanti che va più piano o che comunque riesco a raggiungere mi da un fastidio incredibile, perchè se lo raggiungo devo o fare lo scattino per superarlo e la cosa mi spezza. O rimanergli dietro e rallentare o continuare a frenare, e la cosa mi spezza. Idem se ho uno dietro, mi mette ansia. In salita voglio la completa solitudine.
lo stesso in discesa, la cosa può essere pericolosa. A me piace andare forte nei rettilinei in discesa, dove ho visibilità, percui magari mi metto in posizione aerodinamica e tocco i 60 all'ora ( si per me è già andare forte ). Però quando arrivo in prossimità delle curve non mi frega niente di pennellare le traiettorie e affrontarle a tutta. Ho troppa paura della strada che non riesco a vedere: potrebbe esserci una buca, una chiazza d'
olio, una macchina ferma o in doppia fila, un tombino, percui ogni volta che non vedo la strada m'attacco ai freni e percorro le curve a 20 all'ora. Se qualcuno fraintende e mi vede scendere a 60 e mi si attacca dietro, alla prima curva finiamo per terra tutti e due.
P.S. non andare dietro i "vecchietti"! quelli in pensione escono tutti i giorni e ti fanno andare la lingua in mezzo alle
ruote.
verissimo! una delle prime volte che ho sperimentato la pratica del ciucciare la ruota mi è accaduto sempre sul naviglio. Stavo andando per i fatti miei e a un certo punto mi trovo tre vecchietti in fila indiana dietro di me in scia.
questi incominciano a cazzeggiare tra di loro in milanese alla grande: "menu mal che ghè il giuinott che'l tira, taches taches!" ( meno male che c'è il giovanotto che tira, attaccati attaccati ) "uè va me l'è bel tut'azur" ( hey, guarda com'è bello tutto azzurro n.d.m. ho una bianchi color celeste ) "uè cheschì el và, dai che n'dem a gratis" ( hey questo qui viaggia, dai che andiamo a gratis ) e andavano avanti così. Avevo il timore di voltarmi e vedere che stavano pure giocando a briscola in bicicletta
Alchè un po' per orgoglio un po' per provare ho iniziato a spingere per quanto ne avevo, cioè poco, e questi qui sempre dietro a fare i brillanti. Alla fine son passato davanti a una fontanella e con la scusa di riempire la borraccetta, ma in realtà completamente cotto per il fuorisoglia, mi sono accostato e li ho lasciati andare. quella volta ho capito che non si deve mai sottovalutare un "vecchietto".