Ravvivo un po' il topic perchè finalmente ho qualcosa da dire a riguardo.
Ho avuto l'occasione di provare la top di gamma in titanio con freni a disco, la Aracnide versione Vedovanera montata come di seguito:
Gruppo
Shimano durace Di2; guarnitura Rotor Qring 52x36; manubrio 3T aero; reggisella Dedacciai;
Ruote 3T carbon con profilo da 60 mm; copertoncini Veloflex da 25 mm; sella Astute sky carbon; finitura con "grafiche nere opache su telaio interamente sabbiato" come recita il sito. Peso totale della bici in taglia 54 è di 7,3 kg! Ed in effetti a maneggiarla si ha subito la piacevole sorpresa di non avere un "cancello" tra le mani.
Il banco di prova è stata la Prosecco Cycling che si è rivelato davvero valido con aspre salite in rapida sucessione, discese con continui cambi di direzione e frenate impegnative, tratti in sterrato e di asfalto irregolare.
Subito a primo impatto si nota il confort che si ha nella corsa, nonostante si vada a cercare l'asfalto segnato più sconnesso si ha sempre la capacità di spingere. le ruote non rimbalzano sulle sconnessioni nonostante la pressione sia di oltre 8 ate. Una conferma di questa continua "aderenza" nella spinta l'ho percepita in salita. Nei tratti ripidi perdona maggiormente i fuori sella con strada bagnata. Il confronto l'ho potuto fare sulla stessa salita, e rispetto ad un telaio in carbonio con il quale la avevo affrontata alcuni mesi fa, si "sgomma" con maggiore difficoltà, a vantaggio della prestazione. Stessa sensazione avuta nel tratto in sterrato, nel quale il solo problema era mantenere un assetto centrale per non mandare in torsione la bici, ma mai mi sono sentito in difficoltà. Forse solo nell'ultima curva che ho affrontato quasi con piede a terra
Ci si sarebbe potuti aspettare come contraltare una mancanza nella reattività ed invece le geometrie compresse nel triangolo posteriore garantiscono una trasmissione pressochè totale della potenza impressa sui pedali. Le ruote ad alto profilo trovo siano un abbinamento impeccabile (occhio al vento laterale che per fortuna non c'era) che aiutano a conferire ulteriore rigidità e sincerità nella risposta. In uscita dalle curve o per rilanciare in cima ad una salita bastano poche pedalate per riprendere velocità.
Per il comportamento in discesa è necessaria una premessa. Non sono un drago, anzi! In quasi tutte le occasioni, quest'anno oltre che ad avere la necessità di difendermi in salita mi sono dovuto difendere pure in discesa. Non questa volta! Con grande sorpresa il pacchetto telaio/freno a disco/coperture, mi ha trasmesso una sicurezza che non avevo dai tempi in cui non pensavo a quello che facevo e mi buttavo giù a capofitto ... tipo 15 anni fa! Non un tentennamento nei cambi di direzione, non una incertezza nell'impostazione, mai una sensazione di essere vicini al limite ed a testimonianza della bontà della resa, invece che perdere in discesa, questa volta riesco a recuperare. Ad aggiungere soddisfazione si è messa pure la pioggia ed io, con i freni a disco, mi sentivo veramente nella posizione di poter guardare tutti dall'alto verso il basso. davvero. Qualità di frenata sempre disponibile in tutta la sua potenza, aderenza permettendo.
Riassumendo: non avendo un peso elevato in salita basta avere la gamba e si puo' andare forte, come con il carbonio. in pianura è assolutamente confortevole, più del carbonio, solo l'ormai famoso CV brevettato da Bianchi da una sensazione che si avvicina, a mio parere però questa in più offre una maggiore trazione e di conseguenza massima possibilità di spinta. Per il resto è molto filante grazie all'alto profilo e se si ha la gamba si riesce ad andare forte. come con il carbonio. in discesa è totalmente fedele ed al tuo servizio, chi ha manico si puo' divertire ed avere grandi prestazioni. Come con alcuni buoni telai in carbonio. Personalmente il maggiore vantaggio l'ho percepito in salita nei cambi di pendenza, dove da molto ripida si fa falsopiano. Li il vantaggio è molto sensibile, sarà che con questa particolare geometria la capacità elastica del materiale riesce a restituire slancio alla pedalata, come suggerito dal padre di questo capolavoro, l'Ing. Romolo, boh sarà, sta di fatto che sembra di prendere un calcio nel culo che ti spinge in avanti. Infatti puntualmente, quando perdevo 5, 10, 15 metri in pendenze over10% riuscivo a rientrare con una facilità superiore al mio solito.
Poco altro da aggiungere se non che di top di gamma ho avuto la fortuna di provarne più di qualcuna, ma solo pochissime danno la sensazione di avere tra le mani "un qualcosa in più". Aracnide è senza dubbio una di queste! Al di là dell'aspetto estetico (ne vogliamo parlare di quanto sia bella in versione sabbiata???:love[1]:), è una bici da corsa in tutto e per tutto! Le geometrie non sono esasperate, lo stacco dello sterzo forse lo avrei abbassato di almeno 1 cm se avesse dovuto essere fatta per me, ma nonostante la massima comodità garantita dal titanio mette chiunque nelle migliori condizioni di avere prestazioni top.
Non so se sia una bici per tutti, per me di sicuro sì