Sono lo stesso identico rapporto... se poi vuoi rilanciare con un rapporto più duro vai di 39-19 scalando di un pignone, esattamente come faresti passando dal 52-28 al 52-25, stesso identico rapporto anche in questo caso, solo con la catena molto più allineata e con la possibilità (con il 39) di poter scalare o salire di pignone, a seconda della variazione di pendenza. Se sei con il 52-28 e la strada si impenna ancora di più che fai? metti il 39... poi scendi di 4 pignoni...
In cronoscalata non esiste il "se la strada si impenna di più". La strada la conosci a memoria, l'hai già fatta in edizioni passate e l'hai fatta in riscaldamento almeno 2 volte a salire e 2 a scendere.
Con il 52/28 sono intorno al 12/13%, ma ripeto sono tratti brevissimi, al massimo 200 metri dove subito dopo devi rilanciare di brutto anche con un 52/23 o 52/21, cosa che con il 38 mi riesce peggio. Se sono previsti tratti più lunghi o più pendenti è logico usare il 38.
In granfondo ovvio che ti comporti diversamente, devi tenerti la gamba per molti più km.
Io la cronoscalata la considero il macello per le gambe, al termine sono quasi stanco come aver fatto una 50ina di km a buona andatura.
Poi tutto dipende da fisico e attitudine. Lo scalatore minuto che arriva a malapena a 160 cm è più difficile che salga così duro, lui è più votato all'agilità.
Io che sembro passista ma son scalatore, ho bisogno di sentire qualcosa che mi obblighi a tenere quella forza (il 52), altrimenti con il 38 dopo poco mi adagio, metto un rapporto più agile perchè è li ed è facile metterlo, e così lasciando invariata la cadenza sono fregato, vado più piano.
So benissimo che dovrei lavorare di più sulla cadenza, ma non è semplice.
Mi risulta più congeniale soffrire come un cane andando tutto di pura forza (Strava docet).