Cadenza agile o forza?

pirumpella

Pedivella
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Trek Domane SL 6
Avrei un quesito da sottoporre a chi fa molta salita.
Nel tentativo di migliorare la mia (scarsa) preparazione per affrontare le salite,mi capita di usare i pignoni in questo modo.
Nella parte piu`impegnativa dei muri delle Fiandre,cerco di affrontarli con il penultimo pignone (11/34),che secondo il mio ragionamento,mi permette di salire abbastanza agile,ma di avere un ultimo pignone a cui "aggrapparmi"in caso di necessita`.
Il quesito e` il seguente: mi conviene cercare di continuare cosi a scapito della cadenza (65 rpm)e sforzare il muscolo,o utilizzare l`ultimo pignone e aumentare la cadenza?
Insomma,il miglioramento passa dallo sforzo muscolare,o e` meglio andare sempre in scioltezza.
Ps ;chiaramente questo "traguardo"e` stato raggiunto dopo due anni che pedalo abbastanza costantemente.
Grazie in anticipo.
 

jacknipper

Diversamente scalatore
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Colnago per la strada & Kona per il fango
personalmente sono dell'idea che tutti gli esercizi, anche quelli per la forza, debbano essere fatti agli rpm usati poi nelle uscite\gare
e vedo che i moderni piani allenativi vanno anche loro nello stesso senso eliminando le vecchie sfr a bassa cadenza
tra l'altro per me bassa cadenza (per usare rapporti più duri) significa recupero più lungo e maggiore possibilità di infortunio quindi evito a prescindere
 

Sakvo

Pignone
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Ancora nessuna :(
Non commento qui da esperto, tutt'altro, avendo guidato solo mtb fino ad ora. Ma quello che faccio io di solito, anche per una questione psicologica, è affrontare le salite al massimo col penultimo rapporto. Se proprio sono piantato, metto l'ultimo. Ma psicologicamente mi aiuta andare col penultimo e sapere di avere un altro rapporto in caso di necessità! :D
 

never give up!

max_good
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sarebbe meglio fare il contrario...

se parti troppo duro rischi di "avvelenare" tanto la gamba, e quando metti il pignone più agile non ne trai giovamento...
bisogna usare il rapporto che permetta di avere la cadenza migliore, ognuno avrà quella che viene definita "autoscelta" che è quella che viene naturale...

poi si possono fare allenamenti con cadenze più alte o più basse di quella auto scelte per avere stimoli differenti...
 

cbr70

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Specy
tempo fa avevo letto un ragionamento che non so se sia giusto ma mi aveva incuriosito..

in pratica in salita , se si pedala di "forza" (poniamo < 60rpm) si stimolano piu' fibre muscolari "bianche" ovvero meno irrorate e quindi forti ma poco resistenti ( in parole povere e non strettamente scientifiche)
se invece si esprime la stessa potenza ma a rpm maggiori (poniamo > 70) si usa meno forza , quindi meno fibre "bianche" a scapito di un impegno maggiore del cuore , il quale pero' e' riccamente irrorato ..

per farla breve , da quel che avevo capito , pedalando in agilita' tra cuore ( o sistema cardio circolatorio) e muscoli delle gambe si utilizzano a parita' di watt piu' fibre "rosse" che hanno piu' resistenza.

puo' darsi , anzi sicuramente , che non avessi capito una mazza.. ma a me sembrava avere una certa logica.
 
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Alessiuccio

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tempo fa avevo letto un ragionamento che non so se sia giusto ma mi aveva incuriosito..

in pratica in salita , se si pedala di "forza" (poniamo < 60rpm) si stimolano piu' fibre muscolari "bianche" ovvero meno irrorate e quindi forti ma poco resistenti ( in parole povere e non strettamente scientifiche)
se invece si esprime la stessa potenza ma a rpm maggiori (poniamo > 70) si usa meno forza , quindi meno fibre "bianche" a scapito di un impegno maggiore del cuore , il quale pero' e' riccamente irrorato ..

per farla breve , da quel che avevo capito , pedalando in agilita' tra cuore ( o sistema cardio circolatorio) e muscoli delle gambe si utilizzano a parita' di watt piu' fibre "rosse" che hanno piu' resistenza.

puo' darsi , anzi sicuramente , che non avessi capito una mazza.. ma a me sembrava avere una certa logica.

ma si, il discorso fila benissimo

Quello che ho imparato (e che secondo me è ancora più importante) è che non esiste un solo modo giusto di salire. Ognuno di noi ha la sua costituzione e di conseguenza il suo stile di pedalata, la sua cadenza ideale per erogare più watt possibile. Io per esempio su una salita lunga tendo a raggiungere l'ottimo intorno alle 80rpm, è il giusto mix tra sforzo aerobico e muscolare che mi consente di affaticarmi più lentamente possibile. Ma questo vale per me, per un'altra persona di certo sarà diverso. E comunque bisogna sperimentare sempre, non si finisce mai di conoscersi.

Poi dipende molto anche da che tipo di salite andiamo ad affrontare. I muri delle Fiandre sono ripidi ma non certo lunghi, volendoli fare "forte" parliamo di sforzi di 2-3, massimo 5 minuti? Siamo in piena zona Vo2Max, oltre la soglia anaerobica. Non proprio il terreno ideale per "frullare", nemmeno nei punti più ripidi. Ci si alza sui pedali e si cerca di spianarli il prima possibile.

In mezzo ai due estremi, ci sono possibilità infinite, dettate per lo più dalle caratteristiche individuali di cui parlavo pocanzi.

Su una salita lunga (tipo un passo alpino, a partire da 45 minuti di sforzo fino a oltre 2 ore) il discorso non è che cambia, si inverte proprio. Sforzo puramente aerobico, sotto la soglia. Impensabile salire per così tanto tempo "duri". Si parte agili da subito, alternando regolarmente tratti seduti a tratti sui pedali per sciogliere un po' gambe e schiena, cercando la regolarità.
 

GiaMatteoImpera

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Secondo me è molto soggettivo. Se io parto agile mi spengo a metà salita come una candela consumata e mi pianto lo stesso. Parlo di salite dure dal 9% di pendenza in sù. In questi casi preferisco partire con un rapporto abbastanza duro e alleggerire durante la scalata. Nelle salite meno ostiche invece preferisco andare agile, diciamo con un minino di 70 rpm

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Wilier
Dal punto di vista muscolare la cadenza può variare a seconda che una persona prediliga una spinta aerobica o anaerobica, pedalare seduto o in piedi.
Quello che rimane costante per tutti è il fatto che più bassa è la cadenza più si vanno a stressare le articolazioni quindi se si riesce a tenere una cadenza abbastanza alta è meglio.
 

brascos

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Ma per agilità in salita cosa si intende?Io pensavo che stare sulle 75\80 pedalate al minuto già potesse essere definito pedalare agile ma forse bisogna stare più tra le 90 pedalate al minuto in su per poter definire agile una pedalata in salita.
 
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ManuK

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ho visto un video interessante con prove ecc, ma in inglese, se volete lo linko, oltre al fatto che la cadenza è in primis un fattore fisico quindi c'è chi è più predisposto a frullare e chi no, poi una questione anche di allenamento perchè non si cambia la propria cadenza in poco tempo... risultato di ciò, emerge che comunque una maggiore cadenza richiede anche un maggior sforzo e consumo di energia, quindi è si utile magari anche per salvare la gamba ma se non si è super potenti, portare una cadenza alta non è sempre producente..
cosi come fare salite da seduti o sui pedali, dai test sui pedali sviluppa pochi watt in più a beneficio di secondi in meno ma con una cadenza più bassa ad esempio...
 

GiaMatteoImpera

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Ma per agilità in salita cosa si intende?Io pensavo che stare sulle 75\80 pedalate al minuto già potesse essere definito pedalare agile ma forse bisogna stare più tra le 90 pedalate al minuto in su per poter definire agile una pedalata in salita.
Secondo me anche. Ma ormai da qualche anno a questa parte molti tendono a consigliare cadenze di pedalate sempre più agili.

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pirumpella

Pedivella
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Credo che ,in base alle differenti risposte,sia giusto affermare ,come dice l`amico Alessiuccio,che non esiste un modo univoco per affrontare una salita,ma un insieme di fattori:costituzione,peso allenamento,condizione fisica,ecc ecc che contribuiscono a determinare il "modo"in cui si fanno.
Su una cosa non ho dubbi,piu`le fai,piu`ci prendi gusto,e piu`facili diventano!!!
 

GiaMatteoImpera

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Credo che ,in base alle differenti risposte,sia giusto affermare ,come dice l`amico Alessiuccio,che non esiste un modo univoco per affrontare una salita,ma un insieme di fattori:costituzione,peso allenamento,condizione fisica,ecc ecc che contribuiscono a determinare il "modo"in cui si fanno.
Su una cosa non ho dubbi,piu`le fai,piu`ci prendi gusto,e piu`facili diventano!!!
Io su una cosa non ho dubbi, più le fai, più ci prendi gusto ad evitarle! [emoji28]

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ManuK

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si soprattutto perchè ogni volta dopo una curva c'è sempre un'altra salita! non so com'è ma ogni volta sono santi che vanno!
 

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mia
Secondo me il discorso è assai complesso e trovare una risposta non è semplice, in primis bisogna vedere l'insieme del percorso.
Se l'uscita è breve ci sta che si possa forzare con un rapporto meno agile o magari anche in agilità (dipende dal tipo di allenamento che voglio ottenere) se invece parliamo di un uscita over 150km con vari dislivelli da affrontare è chiaro che per forza di cose devo andare in economia per quanto riguarda l'intensità dello sforzo prolungato e qui chiaramente si apre un mondo.
 

Alessiuccio

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Ma per agilità in salita cosa si intende?Io pensavo che stare sulle 75\80 pedalate al minuto già potesse essere definito pedalare agile ma forse bisogna stare più tra le 90 pedalate al minuto in su per poter definire agile una pedalata in salita.

75/80 in salita va benissimo, se riesci a mantenerli in una salita da 20 minuti è già segno di un buona condizione e buona tenuta

salire a lungo (sottolineo: A LUNGO) a 90 rpm credo sia appannaggio di pochi, mi aspetto che a farlo sia un ciclista molto leggero con un ottimo cardio

un ciclista più robusto e "muscolare" probabilmente si attesterà intorno alle 70.

Poi queste sono situazioni "ideali". In gara o comunque in giro capita di vedere di tutto...
 
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La discriminante è la lunghezza della salita, oltre che le caratteristiche e il livello di allenamento del ciclista.
Su salite attorno ai 5' si può fare quello che si vuole, dipende da come si sta quel giorno, più la salita diventa lunga più occorre risparmiare, quindi una pedalata agile e leggera aiuta.
 
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Alessiuccio

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Dal punto di vista muscolare la cadenza può variare a seconda che una persona prediliga una spinta aerobica o anaerobica, pedalare seduto o in piedi.

Ma sai, la "spinta anaerobica", come la chiami tu, puoi prediligerla quanto vuoi... ma dopo 3-4 minuti fuorigiri inizi ad avere l'acido l'attico anche nei peli del naso. Questo quando sei fresco, se sei a fine giro/gara il tempo è anche meno (e il male molto di più).

Discorso simile per la pedalata in piedi. Bellissimo ma non puoi fare TUTTA una salita così. Per me è il gesto più bello del ciclismo, ma è anche il più dispendioso dal punto di vista energetico: a spingere non sono più solo le gambe, ma tutto il corpo. Ogni tanto in allenamento provo a fare salite (corte, un paio di km) tutte sui pedali, proprio per allenare il gesto... quindi parliamo di 8-10 minuti. Non è una cosa che faccio con metodo, sia chiaro, ce la infilo ogni tanto per variare un po' e mettermi alla prova. Posso garantire che sono devastanti, a volte non riesco nemmeno a finirle in piedi e gli ultimi tratti mi siedo.
 
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75/80 in salita va benissimo, se riesci a mantenerli in una salita da 20 minuti è già segno di un buona condizione e buona tenuta
Consideriamo anche la pendenza però, 75-80 rpm su una salita che va dal 6 al 8-9% ci può stare se si è in buona forma, salire a quel ritmo con passaggi oltre il 9 è per pochi a meno che non siano 200mt di strappo.
 
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bikerboyzzzz

Cronoman
21 Marzo 2018
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Io ad esempio tendo in salita ad alzarmi spesso sui pedali. Sto tra le 50 e 60 pedalate al minuto su salite al 9% utilizzando il 34-25 o il 34-28 (non è che vanti una forza mostruosa nelle gambe, tutt' altro - infatti sto quasi sempre in piedi, perché da seduto spingo davvero poco), e di più non riesco.
Il 32 finale sul pignone cerco di tenerlo il più possibile come "salvagamba" ...

Anche in pianura, utilizzando rapporti tipo il 50-14, raramente supero le 70 pedalate al minuto... ma in pianura tendo a passeggiare anche perché non sono interessato alla prestazione in piano, girando sempre da lupo solitario ....

In soldoni, pedalo a cadenze veramente basse, non tanto perché sprigiono molta forza o voglio allenare la forza, ma al contrario, perché di forza ne ho veramente poca. Se per sbaglio mi siedo poi sono dolori arrivare in cima ...