Ah, mi sono riaffacciato e vedo che è stata riaperta la discussione. Ebbene, volevo prima di tutto ringraziare VOI del forum, perché con i vostri consigli in meno di due mesi ho già perso 4kg (80 -> 76), e la cinta dei pantaloni non mente! L'obiettivo dei 70kg a Giugno è sempre più fattibile.
Volevo poi condividere qualche suggerimento raccolto sulla mia seppur breve esperienza, che finora funziona ed è sostenibile. Non mi spendo sui temi strettamente nutrizionali / fisiologici perché non mi competono e perché è già stato detto a sufficienza da chi ne sa, quindi mi riduco a trucchi di buon senso.
CON MOTIVAZIONE O NIENTE!
Quest'avviso secondo me vale per chiunque voglia migliorare la propria alimentazione senza per forza dover dimagrire, perché è una decisione che andrebbe presa
per sempre, non solo per qualche mese.
Premetto, ultimamente ho molto tempo libero dato il poco lavoro (sono un freelancer), il che mi aiuta a preparare bene la forma mentis per quando di tempo, a regime, ne avrò meno. Questo lo dico per consigliare di farlo in un momento di benessere e serenità mentale, altrimenti è controproducente sotto praticamente qualsiasi aspetto della vostra vita. Non lo fate finché non siate veramente, ma veramente motivati, ritentare dopo un fallimento sarà più difficile.
CUCINARE
A parte il tagliare via le cagate in sé per sé, non sto facendo rinunce esagerate, anzi continuo a concedermi i miei piccoli piaceri. Sto piuttosto raffinando il gusto e dopo un anno di mangiate fuori (quanti soldi oltre che kg), sto tornando ad apprezzare anche solo il gusto di cucinare. Cucinare aiuta drasticamente a costruire consapevolezza, a fare meglio la spesa e diciamocelo, anche a spendere meno.
EVITARE LA FAME
All'inizio mi sono concentrato su un trucco essenziale, che la maggior parte dei ciclisti ha bene a mente e deve solo trasferire dalle uscite al quotidiano:
non arrivare ad avere fame. Soprattutto, a non avere fame in situazioni in cui non si ha a disposizione il cibo che dovremmo (vorremmo) mangiare. Evenienza assai ricorrente vuoi per chi ha una vita frenetica, vuoi per la pigrizia di fronte alla scelta di fare la spesa o mangiare fuori.
Certo, quando è inevitabile, le accortezze di evitare calorie inutili sono da rimettere al nostro buonsenso, e le persone anche care su questo remeranno sempre contro
. Ma bisogna prima di tutto riflettere con la massima onestà su quante siano
veramente le occasioni in cui non abbiamo il minimo controllo su ciò che mangiamo.
PREVIDENZA NELLA SPESA
Da quando ho ripreso a fare la spesa con regolarità, almeno a casa ho SEMPRE qualcosa a disposizione che mi faccia desistere dal mangiare fuori. Anche fossero due cazzate mischiate a caso, ma che mi piacciano, e risolvo la fame davvero in fretta senza ricorrere all'hamburger di turno. E vi dico che in Spagna il pericolo del fritto è pressoché ubiquo, è molto impegnativo trovare un pasto sotto le 500+ calorie fuori casa, con le patatine fritte messe ovunque. Mangiare fuori non è mai un'opzione.
PREPARARE I PASTI
Quando si è fuori, la difesa è preparare pasti e snack il giorno prima. Se la fame invece ci assalta quando siamo a casa, è logico che venga alla mente la facilità di prendere un cibo a portar via sotto casa o peggio ancora una roba tipo Just Eat. Ma quand'è che questo accade?
1. Quando abbiamo la dispensa vuota, ergo non siamo stati previdenti con la spesa.
2. Non ci va di cucinare.
Sarò eccessivamente informatico in questo, ma la 1 dovrebbe contemplare di avere sempre un'opzione per ogni macronutriente. Qualsiasi ricetta che li abbia tutti e 3 nelle giuste dosi, anche la più scrausa stile "studente fuori sede", mi risulta appagante. Vi dico che ieri una coppetta di quinoa da mettere 1 minuto al microonde, in insalatiera con un filo d'
olio, mais e tonno mi ha letteralmente SVOLTATO un post allenamento, nonostante l'indiscutibile tristezza della "ricetta".
La 2 per quanto mi riguarda è un po' il punto di rottura, in tutti i sensi. Nel senso, cucinare tutti i giorni pranzo e cena è stressante già per me che ho molta libertà sul mio tempo, figuriamoci per chi ha un lavoro stressante o per di più una famiglia. La chiave è organizzarsi, e nel caso preparare cibo per più giorni. Magari diversificando per non mangiare la stessa cosa 3 giorni di seguito.
E poi, voglio dire, il tempo in cucina è un problema giusto se uno è abituato a mangiare pasta tutti i giorni. Io per esempio pensavo di non vivere senza, e invece ora la mangio al massimo una volta a settimana. Da allora il tempo che passo fra cucinare e lavare i piatti si è ridotto drasticamente. Pensate anche a questi dettagli!
IL DESIDERIO DI MANGIARE MALE
Ogni tanto va bene, anche per il piacere mentale, ma tutti i giorni è una catastrofe e anzi ne riduce l'effetto comfort. Riflettete: il cibo meno sano non sazia mai, quindi perché iniziare se tanto quando si finisce la fame resta? Basterebbe ripetersi questo a mo di tortura cinese per capire che mangiare in modo equilibrato, in tempi e razioni, ci rende progressivamente più immuni al desiderio di mangiare male.
REGOLARIZZARE GLI ALLENAMENTI
Questa è stata un'esigenza puramente personale, perché non di rado avevo il vizio di fare o uscite esagerate, o poco e nulla. Una volta costruita una coscienza alimentare, la conseguenza di questo vizio ho scoperto essere che mangiavo o tantissimo, o pochissimo. E in entrambi i casi soccombevo alla fame, perché mangiavo troppo nei giorni di riposo, e troppo poco dopo un'uscita impegnativa.
Ergo, ho fatto qualche ritocco fondamentale alla mia routine sportiva, perché volevo includere anche palestra e piscina (quest'ultima a tempo perso). Per esempio, ho diminuito la lunghezza degli allenamenti aumentandone la frequenza, da 3 a 5 con un lungo a settimana, clima permettendo. In questo modo ne giovano sia le energie che la garanzia del deficit calorico, che andando incontro a meno saliscendi non mi fa patire la fame nei giorni in cui devo stare più sotto controllo (es. riposo o occasioni "sociali"), perché il mio metabolismo è assai più regolare. Così facendo riesco ad integrare la palestra senza essere eccessivamente stanco, che la renderebbe vana.
Non meno importante, è più compatibile sia con la vita lavorativa che con il clima impietoso. Se prima con il timore della pioggia non uscivo affatto perché avevo in programma di fare 120km, ora decido di uscire comunque 1-2 orette e fare qualità, perché su quella durata due gocce non mi cambieranno la vita.
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Spero di avere aiutato qualcuno nel mio piccolo, come io a suo tempo ho trovato aiuto in altri.
GRAZIE!