Uno degli interventi anti-disco, per modo di dire, più ragionevoli che abbia letto. Qualora tu dovessi decidere, alfine, di cambiare bici, spero che cercherai un modello top di gamma che offra ancora i rim, fosse pure l'unico esistente. Tante teste che ragionano in questo modo fanno, o faranno, il mercato di domani. Il permanere in commercio dei rim dipende solo da voi.
Ti ringrazio innanzitutto per il complimento (almeno così l'ho inteso. Spero di non aver frainteso).
Sarebbe bello fosse così. Ovvero che le scelte dei consumatori orientassero il mercato.
Ma forse le dinamiche di forza sono invertite nella logica consumistica.
Perché volendo chiamare le cose con il loro "rude" nome, di consumismo stiamo parlando.
Nel ritenere obsoleti beni che in realtà non lo sono affatto.
Nel subire passivamente la dinamica dominante che "crea" bisogni più che soddisfarli.
Come ho scritto in totale sincerità, non so come sarà la mia prossima bici.
Potrebbe essere con i dischi i meno, con i fili integrati o meno, con il cambio elettroattuato o meno, con il telaio dell'ultimo materiale che la ricerca aerospaziale avrà elaborato.
L'unica certezza che ho è che il mio modo di andare in bici e di intendere la vita (che a ben pensarci sono la stessa cosa) non cambierà.
O meglio che difficilmente cambierà (non voglio impiccarmi alla coerenza).
Ed altra certezza (diciamo così) che le mie prestazioni (anche qui, diciamo così) in bici diminuiranno in ragione dell'età che avanza inesorabile.
Non so nemmeno se avrò ancora voglia di andare in bici quando la necessità mi porterà a dover cambiare mezzo.
Magari troverò un'altra passione altrettanto vitale.
Oppure prenderò in giro un giovane in discesa superandolo senza appello grazie ai miei freni a disco al plutonio. Fosse anche l'ultima cosa che faccio prima di non frenare in tempo per chiudere il tornante.
Sarebbe sicuramente una fine gloriosa.
In tal caso vi lascio il mio gioiello a 2 ruote e la speranze che conserviate di me un buon ricordo.
(l'ultimo pezzo ho sbracato un po' facendomi prendere la mano dalla tastiera)
p.s. la mia non è una critica ai dischi (ci mancherebbe, ne ho provato solo una decina di bici ma per un'ora soltanto) ma alla costrizione che in astratto potrei subire da parte di un mercato che non mi piace.
Come ho scritto in un recente post, un grosso agente internazionale (lo definisco genericamente così) di un marchio che sponsorizza una squadra World Tour mi ha detto parlando a cena una sera di 2 anni fa che per loro esiste solo il disco. Al Tour de France 2019 la squadra aveva ancora tutte bici rim.