Quoto il post iniziale, giusto per provare a rispondere in tema
Da possessore di BdC rim (Focus Cayo) e
gravel disc (
Specialized Diverge), fino a qualche mese fa ero abbastanza neutrale sulla questione e nella mia lista di sogni mostruosamente proibiti contemplavo la possibilità di assemblare un telaio Bianchi Specialissima o Colnago C64 rigorosamente rim, anche, lo ammetto
, per motivi estetici e temporanee ossessioni compulsive grammo-maniache
.
Oltretutto la mia esperienza in discesa durante GF varie con il rim e' stata sempre positiva, al punto da non farmi desiderare ad ogni costo il disc sulla prossima bici. Per contro, con la gravel mi ero scornato con il fastidio, su bici pressoché nuova, di dischi striscianti dovuti a pistoncini "pigri", che mi avevano fatto storcere il naso e girare i cabbasisi
.
Fast-Forward a Ottobre 2020...
- Il problema dei dischi striscianti l'ho risolto brillantemente imparando a fare quella manutenzione minima che le pinze potrebbero richiedere. In particolare, mi sono tornati utilissimi questi tutorials trovati sui canali YouTube di
ParkTool e
Rides of Japan.
Dopo la pulizia dei pistoncini effettuata sei mesi fa, da allora zero problemi di sfregamento e, se si ripresenteranno, poco male, vuol dire che sarà ora di dare un'occhiata alle pinze.
- Reduce da quattro giorni in Dolomiti a fine stagione dove ho pedalato su strada con la gravel, ho potuto finalmente mettere alla frusta come si deve i dischi su discese in cui avevo un paragone valido e relativamente recente. Personalmente, mi sono dovuto ricredere: al di la' di quello che si e' detto e ridetto sulla maggiore sicurezza del disco sotto la pioggia in termini di efficacia e prevedibilità (mi riferisco, in particolare alla transizione bagnato-asciutto dei pattini sul rim, con possibile relativo inaspettato bloccaggio), ho trovato un piacere di guida veramente migliore. Con i disc riesco a fare meglio quello che mi piace, come frenare "tardi", "profondo" e "deciso" prima dei tornanti e sfruttare la maggiore modulabilita' dell'impianto idraulico per aggiustamenti di fino con il freno posteriore, per esempio, per chiudere i tornanti prima di rilanciare, o in condizioni di sporco a centro curva. Insomma: piu' prestazioni, piu' sicurezza, piu' divertimento.
Morale: la mia prossima BdC sarà sicuramente a disco. La presunta maggiore manutenzione non e' assolutamente un "deal-breaker", anzi, per il sottoscritto fa parte dell'esperienza "complessiva" di andare in bici e in termini di prestazioni, personalmente, non ho piu' dubbi.
Rimango piu’ possibilista sul discorso cambio meccanico vs. elettronico. Tuttavia, per quel che mi riguarda, il passaggio a elettronico e’ giustificabile solo se wireless, visto che da una nuova tecnologia mi aspetto nuove funzioni e/o minore complessità in fase di installazione e manutenzione, a maggior ragione se parliamo di allestire "fai-da-te" un telaio.