180 sono i kilometri che dividono Lodi da Sestri levante.
Cercando di fare le strade meno trafficate e passando dalla val D'Aveto, si ha modo di vedere quanto bella sia la nostra Terra.
Profumi, scorci di valli e strapiombi fitti di alberi verdissimi.
Un fiume col colore della giada che si intrufola tra i sassi enormi in basso.
Con un gruppo di amici (nuovissimi), ieri ho provato questa avventura che loro oramai fanno da 12 anni.
Ero emozionatissimo. Del resto è da Marzo di quest'anno che pedalo. E devo dire che mi esalta sempre di più.
Si parte serenamente, non esiste nient'altro che il desiderio di passare del tempo sulla nostra "amante". Percorrendo strade che i più non conoscono. Perchè sono "lente".
Perchè sono "lunghe".
Perchè si vuole arrivare sempre prima...ma prima di che, e soprattutto per cosa?
Con la bici ho scoperto che il bello è non solo arrivare, ma andare per arrivare. Vedere cose che prima, con altri mezzi, erano troppo lente per esser godute ed apprezzate.
E mentre pedali stai finalmente un po' con te. Ti guardi, ti ascolti, ti senti, ti critichi e ti fai i complimenti. Finalmente hai del tempo solo tuo.
Finalmente hai modo di scendere dalla giostra della quotidianità delirante e la puoi osservare notandone le grandi ipocrisie ed incongruenze alle quali devi abituarti se vuoi rimanere a galla. Ma dalle quali puoi distanziarti se sai cosa sono.
Ieri alle 8e30 siamo partiti con molta serenità. Un passo lento (non più di 35km/h) fino a Bobbio. E mi stupivo di come, da motociclista, pur avendo percorso infinite volte quel tratto non avessi visto i paesaggi. Di come sapessi perfettamente affrontare la serie di curve e controcurve in velocità, ma non avessi mai guardato i ponti in pietra o le case arroccate sui crinali.
Strano...
Mi sto rendendo conto che la BDC mi permette di allontanarmi dall'alienazione del "tutto, subito e poi finito" che è tipico della società in cui vivo.
Fermarsi a Corte Brugnatella (ci sarò passato di lì in moto almeno una ventina di volte e manco sapevo esistesse...) per mangiarsi un bel pezzo di torta locale con la marmellata ed il caffè, seduti sotto agli alberi nella piazzetta, tutti con la stessa divisa (io no che son nuovo), prendendo in giro bonariamente "l'ultimo arrivato" o scherzando sulla forma a wurstel del compagno più cicciotto, mi fa sentire in armonia.
Osservare i caratteri delle persone che poi si evidenziano anche nella pedalata, nello scatto, nella propensione alla fatica o nella capacità di stare a ruota per poi fare il colpo finale.
Ascoltare le avventure di chi ha percorso, in vita sua, centinaia di migliaia di chilometri (e magari sono 40 anni che va in bicicletta).
Ridere come matti ad ascoltarne gli aneddoti.
Gente che potrebbe tranquillamente essere mio padre e che ha una forza ed una agilità superiore alla mia di parecchie spanne.
Ecco, tutto questo senza fretta. Senza l'assillo del "tempone". Solo per il piacere di essere lì con gli altri.
E in quei momenti, anche la pioggia è bella. Perchè è parte di te. E come tale non da fastidio. Anzi, forse rende il paesaggio ancora più introspettivo e ti separa ancora di più dai pensieri che alle volte possono toglierti il piacere di godersi ciò che si ha.
E poi...vuoi mettere che goduria, all'arrivo, brindare con una birra nel centro del paese e il potersi mangiare tutto quello che si vuole perchè "tanto oggi ho consumato una fraccata di calorie"? (questo però lo dicono più le ragazze...)
Bello, proprio bello andare in bici.
Cercando di fare le strade meno trafficate e passando dalla val D'Aveto, si ha modo di vedere quanto bella sia la nostra Terra.
Profumi, scorci di valli e strapiombi fitti di alberi verdissimi.
Un fiume col colore della giada che si intrufola tra i sassi enormi in basso.
Con un gruppo di amici (nuovissimi), ieri ho provato questa avventura che loro oramai fanno da 12 anni.
Ero emozionatissimo. Del resto è da Marzo di quest'anno che pedalo. E devo dire che mi esalta sempre di più.
Si parte serenamente, non esiste nient'altro che il desiderio di passare del tempo sulla nostra "amante". Percorrendo strade che i più non conoscono. Perchè sono "lente".
Perchè sono "lunghe".
Perchè si vuole arrivare sempre prima...ma prima di che, e soprattutto per cosa?
Con la bici ho scoperto che il bello è non solo arrivare, ma andare per arrivare. Vedere cose che prima, con altri mezzi, erano troppo lente per esser godute ed apprezzate.
E mentre pedali stai finalmente un po' con te. Ti guardi, ti ascolti, ti senti, ti critichi e ti fai i complimenti. Finalmente hai del tempo solo tuo.
Finalmente hai modo di scendere dalla giostra della quotidianità delirante e la puoi osservare notandone le grandi ipocrisie ed incongruenze alle quali devi abituarti se vuoi rimanere a galla. Ma dalle quali puoi distanziarti se sai cosa sono.
Ieri alle 8e30 siamo partiti con molta serenità. Un passo lento (non più di 35km/h) fino a Bobbio. E mi stupivo di come, da motociclista, pur avendo percorso infinite volte quel tratto non avessi visto i paesaggi. Di come sapessi perfettamente affrontare la serie di curve e controcurve in velocità, ma non avessi mai guardato i ponti in pietra o le case arroccate sui crinali.
Strano...
Mi sto rendendo conto che la BDC mi permette di allontanarmi dall'alienazione del "tutto, subito e poi finito" che è tipico della società in cui vivo.
Fermarsi a Corte Brugnatella (ci sarò passato di lì in moto almeno una ventina di volte e manco sapevo esistesse...) per mangiarsi un bel pezzo di torta locale con la marmellata ed il caffè, seduti sotto agli alberi nella piazzetta, tutti con la stessa divisa (io no che son nuovo), prendendo in giro bonariamente "l'ultimo arrivato" o scherzando sulla forma a wurstel del compagno più cicciotto, mi fa sentire in armonia.
Osservare i caratteri delle persone che poi si evidenziano anche nella pedalata, nello scatto, nella propensione alla fatica o nella capacità di stare a ruota per poi fare il colpo finale.
Ascoltare le avventure di chi ha percorso, in vita sua, centinaia di migliaia di chilometri (e magari sono 40 anni che va in bicicletta).
Ridere come matti ad ascoltarne gli aneddoti.
Gente che potrebbe tranquillamente essere mio padre e che ha una forza ed una agilità superiore alla mia di parecchie spanne.
Ecco, tutto questo senza fretta. Senza l'assillo del "tempone". Solo per il piacere di essere lì con gli altri.
E in quei momenti, anche la pioggia è bella. Perchè è parte di te. E come tale non da fastidio. Anzi, forse rende il paesaggio ancora più introspettivo e ti separa ancora di più dai pensieri che alle volte possono toglierti il piacere di godersi ciò che si ha.
E poi...vuoi mettere che goduria, all'arrivo, brindare con una birra nel centro del paese e il potersi mangiare tutto quello che si vuole perchè "tanto oggi ho consumato una fraccata di calorie"? (questo però lo dicono più le ragazze...)
Bello, proprio bello andare in bici.