ACSI ciclismo, situazione risolta?

Bicllo

Pignone
24 Marzo 2012
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Bici
Oggi alcuni miei compagni di squadra mi hanno posto un quesito:
"Non abbiamo ancora i cartellini ACSI, possiamo andare a correre?"
Ho risposto: "No, non potete". Poi mi fanno: "Ma la gara è UDACE, quindi col cartellino UDACE si può".
Mi sono fermato li.

Adesso chiedo a voi:
situazione 1) se la gara è ancora in egida UDACE, in teoria i tesserati non UDACE non sarebbero coperti dalla polizza (quindi anche i tesserati ACSI-Unipol), ovvero possono partecipare solo i tesserati UDACE con cartellino UDACE.

situazione 2) la gara è già in egida ACSI. A questo punto i tesserati UDACE con vecchio cartellino non potrebbero partire, perchè ci vuole il nuovo cartellino ACSI.

Come si risolve il paradosso? Perchè l'ACSI non si pronuncia in merito? Perchè Barberis continua a scrivere melensi ed inutili comunicati invece di chiarire una volta per tutte la situazione?
 

calvid02

Pedivella
1 Marzo 2006
423
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Podenzano (PC)
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Da udace1:

Cosa può fare una libera associazione come l’UDACE
L’età porta esperienza e, quella mia, non più verde, mi ha fatto scrivere che tante, ancora, se ne diranno in merito alle prese di posizione della Consulta del ciclismo con riguardo all’UDACE e al suo rapporto con l’ACSI.
Non mi sono sbagliato.
In precedenza, anche per far capire su che piano ci si stava muovendo, mi ero permesso di richiamare all’attenzione di chi era associato all’UDACE i principi della nostra Costituzione, a volte, anche impropriamente, da alcuni invocati da “mane a sera”, che tutelano e garantiscono i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità: nessuna limitazione di capacità, cioè di attività esterna, può essere imposta alle associazioni, perche i principi che valgono e sono tutelati per la persona (il cittadino) valgono anche per le associazioni.
Il 22 marzo 2012 il CONI, Direzione Territorio e Promozione dello Sport, su sollecitazione della presidenza ACSI, ha tenuto un incontro tra i rappresentanti degli Enti di promozione sportiva, della Federazione Ciclistica Italiana e dell’UDACE: era intento del Presidente ACSI spiegare quanto l’Ente stava facendo per favorire l’incremento dell’attività ciclistica con l’integrazione e l’apporto dell’UDACE, la cui esperienza nel settore era notoria (organizzava, da sola, più del 50-60% delle manifestazioni ciclistiche).
La ragione dell’incontro, quindi, non era, o non era in via principale, il provvedimento assunto dalla Consulta del ciclismo, che è organismo costituito dagli Enti di promozione sportiva e dalla F.C.I. ed è estraneo al CONI, ma il rapporto tra ACSI e UDACE e le difficoltà che l’integrazione tra le due associazioni comportava, e che doveva essere valutato e considerato anche con riguardo ai tempi e alle modalità del suo compimento.
In proposito, peraltro, la competente Direzione del CONI, aveva già espresso il proprio pensiero con nota 9 marzo 2012, n. 0001269/12, osservando che nel rapporto ACSI-UDACE dovevano essere rispettate, senza alterarne o mistificarne la sostanza, le norme di cui al Regolamento degli Enti di Promozione Sportiva deliberato dal Consiglio Nazionale del CONI il 17 dicembre 2010, anche se l’interpretazione che ne veniva data, con riguardo alla possibilità dell’affiliazione di una associazione a un ente, non era condivisa da chi scrive non solo perché non in linea con la lettera del Regolamento invocata per supportarla, ma, soprattutto, perché contraria al dettato Costituzionale: anche le associazioni di associazioni, infatti, sono riconducibili ad associazioni di persone fisiche, e quindi si ricade nella fattispecie di cui all’art. 18 della Costituzione (libertà di associazione).
L’incontro ha invece preso una piega diversa, perché il problema era l’UDACE, che doveva essere cancellata dallo sport ciclistico.
Poiché per i membri degli Enti di promozione sportiva e della F.C.I. era questo lo scopo della riunione, è a loro sfuggita la precisazione, assai rilevante, del Dirigente del CONI: l’UDACE, come libera associazione, per i propri soci, e per chi decidesse di parteciparne in quanto ammesso (questa è una mia aggiunta), può organizzare qualsiasi manifestazione, senza che il CONI possa dire alcunché.
Sembra anche che il preciso precetto: tutto quello che un cittadino può fare da solo, che può compiere senza urtare i precetti della legge penale, può essere oggetto e scopo di associazione, che ha trovato ingresso nella nostra Costituzione, sia pure sfuggito ai precitati membri e al presidente della F.C.I.
Altrimenti non vi sarebbero dei buontemponi (è difficile trovare un’altra definizione altrettanto benevola) che scrivono o che vanno in giro a dire: “l’UDACE non c’è più”.
Questi signori, evidentemente, non sanno che un’Associazione, se il suo scopo non è illecito, non può essere sciolta nemmeno da un provvedimento della Pubblica Autorità, perché il Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773, che in sé conteneva delle norme che prevedevano la facoltà del Prefetto di sciogliere le associazioni (ed è facilmente intuibile perché, a quel tempo, al Prefetto era concessa simile facoltà), non è più in essere, perché, certamente per la predetta facoltà di sciogliere le associazioni, contrario alla Costituzione.
Quindi poiché alcun provvedimento indicato nello Statuto UDACE è sopravvenuto, è evidente che l’UDACE continua la sua attività di servizio e di assistenza a tutte le A.S.D. che ne sono associate e ai relativi iscritti, prestando, con i propri servizi, alle A.S.D. garanzie di sicurezza senza pari e ai loro iscritti le garanzie di legge o, a scelta, più estese e, ovviamente, adempiendo a tutti gli scopi indicati nello statuto.
È quindi chiaro che l’UDACE, perché le A.S.D. che ne sono associate con i relativi iscritti sono rispettivamente affiliate e tesserati all’ACSI, non sarà più presente alle manifestazioni organizzate da associazioni o federazioni della Consulta del ciclismo, ma è altrettanto chiaro che le A.S.D. e i relativi iscritti, in quanto affiliate o tesserati alla federazione o ad associazioni che fanno parte del precitato organismo, se non invitati, non potranno partecipare alle manifestazioni che l’UDACE organizzerà per i propri associati.
È un sistema di nuova convivenza al quale ci si dovrà abituare, e a cui ci si sta già abituando accogliendo, con piacere, nel mondo degli appassionati della bicicletta coloro che si sono avvicinati alle due ruote soprattutto per amore della natura.
********************************************************************************************* P.A. Negri
************************************************************** Vice Presidente Nazionale Associazione UDACE
 

littleboy

Apprendista Velocista
5 Maggio 2005
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Piacenza
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Pop corn e divano....


Da udace1:

Cosa può fare una libera associazione come l’UDACE
L’età porta esperienza e, quella mia, non più verde, mi ha fatto scrivere che tante, ancora, se ne diranno in merito alle prese di posizione della Consulta del ciclismo con riguardo all’UDACE e al suo rapporto con l’ACSI.
Non mi sono sbagliato.
In precedenza, anche per far capire su che piano ci si stava muovendo, mi ero permesso di richiamare all’attenzione di chi era associato all’UDACE i principi della nostra Costituzione, a volte, anche impropriamente, da alcuni invocati da “mane a sera”, che tutelano e garantiscono i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità: nessuna limitazione di capacità, cioè di attività esterna, può essere imposta alle associazioni, perche i principi che valgono e sono tutelati per la persona (il cittadino) valgono anche per le associazioni.
Il 22 marzo 2012 il CONI, Direzione Territorio e Promozione dello Sport, su sollecitazione della presidenza ACSI, ha tenuto un incontro tra i rappresentanti degli Enti di promozione sportiva, della Federazione Ciclistica Italiana e dell’UDACE: era intento del Presidente ACSI spiegare quanto l’Ente stava facendo per favorire l’incremento dell’attività ciclistica con l’integrazione e l’apporto dell’UDACE, la cui esperienza nel settore era notoria (organizzava, da sola, più del 50-60% delle manifestazioni ciclistiche).
La ragione dell’incontro, quindi, non era, o non era in via principale, il provvedimento assunto dalla Consulta del ciclismo, che è organismo costituito dagli Enti di promozione sportiva e dalla F.C.I. ed è estraneo al CONI, ma il rapporto tra ACSI e UDACE e le difficoltà che l’integrazione tra le due associazioni comportava, e che doveva essere valutato e considerato anche con riguardo ai tempi e alle modalità del suo compimento.
In proposito, peraltro, la competente Direzione del CONI, aveva già espresso il proprio pensiero con nota 9 marzo 2012, n. 0001269/12, osservando che nel rapporto ACSI-UDACE dovevano essere rispettate, senza alterarne o mistificarne la sostanza, le norme di cui al Regolamento degli Enti di Promozione Sportiva deliberato dal Consiglio Nazionale del CONI il 17 dicembre 2010, anche se l’interpretazione che ne veniva data, con riguardo alla possibilità dell’affiliazione di una associazione a un ente, non era condivisa da chi scrive non solo perché non in linea con la lettera del Regolamento invocata per supportarla, ma, soprattutto, perché contraria al dettato Costituzionale: anche le associazioni di associazioni, infatti, sono riconducibili ad associazioni di persone fisiche, e quindi si ricade nella fattispecie di cui all’art. 18 della Costituzione (libertà di associazione).
L’incontro ha invece preso una piega diversa, perché il problema era l’UDACE, che doveva essere cancellata dallo sport ciclistico.
Poiché per i membri degli Enti di promozione sportiva e della F.C.I. era questo lo scopo della riunione, è a loro sfuggita la precisazione, assai rilevante, del Dirigente del CONI: l’UDACE, come libera associazione, per i propri soci, e per chi decidesse di parteciparne in quanto ammesso (questa è una mia aggiunta), può organizzare qualsiasi manifestazione, senza che il CONI possa dire alcunché.
Sembra anche che il preciso precetto: tutto quello che un cittadino può fare da solo, che può compiere senza urtare i precetti della legge penale, può essere oggetto e scopo di associazione, che ha trovato ingresso nella nostra Costituzione, sia pure sfuggito ai precitati membri e al presidente della F.C.I.
Altrimenti non vi sarebbero dei buontemponi (è difficile trovare un’altra definizione altrettanto benevola) che scrivono o che vanno in giro a dire: “l’UDACE non c’è più”.
Questi signori, evidentemente, non sanno che un’Associazione, se il suo scopo non è illecito, non può essere sciolta nemmeno da un provvedimento della Pubblica Autorità, perché il Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773, che in sé conteneva delle norme che prevedevano la facoltà del Prefetto di sciogliere le associazioni (ed è facilmente intuibile perché, a quel tempo, al Prefetto era concessa simile facoltà), non è più in essere, perché, certamente per la predetta facoltà di sciogliere le associazioni, contrario alla Costituzione.
Quindi poiché alcun provvedimento indicato nello Statuto UDACE è sopravvenuto, è evidente che l’UDACE continua la sua attività di servizio e di assistenza a tutte le A.S.D. che ne sono associate e ai relativi iscritti, prestando, con i propri servizi, alle A.S.D. garanzie di sicurezza senza pari e ai loro iscritti le garanzie di legge o, a scelta, più estese e, ovviamente, adempiendo a tutti gli scopi indicati nello statuto.
È quindi chiaro che l’UDACE, perché le A.S.D. che ne sono associate con i relativi iscritti sono rispettivamente affiliate e tesserati all’ACSI, non sarà più presente alle manifestazioni organizzate da associazioni o federazioni della Consulta del ciclismo, ma è altrettanto chiaro che le A.S.D. e i relativi iscritti, in quanto affiliate o tesserati alla federazione o ad associazioni che fanno parte del precitato organismo, se non invitati, non potranno partecipare alle manifestazioni che l’UDACE organizzerà per i propri associati.
È un sistema di nuova convivenza al quale ci si dovrà abituare, e a cui ci si sta già abituando accogliendo, con piacere, nel mondo degli appassionati della bicicletta coloro che si sono avvicinati alle due ruote soprattutto per amore della natura.
********************************************************************************************* P.A. Negri
************************************************************** Vice Presidente Nazionale Associazione UDACE
 

Danitans

Novellino
28 Febbraio 2011
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Gorgonzola
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Colnago C50
Oggi chiamo per chiedere informazioni sulla gara di domenica 15.04 a Lacchiarella (MI)... (UDACE+ASD AD INVITO)
io: buonasera, volevo sapere se alla gara di domenica posso partecipare in quanto sono tesserato FCI....
lui: guarda non lo so, penso proprio di si ma ti conviene chiamare alla federazione...
io: federazione??
lui: si chiama, all'udace e chiedi...il numero è ....... ecc


ora spiegatemi una cosa...un organizzatore non sa se posso partire o no????? :cry:
 

italianjet

Apprendista Cronoman
27 Gennaio 2009
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Venezia
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Mi vengono i brividi a leggere certe cose ....
Corse ad invito ?
Ma è uno scherzo ?
Questa è peggio dei 20 euro di iscrizione per i non udace ...
Non ho parole spero chi di dovere intervenga, visto che i corridori non capiscono o non hanno voglia di capire le cose ...

o-o


Da udace1:

Cosa può fare una libera associazione come l’UDACE
L’età porta esperienza e, quella mia, non più verde, mi ha fatto scrivere che tante, ancora, se ne diranno in merito alle prese di posizione della Consulta del ciclismo con riguardo all’UDACE e al suo rapporto con l’ACSI.
Non mi sono sbagliato.
In precedenza, anche per far capire su che piano ci si stava muovendo, mi ero permesso di richiamare all’attenzione di chi era associato all’UDACE i principi della nostra Costituzione, a volte, anche impropriamente, da alcuni invocati da “mane a sera”, che tutelano e garantiscono i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità: nessuna limitazione di capacità, cioè di attività esterna, può essere imposta alle associazioni, perche i principi che valgono e sono tutelati per la persona (il cittadino) valgono anche per le associazioni.
Il 22 marzo 2012 il CONI, Direzione Territorio e Promozione dello Sport, su sollecitazione della presidenza ACSI, ha tenuto un incontro tra i rappresentanti degli Enti di promozione sportiva, della Federazione Ciclistica Italiana e dell’UDACE: era intento del Presidente ACSI spiegare quanto l’Ente stava facendo per favorire l’incremento dell’attività ciclistica con l’integrazione e l’apporto dell’UDACE, la cui esperienza nel settore era notoria (organizzava, da sola, più del 50-60% delle manifestazioni ciclistiche).
La ragione dell’incontro, quindi, non era, o non era in via principale, il provvedimento assunto dalla Consulta del ciclismo, che è organismo costituito dagli Enti di promozione sportiva e dalla F.C.I. ed è estraneo al CONI, ma il rapporto tra ACSI e UDACE e le difficoltà che l’integrazione tra le due associazioni comportava, e che doveva essere valutato e considerato anche con riguardo ai tempi e alle modalità del suo compimento.
In proposito, peraltro, la competente Direzione del CONI, aveva già espresso il proprio pensiero con nota 9 marzo 2012, n. 0001269/12, osservando che nel rapporto ACSI-UDACE dovevano essere rispettate, senza alterarne o mistificarne la sostanza, le norme di cui al Regolamento degli Enti di Promozione Sportiva deliberato dal Consiglio Nazionale del CONI il 17 dicembre 2010, anche se l’interpretazione che ne veniva data, con riguardo alla possibilità dell’affiliazione di una associazione a un ente, non era condivisa da chi scrive non solo perché non in linea con la lettera del Regolamento invocata per supportarla, ma, soprattutto, perché contraria al dettato Costituzionale: anche le associazioni di associazioni, infatti, sono riconducibili ad associazioni di persone fisiche, e quindi si ricade nella fattispecie di cui all’art. 18 della Costituzione (libertà di associazione).
L’incontro ha invece preso una piega diversa, perché il problema era l’UDACE, che doveva essere cancellata dallo sport ciclistico.
Poiché per i membri degli Enti di promozione sportiva e della F.C.I. era questo lo scopo della riunione, è a loro sfuggita la precisazione, assai rilevante, del Dirigente del CONI: l’UDACE, come libera associazione, per i propri soci, e per chi decidesse di parteciparne in quanto ammesso (questa è una mia aggiunta), può organizzare qualsiasi manifestazione, senza che il CONI possa dire alcunché.
Sembra anche che il preciso precetto: tutto quello che un cittadino può fare da solo, che può compiere senza urtare i precetti della legge penale, può essere oggetto e scopo di associazione, che ha trovato ingresso nella nostra Costituzione, sia pure sfuggito ai precitati membri e al presidente della F.C.I.
Altrimenti non vi sarebbero dei buontemponi (è difficile trovare un’altra definizione altrettanto benevola) che scrivono o che vanno in giro a dire: “l’UDACE non c’è più”.
Questi signori, evidentemente, non sanno che un’Associazione, se il suo scopo non è illecito, non può essere sciolta nemmeno da un provvedimento della Pubblica Autorità, perché il Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773, che in sé conteneva delle norme che prevedevano la facoltà del Prefetto di sciogliere le associazioni (ed è facilmente intuibile perché, a quel tempo, al Prefetto era concessa simile facoltà), non è più in essere, perché, certamente per la predetta facoltà di sciogliere le associazioni, contrario alla Costituzione.
Quindi poiché alcun provvedimento indicato nello Statuto UDACE è sopravvenuto, è evidente che l’UDACE continua la sua attività di servizio e di assistenza a tutte le A.S.D. che ne sono associate e ai relativi iscritti, prestando, con i propri servizi, alle A.S.D. garanzie di sicurezza senza pari e ai loro iscritti le garanzie di legge o, a scelta, più estese e, ovviamente, adempiendo a tutti gli scopi indicati nello statuto.
È quindi chiaro che l’UDACE, perché le A.S.D. che ne sono associate con i relativi iscritti sono rispettivamente affiliate e tesserati all’ACSI, non sarà più presente alle manifestazioni organizzate da associazioni o federazioni della Consulta del ciclismo, ma è altrettanto chiaro che le A.S.D. e i relativi iscritti, in quanto affiliate o tesserati alla federazione o ad associazioni che fanno parte del precitato organismo, se non invitati, non potranno partecipare alle manifestazioni che l’UDACE organizzerà per i propri associati.
È un sistema di nuova convivenza al quale ci si dovrà abituare, e a cui ci si sta già abituando accogliendo, con piacere, nel mondo degli appassionati della bicicletta coloro che si sono avvicinati alle due ruote soprattutto per amore della natura.
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Bicllo

Pignone
24 Marzo 2012
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Bici
Quando il gioco si fa duro...

Le parole sono forbite il concetto molto meno: "Dite quello che volete, a noi non ce ne importa una s++a e continueremo a fare quel c+++o che ci pare!"

Adesso non resta che sedersi sulla riva...
 

cinelli

Apprendista Scalatore
5 Luglio 2009
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Canavese (TO)
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indovina
Questo si chiama delirio di onnipotenza stile nano......

Qualcosa di piu'...

"È quindi chiaro che l’UDACE, perché le A.S.D. che ne sono associate con i relativi iscritti sono rispettivamente affiliate e tesserati all’ACSI, non sarà più presente alle manifestazioni organizzate da associazioni o federazioni della Consulta del ciclismo"

Tralasciando il non sequitur, egli da per scontato di essere estromesso dalle gare della Consulta, oppure intende addirittura vietare ai "suoi" tesserati di partecipare alle stesse.
 

markus

Moderatur
9 Settembre 2005
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legnano
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Bici
Cervelo R3 2012
A me sembra che dica che Udace non parteciperà a manifestazioni aperte agli enti in quanto per farlo si userà la tessera Acsi.
E nel caso in cui Udace organizzi gare lo farà per soli tesserati Udace.
Ora però bisogna vedere quali saranno, ad esempio la nostra gara di metà maggio sarà sotto egida Acsi e aperta agli enti della consulta.
 

calvid02

Pedivella
1 Marzo 2006
423
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Podenzano (PC)
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A me sembra che dica che Udace non parteciperà a manifestazioni aperte agli enti in quanto per farlo si userà la tessera Acsi.
E nel caso in cui Udace organizzi gare lo farà per soli tesserati Udace.
Ora però bisogna vedere quali saranno, ad esempio la nostra gara di metà maggio sarà sotto egida Acsi e aperta agli enti della consulta.

Sei certo di avere l'egida Acsi? Ho visto che c'è molta confusione in merito nell'ambiente!
 

littleboy

Apprendista Velocista
5 Maggio 2005
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Questo si chiama delirio di onnipotenza stile nano......
Sono deluso

Deluso?
Perche? cos'e' cambiato?
Concetti gia espressi nonche gia manifestati con azioni in abbondanza.
Io non ho letto nulla di strano dai soliti discorsi, e spiega perfettamente quello che stanno facendo con quelle tessere acsi.


Sei certo di avere l'egida Acsi? Ho visto che c'è molta confusione in merito nell'ambiente!

Confusione?! ma va, sono gli altri a farla ad arte per rubargli tesserati!
ma cosa dici...
 

italianjet

Apprendista Cronoman
27 Gennaio 2009
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Venezia
www.italianjet.com
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Cipollini RB1000
Un uomo solo, con un paio di "collaboratori" provinciali, sta demolendo la Passione di 20.000 Corridori e una infinità di Dirigenti , aprite gli occhi e abbandonate la barca che affonda prima che vi tiri giù nel fondo .....
P.s. le Gare e il Ciclismo continueranno (e sicuramente meglio)

o-o