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Addio Pietro Mennea
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<blockquote data-quote="CLICK17" data-source="post: 4103115" data-attributes="member: 11372"><p><strong>Doping, Donati show alla presentazione del libro di Mennea</strong></p><p></p><p> </p><p> </p><p> Presentazione molto «calda» quella di ieri pomeriggio del libro di Pietro Mennea «Il doping e l' Unione Europea» (Delta 3 Edizioni, il ricavatoin beneficenza). Al circolo Corte dei Conti l' ex primatista mondiale dei 200 metri di atletica leggera (oggi avvocato) ha illustrato alla platea, presenti molti magistrati, la sua opera su un fenomeno drammatico e in espansione come quello del doping nello sport, e sul ruolo che dovrebbe avere l' Ue nel fronteggiarlo e arginarlo. «Mi sono creato tante inimicizie - ha detto Mennea - nella mia lunga carriera per avere sempre messo davanti a tutto il fatto di raggiungere i propri obiettivi con mezzi puliti. Tutto questo, mentre il mondo a cui appartenevo celebrava falsi campioni in odore di doping». Dopo diversi interventi di addetti ai lavori, tra cui quello di un ex magistrato di grande esperienza e grande prestigio come Ferdinando Imposimato, ha preso la parola il professor Sandro Donati, memoria storica del doping italiano, il primo a denunciare il ricorso sistematico alle sostanze proibite nel nostro sport di vertice alla fine degli anni Ottanta (all' epoca c.t. della velocità di atletica). Donati, com' è nel suo stile, è andato dritto al cuore del problema, scaldando immediatamente la platea. Ha ricordato la sua denuncia più clamorosa, quella contro il professor Francesco Conconi, inchiodato alle sue responsabilità morali solo grazie a un' inchiesta della magistratura. E poi è passato a commentare i passi salienti del libro di Mennea: ma, a un certo punto, alcuni tra coloro che lo avevano preceduto hanno cominciato a lamentarsi della natura dell' intervento, invitando quasi Donati a smetterla. L' ex tecnico azzurro, oggi consulente di diverse procure italiane, della Wada (Agenzia mondiale antidoping) e dell' associazione Libera di Don Ciotti, si è quindi fermato e ha chiesto all' assemblea: «Se volete, mi fermo qui». A quel punto, invece, la platea, gli ha chiesto di continuare: «Vada avanti, noi vogliamo sapere!». Donati ha proseguito l' intervento, durato più o meno un quarto d' ora, salutato da un lungo applauso. Soddisfatto Mennea per una presentazione tanto «movimentata».</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="CLICK17, post: 4103115, member: 11372"] [B]Doping, Donati show alla presentazione del libro di Mennea[/B] Presentazione molto «calda» quella di ieri pomeriggio del libro di Pietro Mennea «Il doping e l' Unione Europea» (Delta 3 Edizioni, il ricavatoin beneficenza). Al circolo Corte dei Conti l' ex primatista mondiale dei 200 metri di atletica leggera (oggi avvocato) ha illustrato alla platea, presenti molti magistrati, la sua opera su un fenomeno drammatico e in espansione come quello del doping nello sport, e sul ruolo che dovrebbe avere l' Ue nel fronteggiarlo e arginarlo. «Mi sono creato tante inimicizie - ha detto Mennea - nella mia lunga carriera per avere sempre messo davanti a tutto il fatto di raggiungere i propri obiettivi con mezzi puliti. Tutto questo, mentre il mondo a cui appartenevo celebrava falsi campioni in odore di doping». Dopo diversi interventi di addetti ai lavori, tra cui quello di un ex magistrato di grande esperienza e grande prestigio come Ferdinando Imposimato, ha preso la parola il professor Sandro Donati, memoria storica del doping italiano, il primo a denunciare il ricorso sistematico alle sostanze proibite nel nostro sport di vertice alla fine degli anni Ottanta (all' epoca c.t. della velocità di atletica). Donati, com' è nel suo stile, è andato dritto al cuore del problema, scaldando immediatamente la platea. Ha ricordato la sua denuncia più clamorosa, quella contro il professor Francesco Conconi, inchiodato alle sue responsabilità morali solo grazie a un' inchiesta della magistratura. E poi è passato a commentare i passi salienti del libro di Mennea: ma, a un certo punto, alcuni tra coloro che lo avevano preceduto hanno cominciato a lamentarsi della natura dell' intervento, invitando quasi Donati a smetterla. L' ex tecnico azzurro, oggi consulente di diverse procure italiane, della Wada (Agenzia mondiale antidoping) e dell' associazione Libera di Don Ciotti, si è quindi fermato e ha chiesto all' assemblea: «Se volete, mi fermo qui». A quel punto, invece, la platea, gli ha chiesto di continuare: «Vada avanti, noi vogliamo sapere!». Donati ha proseguito l' intervento, durato più o meno un quarto d' ora, salutato da un lungo applauso. Soddisfatto Mennea per una presentazione tanto «movimentata». [/QUOTE]
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