Articolo su Camoscio su www.ilciclismo.it!!

Nicola

Moderatur da Copertina
17 Aprile 2004
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Repubblica delle Banane
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Storia di un granfondista che nel 2006 passerà pro

Ricordate le ’’origini’’ di Marco Fertonani? Il genovese, che nel 2006 dovrebbe vestire la casacca della Baleares di Echavarri, fu il primo granfondista a passare direttamente professionista. Oggi Omar Di Felice, più noto sul web con il soprannome di Camoscio delle Dolomiti, si appresta a fare lo stesso con l’Amore&Vita, affidando la cura della propria immagine proprio all’agenzia della... famiglia Fertonani. Ma il legame tra le due storie si ferma qui. Questa del 24enne romano è una vicenda che merita di essere raccontata, fatta di proposte di posti a pagamento, collette virtuali e feroci polemiche, sullo sfondo del grande spirito di iniziativa di Omar, grazie al quale sta per realizzare il suo sogno. Racconto di fine d’anno, di Elisa Marchesan.

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Nella foto, Omar Di Felice, "Camoscio delle Dolomiti"

di ELISA MARCHESAN

Passare professionista. Il sogno che riempie i giorni e le notti di moltissimi dilettanti, i quali agognano il difficile salto di categoria. Ma cosa si è disposti a fare pur di realizzare questa chimera?
C’è qualcuno che ha deciso di rimboccarsi le maniche e, di fronte a un telefono che non squillava mai, ha preferito fare da sé. Stiamo parlando di Omar Di Felice, 24enne di Nettuno (provincia di Roma). La sua storia sembra simile a molte altre: nel 1994 resta affascinato, attraverso lo schermo televisivo, di un giovane Marco Pantani che trionfa nella Lienz-Merano, e a inizio ’95 si tessera con un gruppo sportivo agonistico della sua città, la Ciclistica Nettunese. Raccoglie qualche piazzamento, ma poi mette la bicicletta da parte per dedicarsi all’università. Ma il ciclismo non è abbandonato del tutto: sebbene resti al margine delle categorie agonistiche, si allena con lunghe uscite, e a 15 anni riesce anche ad ottenere un buon piazzamento alla sua prima Maratona dles Dolomites. Nella sua mente, sempre lo stesso motto, a dargli forza: “Gli scalatori più forti vengono dal mare....”.
A fine 2003, con un diploma al sicuro, e un futuro assicurato nel campo della grafica (tutt’ora cura e realizza siti web) decide, spinto dalla fidanzata Cristina, e da Giovanni De Carolis, il suo primo Direttore Sportivo, nonchè ex corridore, di tentare di fare le cose sul serio. Così l’anno seguente si iscrive ad un piccolo team amatoriale della sua zona, e ottiene dei risultati molto prestigiosi (tra cui la vittoria in una Granfondo nazionale con arrivo nel Parco Nazionale della Majella) che gli garantiscono l’ingaggio per il 2005 in una delle più forti formazioni italiane del panorama granfondistico: il Team Sintesi Scott. Sarà l’anno dell’esplosione: molti i piazzamenti di prestigio nelle principali Granfondo nazionali del “Prestigio Bicisport/CT”, oltre alla vittoria nella Granfondo Internazionale Alpen Brevet in Svizzera.
Ma è a questo punto che la carriera di Omar prende una piega che difficilmente si trova nei percorsi sportivi dei suoi avversari. Decide di fare il manager di sé stesso. Inizia a cercare, a inviare curriculum, a prendere dei contatti. Posta su diversi forum della rete alla ricerca disperata di una squadra che lo voglia, dalle formazioni Pro Tour fino ai team africani.
In mezzo a questa ricerca personale, è stato affiancato da un’iniziativa senza dubbio originale: gli utenti del forum bicidacorsa.com, sul quale Omar è registrato e sul quale scrive anche un proprio diario, hanno messo in piedi una colletta per aiutarlo. Pare infatti che qualche squadra gli abbia proposto un contratto solo a patto che Omar si pagasse uno sponsor. La cifra si aggirava attorno ai 20.000 euro, e gli utenti del forum hanno aderito generosamente all’iniziativa giungendo a raccogliere circa 2000 euro. Per fortuna, nel bel mezzo di questa campagna di sostegno senza dubbio nobile, ma probabilmente rivolta a uno scopo che nobile era un po’ meno (e non certo per colpa di Omar, ma di coloro che gli offrivano un contratto in cambio di denaro), la soluzione è arrivata da sé: l’Amore & Vita, ricevuto il curriculum di Omar, ha ritenuto interessante prendere contatti col giovane corridore, e ha iniziato le trattative per il suo passaggio al professionismo. Le condizioni finali sono le seguenti: Omar correrà ancora negli under 23 per i primi mesi del 2006, nel GS Valdarno (col quale ha già effettuato il primo ritiro) e a maggio passerà definitivamente nella formazione del ds Roberto Pelliconi.
Un sogno realizzato, a tutti gli effetti, per il giovane corridore, che ora al settimo cielo prepara la sua stagione di debutto tra i pro.
Però le polemiche non sono mancate. A molte persone non è andato giù il fatto che un semplice amatore con esperienza solo nelle Granfondo avesse l’opportunità di passare nella massima categoria in modo così immediato, mentre ci sono centinaia, migliaia di dilettanti impantanati nel limbo delle categorie giovanili. In modo particolare, è stata fatta una certa confusione tra la questione del pagamento dello sponsor e la reale situazione di Omar, che è ben diversa. L’ingaggio di Omar è pulito, e lui non ha rubato niente a nessuno.
Il passaggio tra i prof è qualcosa di complicato, difficile, ostico. Sono in molti a sognare il salto e a non riuscire a realizzarlo. Stiamo parlando di un ragazzo che ha deciso di fare da solo, e ci è riuscito.
Resta solo un interrogativo in tutta questa faccenda. Quanto, cioè, sia giusto che qualcuno possa pagare per poter passare. Non è il caso di Omar, come abbiamo appurato, ma la sua storia ci mostra che ciò, volendo, è possibile. In questo modo sarebbero agevolati tutti coloro che avessero i mezzi finanziari per poter permettersi uno sponsor, mentre chi di tali mezzi è sprovvisto, sarebbe tagliato fuori. Una regolamentazione in tal senso sarebbe auspicabile, ma a quanto pare è fin troppo facile aggirarla.
Non resta che sperare che ci siano sempre più giovani capaci, in grado di passare tra i professionisti, ragazzi che magari si rimboccano le maniche e ce la fanno da soli. Da soli, però, non insieme al denaro…
 

Guest
Grazie 1000 Ragazzi.. davvero non me l'aspettavo...
ùLa cosa mi riempie d'orgoglio e un pò mi fa arrossire perchè non mi aspettavo di suscitare tanto.
L'articolo è senz'altro la sintesi perfetta di come sono andate le cose e di quello che per me è la bici
Un grazie a tutti voi che mi sostenete!
Buon anno
Omar
 

vaigirardengo

Pignone
15 Dicembre 2004
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I complimenti sono certamente dovuti a Camoscio.
Sono contento per lui che ha potuto raggiungere un ambito traguardo.
Solo, però, c'è da osservare che questo traguardo è ambìto generalmente da corridori che fanno gavetta per alcuni anni in Under23.
E' certo inconsueto, quanto prematuro secondo me, passare prof. dopo 1 solo anno di corse (come ha scritto la giornalista..).
Ci sono decine di ragazzi ugualmente promettenti che sgobbano parecchi anni prima di riuscire ad entrare nei prof, e sicuramente non meno meritevoli, ma... forse senza i dovuti appoggi.
Inviterei Camoscio e specialmente la Giornalista, a non enfatizzare troppo sui dettagli di questa operazione, specialmente per quei ragazzi che si vedono così .. scavalcati... da uno sconosciuto e per di più senza notevoli risultati (a quanto risulta 1 vittoria e piazzamenti vari ma resta poi da definire a quale livello di partecipanti..).
Con questo, auguro i migliori risultati al ragazzo e un più oculato modo di interpretare le cose alla giornalista.


cari saluti
 

Airone del Chianti

Uisp Italian Champion
9 Dicembre 2004
20.049
2.323
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Bici
Scott Addict R2
vaigirardengo ha scritto:
Ci sono decine di ragazzi ugualmente promettenti che sgobbano parecchi anni prima di riuscire ad entrare nei prof, e sicuramente non meno meritevoli, ma... forse senza i dovuti appoggi.
Inviterei Camoscio e specialmente la Giornalista, a non enfatizzare troppo sui dettagli di questa operazione, specialmente per quei ragazzi che si vedono così .. scavalcati... da uno sconosciuto e per di più senza notevoli risultati (a quanto risulta 1 vittoria e piazzamenti vari ma resta poi da definire a quale livello di partecipanti..).
Con questo, auguro i migliori risultati al ragazzo e un più oculato modo di interpretare le cose alla giornalista.
Mah! Camoscio non ha rubato nulla a nessuno. Chi è capace e ha i mezzi passa comunque, il problema poi è confermarsi.
Sono ben altri quelli che passano senza meriti...
 
vaigirardengo ha scritto:
I complimenti sono certamente dovuti a Camoscio.
Sono contento per lui che ha potuto raggiungere un ambito traguardo.
Solo, però, c'è da osservare che questo traguardo è ambìto generalmente da corridori che fanno gavetta per alcuni anni in Under23.
E' certo inconsueto, quanto prematuro secondo me, passare prof. dopo 1 solo anno di corse (come ha scritto la giornalista..).
Ci sono decine di ragazzi ugualmente promettenti che sgobbano parecchi anni prima di riuscire ad entrare nei prof, e sicuramente non meno meritevoli, ma... forse senza i dovuti appoggi.
Inviterei Camoscio e specialmente la Giornalista, a non enfatizzare troppo sui dettagli di questa operazione, specialmente per quei ragazzi che si vedono così .. scavalcati... da uno sconosciuto e per di più senza notevoli risultati (a quanto risulta 1 vittoria e piazzamenti vari ma resta poi da definire a quale livello di partecipanti..).
Con questo, auguro i migliori risultati al ragazzo e un più oculato modo di interpretare le cose alla giornalista.


cari saluti

Camoscio passerà a giugno dopo alcuni mesi tra i dilettanti e non passerà per "appoggi vari" ma solo per l'oculatezza di alcuni addetti ai lavori che hanno visto in lui ottime qualita a partire dalla "testa".
In gran parte il mondo dilettantistico italiano non è piu' rivolto a lanciare giovani ma ha il solo scopo di "spremerli come limoni" per interessi vari a partire da quello degli sponsor ,atleti che una volta passati non hanno piu' nulla da dare...Camoscio è integro totalmente,nessuno conosce i suoi limiti di miglioramento,chi ha investito in lui sicuramente sa di avere per le mani un atleta che potrà SOLO migliorarsi.Sappiamo poi noi tutti che sfondare è difficile ma le scommesse ogni tanto si vincono anche....
Alfredo.
 
?

...

Guest
SempreNomade ha scritto:
In gran parte il mondo dilettantistico italiano non è piu' rivolto a lanciare giovani ma ha il solo scopo di "spremerli come limoni" per interessi vari a partire da quello degli sponsor ,atleti che una volta passati non hanno piu' nulla da dare...

E ti straquoto! Basta vedere l'esempio di Cunego, tra i dilettanti non havinto come altri 20-30 corse all'anno. E' stato gestito benissimo ed è arrivato tra i pro non spompato, e i risultati si sono visti.
 

Violetta

Gregario
29 Ottobre 2005
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vaigirardengo ha scritto:
I
Ci sono decine di ragazzi ugualmente promettenti che sgobbano parecchi anni prima di riuscire ad entrare nei prof, e sicuramente non meno meritevoli, ma... forse senza i dovuti appoggi.
Inviterei Camoscio e specialmente la Giornalista, a non enfatizzare troppo sui dettagli di questa operazione, specialmente per quei ragazzi che si vedono così .. scavalcati... da uno sconosciuto e per di più senza notevoli risultati (a quanto risulta 1 vittoria e piazzamenti vari ma resta poi da definire a quale livello di partecipanti..).



cari saluti


carissimo, Omar non è passato con l ausilio di nessun appoggio ha parlato il suo brillante curriculum, tanta voglia di sgobbare per un mondo come il ciclismo, come ce l ha lui, ti assicuro che è difficile da intravedere soprattutto da parte di qualche neoprof della stagione 2005...non credere che tutti quelli che sn passati professionisti se lo meritino di più di camoscio, solamente perchè hanno seguito la carriera classica di under....c'è gente che non ha voglia di fare eppure come tu dici, sta togliendo spazio a chi il passaggio se lo merita veramente, APRIAMO GLI OCCHI VA!
 

Airone del Chianti

Uisp Italian Champion
9 Dicembre 2004
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Scott Addict R2
atsic ha scritto:
SempreNomade ha scritto:
In gran parte il mondo dilettantistico italiano non è piu' rivolto a lanciare giovani ma ha il solo scopo di "spremerli come limoni" per interessi vari a partire da quello degli sponsor ,atleti che una volta passati non hanno piu' nulla da dare...
E ti straquoto! Basta vedere l'esempio di Cunego, tra i dilettanti non havinto come altri 20-30 corse all'anno. E' stato gestito benissimo ed è arrivato tra i pro non spompato, e i risultati si sono visti.
Concordo anch'io!
Purtroppo l'esempio di Cunego non funziona con Pippo Pozzato che pure è stato preservato... :? Se solo gli venisse un pò di senso di sacrificio!!! :x
 

Aqualung

Ammiraglia
21 Aprile 2004
16.408
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Bici
sì e ci pedalicchio
Dico la mia.
Non voglio entrare nel merito di come il ns. Camoscio è riuscito ad entrare nel mondo professionistico. Se fosse solo per la serietà, la passione e la grinta che dimostra di avere certamente se lo merita alla grande. Però attenzione, con il ciclismo non si può barare (lasciamo da parte il doping): o si va o non si va. Omar ha dimostrato di essere forte, anzi, per noi è fortissimo, però il mondo professionistico è di un livello tale che, a mio parere, se non hai fatto la classica trafila (allievi, juniores, dilettanti) l'impatto può essere davvero devastante.
Se guardiamo i vincitori delle GF attuali provengono (quasi) tutti da esperienze fallite tra i prò, eppure vincono con estrema facilità. Ciò significa che il gap tra GF e professionismo è spaventoso. Omar è giovane e sicuramente ha grandi margini di miglioramento, però bisogna andrarci cauti.
Come per tutti saranno i risultati a dire se si è meritato o meno il grande salto e lasciamo perdere sul come ed il perchè è riuscito a farlo.
Da parte mia gli auguro di cuore di non uscirne con le ossa rotte.
Per come conosco la persona (ovviamente tramite il forum) si merita comunque grande rispetto e un grosso augurio.
 

vaigirardengo

Pignone
15 Dicembre 2004
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Atsic e airone..
da quello che leggo mi state dando ragione....
mi spiego:portate l'esempio di Cunego il quale "è stato gestito benissimo tra i dilettanti...e i risultati si sono visti .." !!!
e questo non significa forse che è stato fondamentale il periodo trascorso nei dilettanti per arrivare preparato al professionismo ???
cosa contraria il curriculum del nostro volenteroso Omar..
Importante l'intervento di Aqualung col quale sono d'accordo; il divario tra under23 e granfondisti è inimmaginabile.
Se volete porto un esempio:in una lontana 9colli, prese parte alla gara un prof di casa nostra ma all'epoca ancora in piena attività. Pensate che nelle ultime 3 salite(compreso il maiolo che spesso è la decisiva), questo prof, seppure non influendo in modo alcuno sull'esito della gara, in vari tratti doveva rallentare per aspettare il primo corridore della gara vera e propria!
Il livello dei prof è questo: un normale gregario in una gara di 200km deve rallentare più volte se vuole arrivare insieme al vincitore granfondista.
Credo ci sia da meditare bene ....