Ascoltare e capire il proprio corpo

rapportoagile

Moderatoren
20 Agosto 2008
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Settequerce (Bolzano)
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Scapin Dyapason

Ottimo intervento.
Comunque chiuso anche per me
 

Motubuntu

Cronoman
13 Giugno 2017
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Italiana
[MENTION=49838]andre.road[/MENTION] L'articolo di Eurosport chiaramente è buttato lì per far rumore e per questo motivo, ripeto, non mi interessano minimamente i nomi riportati. bdc-mag.com invece è il sito che ci ospita e non credo che voglia certo infangare il ciclismo ...
Purtroppo dove ci sono soldi e interessi dietro spesso non è il migliore a vincere ... Vale per tutti gli sport professionistici e, tanto per chiarire, oltre al doping, ci sono anche altri fattori che possono manipolare i risultati.
Io mi sono permesso di accodarmi alla discussione quando era stata già deviata sul doping, in ogni caso mi sembra giusto chiuderla qui visto che OT.
 

Vianelli1974

Novellino
21 Luglio 2017
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Vianello bdc
Tanto per ritornare IT... Anche io a volte mi sento completamente "spompo" prima di iniziare a pedalare e poi invece filo come non mai,e viceversa ovviamente.
Mi capita lo stesso quando vado a correre,penso sia abbastanza normale e logico: non significa non sentire il proprio corpo,anzi. Quando poi iniziamo a pedalare percepiamo distintamente lo stato reale della nostra condizione fisica... è questo che conta.
 
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vadopianovunque

Pignone
17 Aprile 2017
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Ex caad 12
Penso sia molto difficile capire anticipatamente le prestazioni, la forma che si avrà nell' uscita. Difatti se ci pensiamo i prof nelle interviste pre gara restano sempre sul vago, non si sbilanciano nelle dichiarazioni.
E se non la sanno loro la forma che hanno in quel momento...
 

dagos

via col vento
19 Maggio 2013
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molto bella e funzionale
Ma il bello è che a volte si arriva a casa belli carichi... ci si prepara all'uscita, si parte frizzanti con il riscaldamento e quando è il momento buono... nada... benzina evaporata
e viceversa cmq
 

danym

Cronoman
5 Gennaio 2016
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scott
Ancora mi chiedo come sia possibile che proprio tu che stai così male sia qui a condannare gli allergici...
Mah.... hai deciso di non prendere nulla... buon per te ma accetta che ci siano altre idee... e non sia solo tutto riconducibile al doping
 

Motubuntu

Cronoman
13 Giugno 2017
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@danym I problemi allergici mi hanno impedito di praticare sport a livello professionistico ma leggendo i vostri interventi sembra che invece avrei dovuto imbottirmi di farmaci per andare poi a vincere gare di ciclismo, di atletica o tornei di tennis ...
La mia condanna è al sistema in generale e va ben oltre il ciclismo, ribadisco di non aver fatto nessun nome in particolare. Non può bastare la compiacenza di un medico per poter prendere sostanze vietate agli altri.
Il discorso comunque è complicato nessuno di noi può sapere in maniera scientifica quale medicinale dia dei vantaggi e quale no.
Io ho sbagliato a scrivere "quasi tutti" ma fare delle generalizzazioni purtroppo è uno sport diffuso: tu e rapportoagile ad esempio avete dato per scontato che io non sappia niente di allergie mentre andre.road ha dato per scontato che me ne uscissi sul doping in qualsiasi discussione. Possono capitare dei malintesi.
 
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tombazosana

Apprendista Scalatore
31 Dicembre 2010
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da corsa
Credo esista una statistica sulla popolazione sulle allergie, bisognerebbe solo confrontarla con quella dei sportivi professionisti mettendo insieme tutte le discipline e vedere se la percentuale corrisponde, così per sport, solo per informazione, anche i privati cittadini hanno un medico di base che li segue.
 

el pistolero 95

Scalatore
7 Settembre 2011
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/
Però per dire nella corsa é difficile capitino giornate no. Penso di sapere il perché.
Nella corsa c'è il cronometro che ti fa capire quanto vai e quello è
Nel ciclismo spesso la giornata no non è una cosa misurata ma una sensazione perché non si ha spesso il pm... Per dire, sapete quante volte avevo brutte sensazioni nella corsa ma poi venivo smentito dal cronometro.
E se nel ciclismo si guarda la velocità anche lì ti può portare fuoristrada perché basta un po' di vento che gira da ogni direzione per darti l'impressione di essere piantato.
Quindi un conto sono le sensazioni e un altro i fatti.
Poi dipende anche dal riscaldamento che uno fa e ha bisogno. Io ho bisogno di un fuorigiri per svegliare l'organismo per fare un buon allenamento altrimenti mi affievolisco e dormo sul manubrio.
Magari altri tornano stressati dal lavoro e non hanno bisogno di un fuorigiri per uscire dal letargo.
 
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Motubuntu

Cronoman
13 Giugno 2017
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Secondo Medicina.it:
"In Italia si può ritenere che il 10 -15 % della popolazione presenti manifestazioni allergiche di diversa entità clinica; percentuali superiori sono segnalate in Francia, Gran Bretagna e nei paesi scandinavi."

Secondo questo sito: http://besport.org/sportmedicina/sport_allergia.htm
"... oltre il 30% degli atleti che hanno partecipato nel 2000 ai Giochi Olimpici di Sydney era affetto da allergopatie respiratorie."

Per quanto riguarda il ciclismo: http://www.tuttobiciwe b.it/index.php?page=rivista&cmd=artdet&id=2254
 

Lightwave

Scalatore
26 Luglio 2013
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B'Twin Triban 5
Ma il bello è che a volte si arriva a casa belli carichi... ci si prepara all'uscita, si parte frizzanti con il riscaldamento e quando è il momento buono... nada... benzina evaporata
e viceversa cmq

Già, per me il test della verità è sempre quando la strada sale, a volte riesco a spingere bene anche in pianura col cuore che sale ma poi quando comincia la salita mi pianto e devo andare a spasso!
 

Super Ciuk

Apprendista Cronoman
23 Ottobre 2012
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Tra il ring e la realtà
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a pedali


Tempo fa ho letto di effetti positivi sulle prestazioni atletiche dopo una donazione di sangue, passati 4-5 giorni il corpo ha ripristinato il sangue prelevato e in qualche modo questo favorisce la performance, se tu hai avuto un emorragia non credo che hai perso più di 150-200 cc, e questo si recupera in due giorni
 

abatta68

Scalatore
7 Novembre 2008
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Gios Prodigiosa
La cosa più importante secondo me, è imparare a gestire la prima ora dell'uscita e darsi il giusto tempo per capire come effettivamente risponde il nostro corpo all'esercizio fisico. Partire sempre piano, incrementare nella fase centrale dell'uscita e scaricare nell'ultima mezz'ora. Questo per uscite di almeno 3-4 ore, ma anche in quelle più brevi è opportuno rispettare i tempi di adattamento allo sforzo, all'aumento della frequenza cardiaca, alla risposta termica che il nostro corpo oppone alla temperatura esterna. Dal punto di vista psicologico poi, non sempre si esce con la voglia di uscire... quando si è con un gruppo di amici, basta scambiarsi 4 chiacchiere nella prima mezz'ora e neanche te ne accorgi della strada che hai fatto. Quando sei da solo a volte è più complicato, perchè magari ti imponi di uscire, perchè puoi farlo solo in quel momento e perchè se non esci poi ti senti in colpa.
Diamo quindi il tempo, al corpo e alla mente, di capire cosa viene richiesto, non partiamo da casa già con l'idea di battere il nostro record personale, non è quello l'approccio giusto. Piuttosto iniziamo a fare le nostre considerazioni a metà uscita, oppure nel momento che proviamo ad alzare il ritmo, cercando di mantenerlo. Impare a riconoscere le nostre sensazioni cercando di attribuire un significato più o meno oggettivo passa soprattutto da questo.
p.s. se state male... state a casa! i farmaci lasciateli a chi necessariamente è costretto a prenderli, vuoi perchè malato, vuoi perchè fà un lavoro che non prevede il fatto di rimanerci a casa... vedi i ciclisti professionisti!