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automobilisti Vs ciclisti (ancora - parte 2)
Testo
<blockquote data-quote="green dolphin" data-source="post: 6756052" data-attributes="member: 7692"><p>Sul fatto che abbia fatto bene a redarguirmi, la vedo diversamente: a me pare un eccesso. Che altro non è che l'anticamera della frase successiva. Ma perché la gente si sente in dovere di fare la morale, di puntare il dito? Cosa c'è a monte? Perché la disamina che hai fatto tu è perfetta: i pedoni no, perché tutti siamo pedoni e automobilisti, ma non tutti sono ciclisti. Quindi si tende ad accettare e giustificare forse quello che uno ha fatto o fa anche da pedone. Mentre per il ciclista tolleranza zero.</p><p></p><p>Ad esempio venendo al lavoro in bici per un tragitto di 10 km guardo le macchine e alla fine ho potuto riscontrare che facendo una media tra quelle che incrocio, mi sorpassano, etc. 1 guidatore su 7 è al telefono (chiamata, messaggi). Ma non mi sogno di fargli la morale. Soltanto quando a momenti rischio di venire investito, mi permetto (a ragione) di fargli notare che il telefono potevano infilarselo...ecco, ci siamo capiti.</p><p></p><p>Perché questa esigenza di puntualizzare per categorie e anche in situazioni di non pericolo per sé e per gli altri?!? Qui sembra si faccia a gara a trovare la pagliuzza nell'occhio dell'altro. Ma è tutto lì avere senso civico, oppure semplicemente si è un po' stronzi?</p><p></p><p>Ci vuole un codice della strada che faccia chiarezza e che non consenta certe cose ai ciclisti, ma che sposti l'attenzione anche sulle auto sanzionando le leggerezze che possono costare veramente la vita agli utenti deboli della strada. Io sarei per addirittura per dare un num. massimo di ciclisti che può viaggiare in gruppo in fila, per agevolare il sorpasso delle auto. Ma dall'altro lato le auto devono stare obbligatoriamente e sempre alla distanza di 1,5 mt. Deve diventare una abitudine e una cosa normale per entrambe le categorie.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="green dolphin, post: 6756052, member: 7692"] Sul fatto che abbia fatto bene a redarguirmi, la vedo diversamente: a me pare un eccesso. Che altro non è che l'anticamera della frase successiva. Ma perché la gente si sente in dovere di fare la morale, di puntare il dito? Cosa c'è a monte? Perché la disamina che hai fatto tu è perfetta: i pedoni no, perché tutti siamo pedoni e automobilisti, ma non tutti sono ciclisti. Quindi si tende ad accettare e giustificare forse quello che uno ha fatto o fa anche da pedone. Mentre per il ciclista tolleranza zero. Ad esempio venendo al lavoro in bici per un tragitto di 10 km guardo le macchine e alla fine ho potuto riscontrare che facendo una media tra quelle che incrocio, mi sorpassano, etc. 1 guidatore su 7 è al telefono (chiamata, messaggi). Ma non mi sogno di fargli la morale. Soltanto quando a momenti rischio di venire investito, mi permetto (a ragione) di fargli notare che il telefono potevano infilarselo...ecco, ci siamo capiti. Perché questa esigenza di puntualizzare per categorie e anche in situazioni di non pericolo per sé e per gli altri?!? Qui sembra si faccia a gara a trovare la pagliuzza nell'occhio dell'altro. Ma è tutto lì avere senso civico, oppure semplicemente si è un po' stronzi? Ci vuole un codice della strada che faccia chiarezza e che non consenta certe cose ai ciclisti, ma che sposti l'attenzione anche sulle auto sanzionando le leggerezze che possono costare veramente la vita agli utenti deboli della strada. Io sarei per addirittura per dare un num. massimo di ciclisti che può viaggiare in gruppo in fila, per agevolare il sorpasso delle auto. Ma dall'altro lato le auto devono stare obbligatoriamente e sempre alla distanza di 1,5 mt. Deve diventare una abitudine e una cosa normale per entrambe le categorie. [/QUOTE]
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