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automobilisti Vs ciclisti (ancora - parte 2)
Testo
<blockquote data-quote="green dolphin" data-source="post: 6762686" data-attributes="member: 7692"><p>E qui torniamo al punto di cui parlavo sopra: serve una regolamentazione adeguata che faccia dei distinguo.</p><p></p><p>Prima di tutto, come hai sottolineato, ci vogliono requisiti e regole per fare queste famigerate ciclabili e renderle fruibili per quella che è la loro vocazione. Non può bastare prendere un marciapiede esistente e dividerlo in due con una striscia e su un lato disegnare una bici e apporre il cartello corrispondente all'inizio del marciapiede. Avremo una infrastruttura nata per i pedoni ma con grosse criticità per le bici, e cioè tutti gli esempi che hai citato tu e anche di più, perché non c'è limite a cosa puoi trovare in un contesto urbano se fai diventare un marciapiede una ciclabile.</p><p>Queste soluzioni dovrebbero essere vietate o classificate in altro modo, ma la cosa migliore che possa accadere è che rimangano per quello che sono stati pensati, a meno che non si intervenga a livello strutturale per adeguarli all'uso ciclabile.</p><p></p><p>Seconda cosa serve regolamentare i mezzi che ci possono circolare: una bici da corsa che può andare a più di 30 km/h, una bici elettrica/pedalata assistita non hanno ragione di esistere in una qualsiasi ciclabile quando questa attraversa un contesto urbano e soprattutto divide lo spazio con i pedoni e ha frequenti attraversamenti. Si potrebbero identificare le ciclabili da utilizzare per questi mezzi con appositi cartelli, dopo averle regolamentate, e sarebbero veramente poche in Italia. In tutti gli altri casi il ciclista che può sostenere tali velocità deve essere equiparato agli altri veicoli della strada, e quindi procederà sulla carreggiata insieme alle auto, etc.</p><p></p><p>Fino a che non ci sarà distinzione adeguata, difficile che ci possa essere il rispetto.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="green dolphin, post: 6762686, member: 7692"] E qui torniamo al punto di cui parlavo sopra: serve una regolamentazione adeguata che faccia dei distinguo. Prima di tutto, come hai sottolineato, ci vogliono requisiti e regole per fare queste famigerate ciclabili e renderle fruibili per quella che è la loro vocazione. Non può bastare prendere un marciapiede esistente e dividerlo in due con una striscia e su un lato disegnare una bici e apporre il cartello corrispondente all'inizio del marciapiede. Avremo una infrastruttura nata per i pedoni ma con grosse criticità per le bici, e cioè tutti gli esempi che hai citato tu e anche di più, perché non c'è limite a cosa puoi trovare in un contesto urbano se fai diventare un marciapiede una ciclabile. Queste soluzioni dovrebbero essere vietate o classificate in altro modo, ma la cosa migliore che possa accadere è che rimangano per quello che sono stati pensati, a meno che non si intervenga a livello strutturale per adeguarli all'uso ciclabile. Seconda cosa serve regolamentare i mezzi che ci possono circolare: una bici da corsa che può andare a più di 30 km/h, una bici elettrica/pedalata assistita non hanno ragione di esistere in una qualsiasi ciclabile quando questa attraversa un contesto urbano e soprattutto divide lo spazio con i pedoni e ha frequenti attraversamenti. Si potrebbero identificare le ciclabili da utilizzare per questi mezzi con appositi cartelli, dopo averle regolamentate, e sarebbero veramente poche in Italia. In tutti gli altri casi il ciclista che può sostenere tali velocità deve essere equiparato agli altri veicoli della strada, e quindi procederà sulla carreggiata insieme alle auto, etc. Fino a che non ci sarà distinzione adeguata, difficile che ci possa essere il rispetto. [/QUOTE]
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