Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Menu
Home
Allerta prezzi
Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi media
Nuovi commenti media
Ultime Attività
Nuove inserzioni nel mercatino
Nuovi commenti nel mercatino
Mercatino
Nuove inserzioni
Nuovi commenti
Latest reviews
Cerca nel mercatino
Feedback
Guarda le statistiche
Training Camp
Pianificazione
MTB
Media
Nuovi media
Nuovi commenti
Cerca media
EBIKE
Accedi
Registrati
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Menu
Install the app
Installa
Rispondi alla discussione
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Home
Forum
Altri temi
Emozioni & Imprese
Bestie da vittoria
Testo
<blockquote data-quote="V.b." data-source="post: 5748691" data-attributes="member: 87898"><p>Parole sante.</p><p>Ma invece come ti/vi ponete sul fatto dell'esposizione del ciclismo?</p><p>In un' intervista in cui De Zan presenta il libro Pantani è tornato, dice una cosa molto vera e credo condivisibile da tutti: parlando degli anni '90 parla del fatto che l'avvento dell'EPO abbia coinvolto tanto il ciclismo quanto tutti gli altri tipi di sport in maniera trasversale, cosa logica data la portata degli effetti di questa sostanza sugli sport di endurance. Quindi dico io, ha senso fare occhio non vede cuore non duole? ha senso indignarsi per il ciclismo così come lo conosciamo quando magari è tutto lo sport ad essere viziato dal doping a 360°?</p><p>Un'altra cosa molto interessante è l'episodio in cui viene descritta "l'inizio della fine del ciclismo", nel senso che l'ambiente ciclismo, a differenza degli altri sport, non si seppe tutelare nei confronti della campagna messa in atto ai tempi del governo Prodi (ora non ricordo con precisione tutti i dettagli) e che portò gli atleti a dover dichiarare cose assurde a mio parere, come dove ti alleni tot giorno, dove dormi, insomma tutta la tua vita...libertà vigilata. Non serve aggiungere che calcio ecc ecc chiusero categoricamente a queste prassi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="V.b., post: 5748691, member: 87898"] Parole sante. Ma invece come ti/vi ponete sul fatto dell'esposizione del ciclismo? In un' intervista in cui De Zan presenta il libro Pantani è tornato, dice una cosa molto vera e credo condivisibile da tutti: parlando degli anni '90 parla del fatto che l'avvento dell'EPO abbia coinvolto tanto il ciclismo quanto tutti gli altri tipi di sport in maniera trasversale, cosa logica data la portata degli effetti di questa sostanza sugli sport di endurance. Quindi dico io, ha senso fare occhio non vede cuore non duole? ha senso indignarsi per il ciclismo così come lo conosciamo quando magari è tutto lo sport ad essere viziato dal doping a 360°? Un'altra cosa molto interessante è l'episodio in cui viene descritta "l'inizio della fine del ciclismo", nel senso che l'ambiente ciclismo, a differenza degli altri sport, non si seppe tutelare nei confronti della campagna messa in atto ai tempi del governo Prodi (ora non ricordo con precisione tutti i dettagli) e che portò gli atleti a dover dichiarare cose assurde a mio parere, come dove ti alleni tot giorno, dove dormi, insomma tutta la tua vita...libertà vigilata. Non serve aggiungere che calcio ecc ecc chiusero categoricamente a queste prassi. [/QUOTE]
Riporta citazioni...
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Home
Forum
Altri temi
Emozioni & Imprese
Bestie da vittoria
Alto
Basso