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<blockquote data-quote="V.b." data-source="post: 5749527" data-attributes="member: 87898"><p>Tornando ad un altro episodio del libro ho avuto una secca smentita a quello che erano un paio di mie convinzioni:</p><p>1- Viene detto che una squadra, anche le world tour, ti ingaggiano ma poi sta a te trovarti un preparatore che ti segua in base ai tuoi obiettivi. Questa cosa non me la aspettavo per niente, nel senso che una società che ti ingaggia per milioni secondo me dovrebbe essere in prima linea nella tua preparazione, alimentazione, ecc. Come credo accada in tutti gli altri sport di vertice.</p><p>2- Viene descritto il fenomeno doping all'interno del gruppo come diviso in due periodi: il pre e il post madonna di campiglio, dove nel primo caso si riportano virgolettati della serie "o devi vedè come m'è salito ieri il xxxxxxx, volavo" e simili pronunciate e sentite all'interno del gruppo in corsa, e il post invece dove magicamente nessuno ne sapeva più nulla e andavano avanti a basmati e bcaa. Credevo comunque che anche inizialmente ci si dovesse tutelare in maniera maggiore...</p><p>3- Il doping era un'automedicazione, nel senso che erano gli stessi atleti a procurasi il farmaco, a stabilire dosi, modalità di assunzione, ecc.</p><p>Alla luce di quanto si dice sul pre campiglio credevo ci fosse una specie di zona franca all'interno della squadra dove uno competente ti seguiva, invece sembra che il discorso funzionasse/funzioni come tra un qualsiasi amatore ciclista/bodybuilder che va dal gestore della palestra e si "fida" dell'esperto di turno.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="V.b., post: 5749527, member: 87898"] Tornando ad un altro episodio del libro ho avuto una secca smentita a quello che erano un paio di mie convinzioni: 1- Viene detto che una squadra, anche le world tour, ti ingaggiano ma poi sta a te trovarti un preparatore che ti segua in base ai tuoi obiettivi. Questa cosa non me la aspettavo per niente, nel senso che una società che ti ingaggia per milioni secondo me dovrebbe essere in prima linea nella tua preparazione, alimentazione, ecc. Come credo accada in tutti gli altri sport di vertice. 2- Viene descritto il fenomeno doping all'interno del gruppo come diviso in due periodi: il pre e il post madonna di campiglio, dove nel primo caso si riportano virgolettati della serie "o devi vedè come m'è salito ieri il xxxxxxx, volavo" e simili pronunciate e sentite all'interno del gruppo in corsa, e il post invece dove magicamente nessuno ne sapeva più nulla e andavano avanti a basmati e bcaa. Credevo comunque che anche inizialmente ci si dovesse tutelare in maniera maggiore... 3- Il doping era un'automedicazione, nel senso che erano gli stessi atleti a procurasi il farmaco, a stabilire dosi, modalità di assunzione, ecc. Alla luce di quanto si dice sul pre campiglio credevo ci fosse una specie di zona franca all'interno della squadra dove uno competente ti seguiva, invece sembra che il discorso funzionasse/funzioni come tra un qualsiasi amatore ciclista/bodybuilder che va dal gestore della palestra e si "fida" dell'esperto di turno. [/QUOTE]
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