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Bikepacking: da Tübingen a Bergamo, il racconto del mio viaggio
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<blockquote data-quote="fulvosam" data-source="post: 6733359" data-attributes="member: 95680"><p><strong><span style="font-size: 18px">5a tappa: Nauders-Bormio 85km 2000m d+ </span><a href="https://www.strava.com/activities/3916921883" target="_blank"><span style="font-size: 18px">strava link</span></a></strong></p><p>La giornata si preannuncia soleggiata, calda e decisamente tosta, con la salita al <strong>passo dello Stelvio 2758m 25km al 7% medio. </strong>Si parte in leggera salita per superare il passo di Resia, ed entrare finalmente in Italia (4a e ultima nazione attraversata). La discesa porta al suggestivo lago di Resia, dove si può vedere il vecchio campanile che sbuca dalle acque del lago artificiale, superato il lago si scende ancora velocemente verso Prato allo Stelvio, partenza di una delle salite più iconiche per il ciclismo. La partenza è tranquilla ma man mano che si sale la fatica si accumula nelle gambe. Brevi pause per le foto ci aiutano a recuperare fiato mentre il paesaggio si apre sulle maestose alpi dell'Otles, con cime innevate e ghiacciai perenni. La seconda parte e la più tosta ma anche la più bella, con una infinita serie di tornanti (48) che si susseguono senza sosta e la pendenza che sale al 9% medio. All'arrivo sembra di essere in centro a Milano,con tantissima gente, bici, moto e macchine. Un'aria fredda cerca di entrare nelle ossa mentre la soddisfazione è immensa e la vista dei tornanti dall'alto ti ripaga di tutta la fatica. Consiglio di portarsi una maglietta di ricambio in modo da levare quella bagnata e scendere belli asciutti per la tortuosa discesa che resta fredda per parecchi minuti.</p><p>L'arrivo a Bormio lascia la consapevolezza di essere saliti dove sono saliti e hanno vinto i più grandi, giornata indimenticabile.</p><p></p><p><strong><span style="font-size: 18px">6a tappa: Bormio>Malonno 71km 1450m d+ </span><a href="https://www.strava.com/activities/3921483645" target="_blank"><span style="font-size: 18px">strava link</span></a></strong></p><p>Visto che siamo in ballo, balliamo. Il giorno successivo si parte per il <strong>Gavia 2618m 24km al 6% medio</strong>, altra salita storica e cara ai ciclisti nostrani. Purtroppo da Bormio si parte subito in salita e non c'è tempo per scaldarsi un po'. Questo si fa sentire subito alle prime pendenze dove fatico a trovare il ritmo. Fortunatamente ci viene incontro la spianata nel paese di S.Antonio, anche se non mi sembra sufficiente. Da Santa Caterina la salita si inerpica per stretti tornanti in breve successione e la stretta carreggiata mai rettilinea sembra più un sentiero che non una strada per automobili, la pendenza non è costante con alcuni tratti di recupero e sezioni dalle pendenze importanti. In cima il paesaggio è molto diverso da quello dello Stelvio, un pianoro ci porta allo scollinamento del passo dove anche il traffico è decisamente inferiore. La neve vicina ci fa capire di essere ancora un'altra volta in alta quota e il vento freddo lo ribadisce ulteriormente. Purtroppo la nebbia in alta quota non ci permette di godere appieno del panorama, quindi si scende per la stretta e veramente troppo dissestata discesa che porta a ponte di legno (attenzione alla galleria buia ma rettilinea che c'è dopo pochi minuti della discesa, procedere con molta cautela). Da Ponte di legno a Edolo la strada si fa larga e riusciamo a far girare le gambe con i rapportoni, cosa che aiuta a sciogliere i muscoli irrigiditi dalla salita. Sul finale piccola sopresa, muro di 500m al 14% che ci riporta sulla terra <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_mrgreen.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":mrgreen:" title="Icon Mrgreen :mrgreen:" data-shortname=":mrgreen:" /> . Consiglio per chi volesse dormire in zona, agriturismo Pettirosso, siamo stati trattati molto bene, con ottima colazione.</p><p></p><p><strong><span style="font-size: 18px">7a tappa: Malonno>Casa 144km 2200m d+ </span><a href="https://www.strava.com/activities/3927759306" target="_blank"><span style="font-size: 18px">strava link</span></a></strong></p><p>Siamo partiti forte e abbiamo voluto finire ancora più forte. Con lo sguardo sempre sul meteo decidiamo in mattinata di affrontare Vivione e Presolana e poi verso casa (bassa pianura bergamasca) costeggiando il lago d'Iseo. Scaldiamo velocemente le gambe fino a Forno Allione e si parte subito per l'ultima salita Hors Categorie della vacanza, il <strong>Passo del Vivione 1828m 20km al 7% medio. </strong>Questa salita è forse poco conosciuta per i ciclisti che non sono della zona, ma si presenta molto lunga e impegnativa, posso affermare (non me ne vogliate) di difficoltà simile al Gavia da Bormio, difficoltà attenuata dalla quota decisamente più bassa. La pendenza non è costante e presenta alcuni tratti in cui riposare e altri dove spingere bene, per gran parte del percorso siamo immersi nel bosco e godiamo del fresco delle piante. All'ultimo giorno posso dire che le gambe girano bene (era ora) quindi riusciamo a salire belli spediti. Il tempo non è dei migliori, ma non prendiamo acqua e la quota bassa non ci fa prendere freddo. Sono rimasto piacevolmente colpito da questa salita, che non presenta i panorami delle alte montagne ma offre comunque una bella vista sulle orobie bergamasche. La discesa verso Schilpario è stretta ma molto divertente, con fondo non ottimale (ma lontanissimo dal disastro del gavia). Le nubi corrono minacciose sopra di noi, ma ancora una volta evitiamo i brevi scrosci che bagnano la strada.</p><p>Arrivati a Dezzo di Scalve si parte per l'ultima ed impegnativa salita, <strong>Passo della Presolana 1297m 8km al 6% medio</strong>. La strada parte in leggera salita, con tratti anche pianeggianti, ciò preannuncia un finale scoppiettante. Dalla metà infatti le pendenze impennano con alcuni cartelli che indicano tratti al 14% che si sentono tutti nelle gambe. In assoluto il settore più impegnativo della vacanza, ma sappiamo che allo scollinamento le asperità saranno terminate. Foto di rito in cima e giù in picchiata verso Clusone. Ci fermiamo in un panificio-pasticceria per ricaricare le forze e mettere a tacere lo stomaco e giù ancora verso Lovere. Nel lungo lago ci raggiungono 2 compagni del nostro team di scapestrati (Grest Barbera) e procediamo spediti verso le lande desolate della pianura bergamasca, dove ci aspettano famigliari ed una cena con i fiocchi <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/beer.gif" class="smilie" loading="lazy" alt="o-o" title="Beer o-o" data-shortname="o-o" /></p><p></p><p><strong><span style="font-size: 18px">TOTALE VACANZA</span></strong></p><p><strong>747km 11158m d+, 40:29 ore di pedalata, 4 nazioni attraversate</strong></p><p></p><p></p><p>PS: mi scuso per errori e strafalcioni, ma adesso non ho voglia di rileggere tutto</p><p>PPS: domani metterò un po' di foto</p><p>PPPS: domani metterò anche l'equipaggiamento che ho usato</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="fulvosam, post: 6733359, member: 95680"] [B][SIZE=5]5a tappa: Nauders-Bormio 85km 2000m d+ [/SIZE][URL='https://www.strava.com/activities/3916921883'][SIZE=5]strava link[/SIZE][/URL][/B] La giornata si preannuncia soleggiata, calda e decisamente tosta, con la salita al [B]passo dello Stelvio 2758m 25km al 7% medio. [/B]Si parte in leggera salita per superare il passo di Resia, ed entrare finalmente in Italia (4a e ultima nazione attraversata). La discesa porta al suggestivo lago di Resia, dove si può vedere il vecchio campanile che sbuca dalle acque del lago artificiale, superato il lago si scende ancora velocemente verso Prato allo Stelvio, partenza di una delle salite più iconiche per il ciclismo. La partenza è tranquilla ma man mano che si sale la fatica si accumula nelle gambe. Brevi pause per le foto ci aiutano a recuperare fiato mentre il paesaggio si apre sulle maestose alpi dell'Otles, con cime innevate e ghiacciai perenni. La seconda parte e la più tosta ma anche la più bella, con una infinita serie di tornanti (48) che si susseguono senza sosta e la pendenza che sale al 9% medio. All'arrivo sembra di essere in centro a Milano,con tantissima gente, bici, moto e macchine. Un'aria fredda cerca di entrare nelle ossa mentre la soddisfazione è immensa e la vista dei tornanti dall'alto ti ripaga di tutta la fatica. Consiglio di portarsi una maglietta di ricambio in modo da levare quella bagnata e scendere belli asciutti per la tortuosa discesa che resta fredda per parecchi minuti. L'arrivo a Bormio lascia la consapevolezza di essere saliti dove sono saliti e hanno vinto i più grandi, giornata indimenticabile. [B][SIZE=5]6a tappa: Bormio>Malonno 71km 1450m d+ [/SIZE][URL='https://www.strava.com/activities/3921483645'][SIZE=5]strava link[/SIZE][/URL][/B] Visto che siamo in ballo, balliamo. Il giorno successivo si parte per il [B]Gavia 2618m 24km al 6% medio[/B], altra salita storica e cara ai ciclisti nostrani. Purtroppo da Bormio si parte subito in salita e non c'è tempo per scaldarsi un po'. Questo si fa sentire subito alle prime pendenze dove fatico a trovare il ritmo. Fortunatamente ci viene incontro la spianata nel paese di S.Antonio, anche se non mi sembra sufficiente. Da Santa Caterina la salita si inerpica per stretti tornanti in breve successione e la stretta carreggiata mai rettilinea sembra più un sentiero che non una strada per automobili, la pendenza non è costante con alcuni tratti di recupero e sezioni dalle pendenze importanti. In cima il paesaggio è molto diverso da quello dello Stelvio, un pianoro ci porta allo scollinamento del passo dove anche il traffico è decisamente inferiore. La neve vicina ci fa capire di essere ancora un'altra volta in alta quota e il vento freddo lo ribadisce ulteriormente. Purtroppo la nebbia in alta quota non ci permette di godere appieno del panorama, quindi si scende per la stretta e veramente troppo dissestata discesa che porta a ponte di legno (attenzione alla galleria buia ma rettilinea che c'è dopo pochi minuti della discesa, procedere con molta cautela). Da Ponte di legno a Edolo la strada si fa larga e riusciamo a far girare le gambe con i rapportoni, cosa che aiuta a sciogliere i muscoli irrigiditi dalla salita. Sul finale piccola sopresa, muro di 500m al 14% che ci riporta sulla terra :mrgreen: . Consiglio per chi volesse dormire in zona, agriturismo Pettirosso, siamo stati trattati molto bene, con ottima colazione. [B][SIZE=5]7a tappa: Malonno>Casa 144km 2200m d+ [/SIZE][URL='https://www.strava.com/activities/3927759306'][SIZE=5]strava link[/SIZE][/URL][/B] Siamo partiti forte e abbiamo voluto finire ancora più forte. Con lo sguardo sempre sul meteo decidiamo in mattinata di affrontare Vivione e Presolana e poi verso casa (bassa pianura bergamasca) costeggiando il lago d'Iseo. Scaldiamo velocemente le gambe fino a Forno Allione e si parte subito per l'ultima salita Hors Categorie della vacanza, il [B]Passo del Vivione 1828m 20km al 7% medio. [/B]Questa salita è forse poco conosciuta per i ciclisti che non sono della zona, ma si presenta molto lunga e impegnativa, posso affermare (non me ne vogliate) di difficoltà simile al Gavia da Bormio, difficoltà attenuata dalla quota decisamente più bassa. La pendenza non è costante e presenta alcuni tratti in cui riposare e altri dove spingere bene, per gran parte del percorso siamo immersi nel bosco e godiamo del fresco delle piante. All'ultimo giorno posso dire che le gambe girano bene (era ora) quindi riusciamo a salire belli spediti. Il tempo non è dei migliori, ma non prendiamo acqua e la quota bassa non ci fa prendere freddo. Sono rimasto piacevolmente colpito da questa salita, che non presenta i panorami delle alte montagne ma offre comunque una bella vista sulle orobie bergamasche. La discesa verso Schilpario è stretta ma molto divertente, con fondo non ottimale (ma lontanissimo dal disastro del gavia). Le nubi corrono minacciose sopra di noi, ma ancora una volta evitiamo i brevi scrosci che bagnano la strada. Arrivati a Dezzo di Scalve si parte per l'ultima ed impegnativa salita, [B]Passo della Presolana 1297m 8km al 6% medio[/B]. La strada parte in leggera salita, con tratti anche pianeggianti, ciò preannuncia un finale scoppiettante. Dalla metà infatti le pendenze impennano con alcuni cartelli che indicano tratti al 14% che si sentono tutti nelle gambe. In assoluto il settore più impegnativo della vacanza, ma sappiamo che allo scollinamento le asperità saranno terminate. Foto di rito in cima e giù in picchiata verso Clusone. Ci fermiamo in un panificio-pasticceria per ricaricare le forze e mettere a tacere lo stomaco e giù ancora verso Lovere. Nel lungo lago ci raggiungono 2 compagni del nostro team di scapestrati (Grest Barbera) e procediamo spediti verso le lande desolate della pianura bergamasca, dove ci aspettano famigliari ed una cena con i fiocchi o-o [B][SIZE=5]TOTALE VACANZA[/SIZE] 747km 11158m d+, 40:29 ore di pedalata, 4 nazioni attraversate[/B] PS: mi scuso per errori e strafalcioni, ma adesso non ho voglia di rileggere tutto PPS: domani metterò un po' di foto PPPS: domani metterò anche l'equipaggiamento che ho usato [/QUOTE]
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