Breve vacanza ciclistica a lieto fine

Made2

Pedivella
12 Dicembre 2011
472
53
Verona provincia
www.strava.com
Bici
S-Works Tarmac SL3 Yellow, PlanetX RT-90, Bressan Performance (su misura), Holdsworth Competition
Già da qualche tempo covavo nella mente l’idea di affrontare qualche salita di quelle mitiche, che ne so, Stelvio, Gavia, Mortirolo, Tre Cime, Giau, Zoncolan: c’è solo l’imbarazzo della scelta… Penso che in tanti anni di ciclismo hobbistico (definirlo amatoriale forse sarebbe troppo, 2000 - 3000km l’anno, 5000km quando va proprio bene, sono una miseria) non ho mai combinato niente di serio e il mio primo SellaRondaBikeDay del 23 Giugno mi ha ulteriormente gasato. Sì, perché quest’anno ho macinato più km del solito e la gamba non è niente male.​
Ci sono però un po’ di problemi da risolvere: scegliere il periodo con il meteo adatto, sperare di non avere troppi impegni lavorativi, ma, soprattutto, convincere mia moglie che soffre di mal d’auto e non ama la montagna a seguirmi.​
L’idea pian piano prende forma; penso di prendermi qualche giorno di ferie verso fine Luglio, di alloggiare a Bormio in un Hotel con centro benessere e pianifico due giri tosti (almeno per me) Bormio-Mortirolo-Gavia-Bormio di circa115km e Bormio-Umbrailpass-Santa Maria-Prato allo Stelvio-Passo dello Stelvio-Bormio di circa 100km.​
Come di solito succede, salta tutto. Al lavoro mi comunicano che ho vinto un “viaggio premio” (per modo di dire) per San Paolo del Brasile (ottava volta – non ne posso più, odio il Brasile…). Va be’, bisogna andare, dal 14 al 19 Luglio… Come se non bastasse in Brasile già il primo giorno, nonostante tutte le attenzioni del caso, sto male (problemi gastro-intestinali) :cry: ma so cosa devo prendere (mi è già successo…) infatti nei giorni successivi va decisamente meglio.​
Rientro in Italia e ricomincio ad allenarmi anche se la pancia non è ancora a posto; la sera dopo il lavoro c’è poco tempo e nonostante il caldo affronto brevi salite ma con pendenze feroci: devo abituarmi al Mortirolo.​
Tengo sempre d’occhio un hotel a Bormio. Giovedì 25 Luglio vedo che c’è una promozione (-15% fino a fine Luglio) e le previsioni meteo sono favorevoli a partire da martedi. Bene! Ho deciso, o adesso o mai più.​
Contro voglia mia moglie accetta; al lavoro chiedo le ferie e prenotiamo dal 29 Luglio all’1 Agosto: si parte! Un unico dubbio, è più di un mese che non mi alleno su lunghe distanze, ma spero di farcela ;nonzo%. Non voglio lasciare nulla al caso, decido per ruote in alluminio e monto il nuovo pacco pignoni 12-30 (utilizzo la compact 34-50) e per maggiore sicurezza faccio dare un’occhiata alla bici al mio meccanico di fiducia Bressan Roberto (di Bressan Biciclette Speciali), che ringrazio per il check-up gratuito alla bici anche se non l’ho acquistata da lui. o-o
Lunedì, giorno della partenza, il risveglio non è confortante: la maledizione di Montezuma si accanisce ancora su di me (mal di stomaco e dissenteria) :cac:. Come faccio a fare il Mortirolo e il Gavia il giorno successivo? Decido di prendere nuovamente il farmaco che mi ha salvato in Brasile e si parte…​
Durante il viaggio incomincia a piovere e mia moglie sull’Aprica sta male :cry(come da previsione), incomincio a pensare di aver sbagliato tutto e che avrei buttato al vento un sacco di soldi, l’hotel infatti è un po’ al di sopra delle mie tasche, ma cavolo una volta nella vita non si può fare?​
Arriviamo, entrambi stravolti, mangiamo un po’ svogliatamente, sempre sotto la pioggia visitiamo il centro storico di Bormio. Unica nota positiva della giornata è l’alloggio, un vero appartamento con ogni confort, bellissimo.​
Viste le mie condizioni di salute decido di rimandare il giro Mortirolo-Gavia, questa volta il farmaco che sto prendendo sembra proprio non funzionare;nonzo%. Il giorno successivo, bellissima giornata, decidiamo di andare a fare il giro sul Bernina con il trenino della ferrovia Retica Tirano-Sankt Moritz.​
Giro stupendo, che consiglio.


Il giorno successivo decido in ogni caso di tentare almeno il Mortirolo e do istruzioni a mia moglie sul dove eventualmente venire a riprendermi in caso mi sentissi male per strada e non fossi più in grado di rientrare a Bormio con le mie gambe.
Mercoledì mattina solita storia, Montezuma si è impossessato del mio corpo, ma non ancora della mia mente, parto lo stesso. Prima di Mazzo (dove inizia la salita classica del Mortirolo) mi aspettano circa 30km in leggera discesa durante i quali sento girare piuttosto bene le gambe; ok sono in discesa ma le sensazioni non sono niente male, solo un po’ di dolore allo stomaco, forse sto digerendo il piatto di pasta che a fatica son riuscito a mandar giù prima di partire.​
Arrivo a Mazzo, tolgo manicotti e smanicato ed inizio la salita, le sensazioni continuano ad essere buone e adesso non sono più in discesa, ma in salita e che salita! Il 34-27 e il 34-30 girano che è un piacere, viste le mie condizioni non mi interessa la prestazione ma solo arrivare, salvando il più possibile le gambe.​
Dopo un po’ intravedo davanti a me un ciclista che va su tutto sui pedali, pian piano lo raggiungo, quando lo sorpasso lo saluto ma lui non risponde al saluto (boh? Forse se la sarà presa perché l’ho passato, penso) . Prendo sempre più coraggio ma penso che il peggio deve ancora arrivare, il Mortirolo non può essere così facile, dov’è il 18% ? Non faccio neanche in tempo a finire il pensiero e la strada s’impenna, le gambe continuano a girare agili, non mi serve alzarmi sui pedali se non per sgranchire la schiena ogni tanto… Il 34-30 è stata proprio una scelta azzeccata!​
Il numero dei tornanti rimanenti pian piano cala, arrivo al bronzo di Pantani e due mountain-bikers mi salutano, la salita diventa più agevole e capisco che ormai ce l’ho fatta, ho già deciso che proseguirò per il Gavia e quindi calo un po’ il ritmo per non sprecare energie.​
Il ciclista che avevo superato si rifà sotto e mi raggiunge, mi dice che è spagnolo e mi chiede quanto manca, capisco perché non mi aveva salutato e rispondo che ormai dovremmo esserci poi scambiamo qualche parola in inglese e finalmente arriviamo alla vetta, scatto reciproco di foto di rito e riceviamo i complimenti di un camperista.​
Saluto lo spagnolo e decido di fermarmi a mangiare qualcosa e cambiarmi la maglia, non è il caso di prendere freddo sulla pancia in discesa.​
Bellissima la discesa fino a Monno, poi i venti kilometri più brutti del giro fino a Ponte di Legno, strada trafficata in leggera salita e sotto il sole. Qui in montagna il diesel puzza in modo incredibile!​
Arrivo verso le 12:30 a Ponte di Legno e le gambe sono diventate un po’ legnose, son rimasto senza liquidi, trovo un chiosco vicino ad un parco e faccio il pieno di acqua e un’altra sosta per riposare e mangiare un po’.​
Dalla discesa dal Mortirolo so che adesso a Bormio ci devo arrivare con le mie gambe e davanti mi aspetta il mitico Gavia.​
Verso le 13:00 inizio la salita, la temperatura è di 30°C, sono sotto il sole e la strada tira; man mano che salgo la temperatura cresce 31 - 32°C :wacko:, la strada si restringe e si impenna ancora, per fortuna una bella ragazza in discesa mi saluta sorridente e mi risveglia dal torpore.​
Ad un certo punto mi volto indietro e rimango stupito nel vedere quanta strada in salita ho percorso, vedo l’indicazione di Gavia 7km, non so se mancano 7km alla cima o ne ho percorsi 7, dopo un km ho la risposta, mancano 6km, son tanti ma non tantissimi.​
Finalmente giungo all’indicazione della galleria, so che mancheranno circa 3km e che saranno duri, accendo le lucette, appena entro in galleria mi investe una folata di aria gelida che mi risveglia di botto e le gambe iniziano a mulinare alla grande, una manna dal cielo.​
All’uscita della galleria l’effetto boost della frescura finisce e la strada come mi aspettavo si fa dura, però ormai ci sono e non sono in crisi, supero qualche mountan-bike, il paesaggio circostante è davvero selvaggio, spaziale!
Finalmente arrivo al rifugio Bonetta, so che ormai è fatta solo 30km in discesa mi separano da Bormio. Solita foto di rito sulla tabella, foto al lago e poi giù in picchiata verso Santa Caterina, bellissima discesa, emozionato comincio a rendermi conto che sto realizzando il mio sogno, bellissimo ce l’ho fatta, anche contro Montezuma! Giro di 117km e poco più di 3000m di dislivello, peccato solo che il gps abbia perso la traccia a partire dalla galleria del Gavia fino a Valfurva così non conosco il tempo di scalata del Gavia, ma poco importa.​
Rientro all’hotel, mia moglie è felice di rivedermi sano e salvo, infatti nelle ore precedenti credo abbia girato tutte le chiese e i musei della zona… Poi meritato relax nella vasca idromassaggio e gran finale in un eccellente ristorante a Bormio.

L’indomani la pancia non è ancora ok, ma lo Stelvio mi aspetta, decido di fare solo il versante da Bormio (basta e avanza, visto come si era imbarcata la vacanza…).​
Parto prestino verso le 8:20; qui non c’è neanche un metro di pianura ma tutta salita e discesa. Per strada non incontro quasi nessuno, se non un ragazzo con una mountan-bike già in difficoltà ai primi kilometri (lo ritroverò ancora in salita in crisi nera durante la mia discesa).​
Oggi, purtroppo, le gambe non girano come ieri e i battiti non ne vogliono sapere di salire, provo ad alzarmi sui pedali, niente da fare, più di 155 non vanno… Mi rassegno, i battiti rimangono intorno a 140-145, so che potrei fare molto meglio ma evidentemente oggi non è giornata, forse mi manca il giorno di recupero, pazienza, l’importante è arrivare senza andare in crisi, decido di godermi il paesaggio e scatto qualche foto (ma senza mai fermarmi).​
Dopo quasi due orette arrivo in cima. Bene, fatta anche questa! Felice mi faccio fare la solita foto di rito e dopo aver mangiato e cambiato maglia, via, giù in picchiata verso Bormio; senza rendermene conto dai dati successivamente scaricati dal gps vedrò che ho superato gli 83km/h, velocità che non ho mai raggiunto prima, credo, visto che non sono un drago in discesa…​
Nel pomeriggio giretto alle terme e al centro benessere con il solito gran finale all’ottimo ristorante provato il giorno prima.

Che dire, 4 giorni intensi con alternanza di emozioni, una vacanza indimenticabile, l’importante che tutto si sia concluso per il meglio, anche mia moglie alla fine è stata contenta e non si è annoiata troppo, forse si è ricreduta sulla montagna… o-o
 

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sergino76

Gregario
7 Settembre 2012
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5
Pregnana (MI)
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Bici
Specialized Tarmac SL4 Sport
Complimenti per la vacanza e soprattutto per la tua costanza e tenacia nel voler raggiungere l'obiettivo, cosa che ti è riuscita con successo!

Complimenti anche per come hai descritto la tua avventura, è stato davvero molto piacevole leggerti e sei riuscito a trasmettere alla grande le tue emozioni, tanto da far vivere l'esperienza come se fossi stato lì.

Ciao e ancora complimenti! o-o