Ci vuole pazienza coi vecchi.
Vecchi? Guarda che io e te non abbiamo tante primavera di distanza, inoltre nell’era dove tutto è “smart” (lemma che mi fa ruotare la testa come Linda Blair ne “L’esorcista” ogni volta che lo sento pronunciato) la nostra è
gioventù 2.0. Aneddoto: in un paio di occasioni (un ultracyclist in un caso, un divoratore di KOM nell’altro) ho provato ad usare la scusa dell’età per mascherare la mia scarsità sui pedali. In entrambe le occorrenze ero più giovane di loro. :rosik:
Negli anni '90 ho lasciato il mondo del telerilevamento da satellite (…
e perciò m'è rimasta nei polmoni un'aria antica che evidentemente non può più bastarmi per spiegare qualcosa a un bambino di 6 anni.
Le applicazioni dei satelliti negli anni ’90: hai scoperchiato il vaso di Pandora. Quanti piacevoli ricordi: dalla televisione (rigorosamente un trasponder – un canale, quando si faceva a gara circa “il mio LNB ha un rapporto segnale/rumore più piccolo del tuo”
ai primi GPS per navigazione aerea e – in seguito (i primi
Garmin Edge, ma ancor prima gli
eTrex e i Magellan. Ben venga l’aria antica, fa bene ai polmoni: un po’ come dire “preferisci
Mac o Windows? Non so, da oltre trent’anni la mia interfaccia utente è $ o # a seconda della necessità” (ho detto che molte tecnologie “smart” derivano da idee scartate in passato poiché inefficienti?). Sono OT? Ditemi che sono OT! Fermatemi!
Resta da spiegare (…
la libertà di misura che i vari Strava del mondo si prendono quando calcolano i dislivelli consumati con l'uscita solo sulla base del GPX e mostrano belle differenze con la misura del tuo GPS.
Questo è facile: Strava (e non solo) ricalcola (il termine
corretto sarebbe “massaggia”
i dati che gli si danno in pasto basandosi su di un proprio modello di elevazione unificato (ovvero preso “qua e la”
. Ed ha perfettamente senso – tanto di cappello a Strava, in questo contesto – poiché
numericamente mette (per eccesso o per difetto) tutti sullo stesso piano. Certo, talvolta sbaglia clamorosamente – proprio recentemente ho constatato come prendesse i proverbiali fischi per fiaschi - ne "il misterioso caso della nostra amica [MENTION=14519]rosetta[/MENTION] e l’elevazione di Strava duplicata" – e questo succede a causa di errori nel modello di cui sopra.
In ogni caso, da quando ho il 310, cioè da agosto, ho puntato diverse volte gli sguardi sul display del dislivello, per testimoniare che mette 1 metro per volta in cascina.
Questo è un limite dei nostri dispositivi: (per ora) c’è poco da fare. Ogni volta che gli occhi (occhiali, nel nostro caso) ti vanno sul display, sappi i dati sono pertinenti ad un punto indeterminato compreso in una “bolla” del diametro di 3 metri (questo, quando ci va – molto - di lusso), pertanto non è difficile immaginare come l’
errore di misura si cumuli nell’ambito di un’uscita (comunque meno di quanto si pensi)… alla fine un 310 costa un’ottantina di euro (lo stesso dicasi per dispositivi – in diversa misura - dal costo superiore), con i vantaggi e svantaggi del caso!