Calo partecipanti alle GF

fulvosam

Apprendista Passista
3 Settembre 2016
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Canyon Endurace
è il sistema che utilizzano attualmente credo...cmq sia visto il successo che stanno avendo le manifestazioni con solo tratti cronometrati penso che si prenderà quella direzione. Quest'anno ho partrcipato per la prima voilta a una gf con questo "format" mi ha sorpreso in positivo,sicuramente più sicure. Anche se mi aspettavo meno agonismo, invece una parte di partecipanti la viveva come una gf vera e propria. Il vincitore infatti spesso è nei primi delle classiche gare
ma nei tratti non cronometrati le strade sono aperte?
 

Jerome 89

Choose life...
31 Luglio 2018
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Arta terme
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Mtb
Al di là dei motivi pragmatici citati qui sopra e che condivido in pieno, ovvero costi, sicurezza e sbattimenti atomici per partecipare alle GF...
Io penso che le granfondo (e delle garette amatoriali in genere) siano una moda che ormai è passata. Stanno compiendo la loro parabola ormai discendente.

Il fine ultimo dell'amatore agonista medio è quello di apparire, essere qualcuno in qualcosa.
Una volta bisognava dimostrare questo facendo comparire il proprio nome sulle classifiche delle granfondo.

Ora, grazie a tutti i social che girano, non serve più.
Non è più necessario partecipare alle gare per far sapere al mondo che esisti e che hai fatto un giro in bici.
Per essere qualcuno tra il mondo di ciclisti fantozziani che siamo adesso puoi "limitarti" a fare giri da 300km con 6000m di dislivello o fare il kom su Strava sulla salita del paese dove ancora non è passata una gara di Pro.
Oppure, più semplicemente, ti compri un body dello Swatt Club* e vai in giro a farti i selfie anche se c'hai la faccia brutta (tanto ormai si va verso la produzione di occhiali sempre più grandi che copriranno fino alla bocca), lo pubblichi sull'Istagramme con hashtag vari tipo #bodismo #bikeporn #esiplanaaaaa a automaticamente diventi un figo della madonna** :cool:

**anche se poi ti pianti malamente alla prima salita ;-)
Stavo per comprarmi il body dello swatt club, ma questo messaggio e i mie 3.0 w/kg di ftp mi fanno desistere...
;pirlùn^ ;pirlùn^ ;pirlùn^
p.s. penso di non aver mai planato neanche in discesa...
 

camoscio d'oro

Apprendista Scalatore
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AL CHIODO
Sono dieci anni che ho appeso la bici al chiodo per dedicarmi ad altro e mi par di capire che i problemi che denunciavo allora persistono tutt'ora e sono complici dell'obsolescenza del sistema Granfondo.
Il movimento ha sempre mancato di organicità, non c'è mai stata uniformità di regolamenti e standard, causa una pluralità di organizzazioni ed enti di promozione sportiva e complice una federazione da sempre disinteressata (per essere parchi) al ciclismo amatoriale su strada.
Senza l'inversione di rotta su questo punto (penso impossibile) qualsiasi tentativo di cambiamento, per me, sarà destinato a fallire.
Vi sono poi ovviamente, come già rilevato, anche fattori esogeni che ostacolano il granfondismo.
-perdita di potere di acquisto. Una volta l'operaio che partecipava a 15 all'anno granfondo non era una rarità, oggi sarebbe molto problematico.
-questione culturale. C'è meno voglia di agonismo e penso che questo sia riscontrabile in quasi tutti i settori del ciclismo amatoriale.
Su questi aspetti poco si potrebbe agire.
 
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LIUL

Gregario
2 Gennaio 2017
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Sono dieci anni che ho appeso la bici al chiodo per dedicarmi ad altro e mi par di capire che i problemi che denunciavo allora persistono tutt'ora e sono complici dell'obsolescenza del sistema Granfondo.
Il movimento ha sempre mancato di organicità, non c'è mai stata uniformità di regolamenti e standard, causa una pluralità di organizzazioni ed enti di promozione sportiva e complice una federazione da sempre disinteressata (per essere parchi) al ciclismo amatoriale su strada.
Senza l'inversione di rotta su questo punto (penso impossibile) qualsiasi tentativo di cambiamento, per me, sarà destinato a fallire.
Vi sono poi ovviamente, come già rilevato, anche fattori esogeni che ostacolano il granfondismo.
-perdita di potere di acquisto. Una volta l'operaio che partecipava a 15 all'anno granfondo non era una rarità, oggi sarebbe molto problematico.
-questione culturale. C'è meno voglia di agonismo e penso che questo sia riscontrabile in quasi tutti i settori del ciclismo amatoriale.
Su questi aspetti poco
sarebbe interessante sapere se anche in altri sport cè questa tendenza
 

Scud82

Gregario
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Pinarello F10
Onestamente le Granfondo con tratti cronometrati non mi attraggono per niente, innanzitutto a livello agonistico premiano gli scalatori, quando in una gara vera occorre essere forti anche in pianura , in discesa e saper andare bene in gruppo. A sto punto ben vengano le randonneè dove paghi decisamente di meno, fai giri impegnativi (tecnicamente senza spingere) e addirittura parli con gli altri partecipanti.
 

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Onestamente le Granfondo con tratti cronometrati non mi attraggono per niente, innanzitutto a livello agonistico premiano gli scalatori, quando in una gara vera occorre essere forti anche in pianura , in discesa e saper andare bene in gruppo. A sto punto ben vengano le randonneè dove paghi decisamente di meno, fai giri impegnativi (tecnicamente senza spingere) e addirittura parli con gli altri partecipanti.
Vero quel che scrivi.
Ma si tratta di un compromesso, visto che nella quasi totalità dei casi è impossibile chiudere il traffico per la durata dell'intera manifestazione.
Vedi MDD, questo è un compromesso.
In Svizzera è la regola.. ad esempio..
Chiaro che una manifestazione simile ha senso se hai tratti di salita lunghi da percorrere..
Es una 10 Colli di Bologna fatta in questo modo è un non sense..
 
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Scud82

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Oggi leggevo un articolo credo di pianeta Mountainbike dove parlavano proprio della categorizzazione , suggerendo di adottare un metodo simile a quello USA oppure qualcosa modello Zwift ma con test FTP effettuato durante la visita per il certificato agonistico
 

Scud82

Gregario
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comunque, ad oggi,


in una gara vera non devi preoccuparti delle auto dietro la prossima curva, non hai gruppi da 500 persone ma 200 al massimo
Tecnicamente nemmeno nelle GF minori devi preoccuparti delle auto , almeno fino a quando non ti supera il fine corsa, poi io personalmente evito lo stesso di tagliare le curve. I gruppi di 500 persone mi sono sconosciuti, purtroppo io parlo conoscendo esclusivamente le dinamiche delle GF minori, ho partecipato massimo a gare con poco meno di 1000 persone, non ho idea di cosa significhi una 9colli con tecnicamente 12k iscritti o una MDD
 

RamboGuerrazzi

via col vento
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corsa+gravel
Ne parlavano anche per la bdc

la corsa la fanno i corridori, chi fa tante corse e arriva davanti è di categoria superiore. Non ci vogliono dati particolari o tecnologia, e considera che io con i dati e le tecnologie di acquisizione ci lavoro tutti i giorni. Ma conosco anche bene i cicloamatori, gente che c'ha messo 15 anni per capire cosa è strava :mrgreen:
 

camoscio d'oro

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sarebbe interessante sapere se anche in altri sport cè questa tendenza
In generale non saprei, conosco solo l'ambiente podistico e, sebbene di primo acchito l'impressione potrebbe essere di segno opposto, anche lì io riscontro un abbassammento della voglia di agonismo.
Dicevo che la prima impressione potrebbe essere fuorviante perchè i praticanti sono sempre di più, maratone e mezze maratone fanno buoni numeri [nonostante il numero di partecipazione pro capite sia fisiologicamente limitato] ma lo fanno perchè è un mondo che assicura più facili soddidfazioni personali, dove migliorare il proprio tempo o semplicemente diventare finisher spinge i grandi numeri a partecipare. Tuttavia anche nella corsa l'agonismo vero tra gli amatori non prospera. Non vedo masse di gente vogliose a sputare il cuore in un 5.000m in pista e sostenere tutta la noia, la fatica e il serio confronto con gli altri e con i propri limiti che una preparazione per una gara in pista comporta. Vedo gente semmai più desiderosa di vivere una avventura, tipo nei trail, o una esperienza da condividere con amici, tipo una maratona in una capitale europea
 

LIUL

Gregario
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Oggi leggevo un articolo credo di pianeta Mountainbike dove parlavano proprio della categorizzazione , suggerendo di adottare un metodo simile a quello USA oppure qualcosa modello Zwift ma con test FTP effettuato durante la visita per il certificato agonistico
il ciclismo sta cambiando è innegabile, può piacere o no ma si guarda sempre più a watt e numeri... chi dice che non è cosi fa finta di non vedere. Se le formazioni world tour cercano corridori su strava e zwift non vedo perchè anche a livello amatoriale non debbano essere presi in considerazione
 

Petgold969

pistorium opus chef
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Caad 12 + MTB full 29"
In generale non saprei, conosco solo l'ambiente podistico e, sebbene di primo acchito l'impressione potrebbe essere di segno opposto, anche lì io riscontro un abbassammento della voglia di agonismo.
Dicevo che la prima impressione potrebbe essere fuorviante perchè i praticanti sono sempre di più, maratone e mezze maratone fanno buoni numeri [nonostante il numero di partecipazione pro capite sia fisiologicamente limitato] ma lo fanno perchè è un mondo che assicura più facili soddidfazioni personali, dove migliorare il proprio tempo o semplicemente diventare finisher spinge i grandi numeri a partecipare. Tuttavia anche nella corsa l'agonismo vero tra gli amatori non prospera. Non vedo masse di gente vogliose a sputare il cuore in un 5.000m in pista e sostenere tutta la noia, la fatica e il serio confronto con gli altri e con i propri limiti che una preparazione per una gara in pista comporta. Vedo gente semmai più desiderosa di vivere una avventura, tipo nei trail, o una esperienza da condividere con amici, tipo una maratona in una capitale europea
Condivido pienamente. Ma siamo sicuri che il calo di agonismo sia una cosa negativa? Che sia meglio puntare su quattro gatti che fanno una gara col coltello tra i denti oppure sia meglio creare manifestazioni più godibili per tutti, più vicine alle capacità e alla portata di più persone sia dal punto di vista dell'impegno fisico che economico?
 
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LIUL

Gregario
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Onestamente le Granfondo con tratti cronometrati non mi attraggono per niente, innanzitutto a livello agonistico premiano gli scalatori, quando in una gara vera occorre essere forti anche in pianura , in discesa e saper andare bene in gruppo. A sto punto ben vengano le randonneè dove paghi decisamente di meno, fai giri impegnativi (tecnicamente senza spingere) e addirittura parli con gli altri partecipanti.
sicuramente sono a vantaggio degli scalatori ma con qualche accortezza da parte di chi organizza si può andare incontro a più partecipanti. A riccione per esempio avevano inserito oltre a due cronoscalate anche un tratto a cronometro in pianura
 

Petgold969

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il ciclismo sta cambiando è innegabile, può piacere o no ma si guarda sempre più a watt e numeri... chi dice che non è cosi fa finta di non vedere. Se le formazioni world tour cercano corridori su strava e zwift non vedo perchè anche a livello amatoriale non debbano essere presi in considerazione
Sei convinto di questo? Perchè visto il calo delle partecipazioni a manifestazioni agonistiche e il proliferarare di raduni dove si guarda più all'aspetto ludico e alla scoperta dei territori mi pare l'esatto contrario. Io vedo sempre più gente che si gode più il paesaggio piuttosto che il power meter. :))):