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Tecnica
Angolo della verità
CBT ITALIA che delusione!
Testo
<blockquote data-quote="Giulio3689" data-source="post: 6528926" data-attributes="member: 138755"><p>Personalmente, credo che per quanto riguarda la produzione di telai in carbonio rivolgersi a "commercianti" come CBT Italia (perchè sostanzialmente è quello che sono) è a dir poco soprendente e a mio parere, anche ridicola!</p><p>Con un panorama costellato da grandi brand, dai marchi più importanti che producono decine e decine di migliaia di pezzi all'anno con alle spalle investimenti milionari e tecnologie all'avanguardia, con altissimi indici di affidabilità del prodotto e garanzie reali, andare a "Mondovì" (come ho fatto io circa quindici anni fa perchè inesperto!) per farsi fare il telaio su misura da CBT è davvero anacronistico!</p><p></p><p>Rileggendo il forum, vedo che i problemi di questo marchio sono sempre gli stessi.</p><p>In questi anni, ho appreso la lezione dello "sbagliando si impara".</p><p></p><p>Circa quindici anni fa, quando ancora la produzione italiana si affacciava al carbonio (per motivi di mercato e di utilizzo del nuovo materiale) le aziende italiane hanno dovuto operare una sorta di conversione delle strutture per passare dalla produzione con acciaio e alluminio a quella più moderna del carbonio. Per far questo hanno dovuto attendere un periodo di riassetto, di rodaggio che in molti casi è durato diversi anni proprio a causa del nuovo "know how" da apprendere.</p><p></p><p>Se ricordate, infatti, le piccole aziende e i piccoli artigiani non potendo competere con i "big-brand" puntavano molto sulla realizzazione del telaio "su misura". Ovviamente questa era solo una strategia di marketing perchè il telaio su misura non ha alcun valore aggiunto dato che le misure standard che vengono adottate sono praticamente universali e gli aggiustamenti che si possono fare con sella, pipa e manubrio consentono a tutti di trovare la giusta posizione in bicicletta: vedi i professionisti, il non plus ultra, utilizzano bici con misure standard!</p><p></p><p>In quegli anni quindi, il consumatore italiano venne conquistato da quella strategia di marketing che godeva ancora del fascino delle mitiche storie del ciclismo italiano in cui la produzione artigianale era sinonimo di eccellenza, e si trovò una volta ancora di fronte a una scelta: telaio in carbonio made in Italy o telaio "big brand"? Da notare che quindici anni fa i marchi italiani più noti iniziavano le prime (e a volte sperimentali) produzioni di carbonio ma sicuramente i piccoli artigiani italiani non sapevano neanche cosa fosse il carbonio!</p><p></p><p>Il riassetto aziendale per la costruzione e commercializzazione dei nuovi telai in carbonio, per molti produttori e commercianti fu un obbligo per non rimanere tagliati fuori dal mercato. In questo situazione di "urgenza" vennero immessi sul mercato prodotti poco affidabili e con scarsissime garanzie.</p><p></p><p>La classica crepa sul telaio! lo spauracchio di tutti! Ve lo ricordate?!</p><p>E quante crepe sui primi telai in carbonio. Soprattutto quelli prodotti da aziende piccole, con irrisori test per la qualità, materiali scadenti, investimenti minimi e "know how" assente!</p><p></p><p>Questa lunga premessa, per dire che a mio parere CBT Italia rappresenta proprio una di quelle attività commerciali che hanno immesso nel mercato prodotti davvero scadenti.</p><p>Come già detto, circa quindici anni fa (non chiedetemi per quale strano motivo, forse perchè la mia ragazza era di Cuneo) comprai un telaio CBT Italia.</p><p></p><p>Quando entrai nel "negozio"(?) annesso secondo loro al reparto della produzione (? ) rimasi davvero stupito nel non vedere praticamente nulla, e dico nulla che potesse far pensare a una produzione in casa, made in Italy.</p><p>Come qualcuno ha già detto, c era solo il proprietario e uno sgobbino, facente funzioni di meccanico, che ricordo mi consegnò la bici con ancora il cellophane sui comandi Campagnolo!</p><p></p><p>E' in quel momento che ebbi un brutto presentimento, una brutta sensazione ma avevo già pagato!</p><p></p><p>Per farla breve, dopo qualche settimana il telaio iniziò a creparsi a livello della scatola movimento centrale. Ovviamente, da parte loro non ci fu alcuna intenzione di riparare il danno e dovetti presto rassegnarmi all'acquisto di un altro telaio di "marca seria" che utilizza per moltissimi anni senza nessunissimo problema!</p><p></p><p>Credo di avere ancora in cantina il telaio di CBT Italia crepato.</p><p>A breve manderò foto!</p><p></p><p>Racconto la mia esperienza con la speranza che ci si possa ravvedere nei confronti di certi soggetti che mettono in commercio prodotti, a mio avviso, scadenti e con zero garanzie.</p><p>Ho imparato che per quanto riguarda telai e componentistica meglio rivolgersi ai grandi marchi, ovviamente secondo mio modestissimo parere!</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Giulio3689, post: 6528926, member: 138755"] Personalmente, credo che per quanto riguarda la produzione di telai in carbonio rivolgersi a "commercianti" come CBT Italia (perchè sostanzialmente è quello che sono) è a dir poco soprendente e a mio parere, anche ridicola! Con un panorama costellato da grandi brand, dai marchi più importanti che producono decine e decine di migliaia di pezzi all'anno con alle spalle investimenti milionari e tecnologie all'avanguardia, con altissimi indici di affidabilità del prodotto e garanzie reali, andare a "Mondovì" (come ho fatto io circa quindici anni fa perchè inesperto!) per farsi fare il telaio su misura da CBT è davvero anacronistico! Rileggendo il forum, vedo che i problemi di questo marchio sono sempre gli stessi. In questi anni, ho appreso la lezione dello "sbagliando si impara". Circa quindici anni fa, quando ancora la produzione italiana si affacciava al carbonio (per motivi di mercato e di utilizzo del nuovo materiale) le aziende italiane hanno dovuto operare una sorta di conversione delle strutture per passare dalla produzione con acciaio e alluminio a quella più moderna del carbonio. Per far questo hanno dovuto attendere un periodo di riassetto, di rodaggio che in molti casi è durato diversi anni proprio a causa del nuovo "know how" da apprendere. Se ricordate, infatti, le piccole aziende e i piccoli artigiani non potendo competere con i "big-brand" puntavano molto sulla realizzazione del telaio "su misura". Ovviamente questa era solo una strategia di marketing perchè il telaio su misura non ha alcun valore aggiunto dato che le misure standard che vengono adottate sono praticamente universali e gli aggiustamenti che si possono fare con sella, pipa e manubrio consentono a tutti di trovare la giusta posizione in bicicletta: vedi i professionisti, il non plus ultra, utilizzano bici con misure standard! In quegli anni quindi, il consumatore italiano venne conquistato da quella strategia di marketing che godeva ancora del fascino delle mitiche storie del ciclismo italiano in cui la produzione artigianale era sinonimo di eccellenza, e si trovò una volta ancora di fronte a una scelta: telaio in carbonio made in Italy o telaio "big brand"? Da notare che quindici anni fa i marchi italiani più noti iniziavano le prime (e a volte sperimentali) produzioni di carbonio ma sicuramente i piccoli artigiani italiani non sapevano neanche cosa fosse il carbonio! Il riassetto aziendale per la costruzione e commercializzazione dei nuovi telai in carbonio, per molti produttori e commercianti fu un obbligo per non rimanere tagliati fuori dal mercato. In questo situazione di "urgenza" vennero immessi sul mercato prodotti poco affidabili e con scarsissime garanzie. La classica crepa sul telaio! lo spauracchio di tutti! Ve lo ricordate?! E quante crepe sui primi telai in carbonio. Soprattutto quelli prodotti da aziende piccole, con irrisori test per la qualità, materiali scadenti, investimenti minimi e "know how" assente! Questa lunga premessa, per dire che a mio parere CBT Italia rappresenta proprio una di quelle attività commerciali che hanno immesso nel mercato prodotti davvero scadenti. Come già detto, circa quindici anni fa (non chiedetemi per quale strano motivo, forse perchè la mia ragazza era di Cuneo) comprai un telaio CBT Italia. Quando entrai nel "negozio"(?) annesso secondo loro al reparto della produzione (? ) rimasi davvero stupito nel non vedere praticamente nulla, e dico nulla che potesse far pensare a una produzione in casa, made in Italy. Come qualcuno ha già detto, c era solo il proprietario e uno sgobbino, facente funzioni di meccanico, che ricordo mi consegnò la bici con ancora il cellophane sui comandi Campagnolo! E' in quel momento che ebbi un brutto presentimento, una brutta sensazione ma avevo già pagato! Per farla breve, dopo qualche settimana il telaio iniziò a creparsi a livello della scatola movimento centrale. Ovviamente, da parte loro non ci fu alcuna intenzione di riparare il danno e dovetti presto rassegnarmi all'acquisto di un altro telaio di "marca seria" che utilizza per moltissimi anni senza nessunissimo problema! Credo di avere ancora in cantina il telaio di CBT Italia crepato. A breve manderò foto! Racconto la mia esperienza con la speranza che ci si possa ravvedere nei confronti di certi soggetti che mettono in commercio prodotti, a mio avviso, scadenti e con zero garanzie. Ho imparato che per quanto riguarda telai e componentistica meglio rivolgersi ai grandi marchi, ovviamente secondo mio modestissimo parere! [/QUOTE]
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