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Storia Charles Crupelandt, campione di sfortuna
- Creatore Discussione Ser pecora
- Data di inizio
Zugnajima#11
Team Lotus Camel Honda
- 14 Giugno 2010
- 11.587
- 13.237
- 49
- Bici
- Corratec CCT EVO Ultegra, Wilier Triestina Cento1 SLR Dura Ace
A Saint Marie de Campan c'è una statua che ricorda questo famoso evento del Tour de France.
Certo è che se il ciclismo è diventato quello che è lo deve soprattutto a questi pionieri, a questi eroi.
Non per fare il "passatista" ma purtroppo noto che col passare degli anni la componente epica del ciclismo, che a mio avviso è imprescindibile in questo sport, sta via via scomparendo a favore di una presunta spettacolarizzazione per avere maggiore audience in televisione.
C'è da dir che Christophe era meccanico di formazione. La forcella la riparò raddrizzandola, ovvero mettendola sotto le braci della forgia per scaldarla e poi martellarla fino a farla tornare dritta. Il cannotto però si era deformato, quindi dovette limarlo ed infine fece un buco col trapano passante nel tubo sterzo per metterci una spina "di sicurezza".
Christophe è anche accreditato come l'inventore dei cinghietti sui pedali. I più famosi sono proprio i Christophe.
Qui in osteria durante una tappa del Tour 1925 (il suo ultimo) mentre si mangia la barretta:
Sportivamente è da ricordare per essere stato il primo corridore a vestire la maglia gialla alla sua istituzione nel Tour 1919, e per aver vinto la Milano-Sanremo nel 1910 sotto una tormenta di neve (solo in 4 entrarono in classifica). Vinse con 1h di vantaggio sul secondo, ma passò 1 mese in ospedale per i congelamenti a mani e piedi.
All'epoca li trattavano come animali perché quella era l'idea di "spettacolo" e faceva audience. Ogni epoca il suo.
Il mondo è cambiato , il ciclismo è cambiato ma questi ciclisti , meccanici , se rinascessero dopo un po' di ambientamento insegnerebbero agli insegnanti che "diplomano" i maestri artigiani di oggi.
Storia eccezionale e ben scritta, grazie. Solo un piccolo appunto: credo che le bici di ormai 100 anni fa pesassero ben più che 11-12kg... Credo almeno 14g. Chissà se qualcuno ha un riferimento ben preciso?
Le bici degli anni '10 pesavano attorno ai 12kg. Negli anni '20 sugli 11kg. La grossa differenza l'ha fatta l'abbandono dei cerchi in legno a favore di quelli in alluminio. Già dagli anni -'40-'50 (quelle di Coppi e Bartali per intenderci) le bici pesavano sui 10kg. Anni '60-'70 scendono sotto i 10kg.
Questo in media. Ci potevano essere anche modelli molto più leggeri, ma erano per utilizzi particolari.
Bici mostruosamente pesanti erano quelle pre-1900, che sfioravano i 20kg, ma avevano cerchi in acciaio con li pneumatici pieni avvitati al cerchio.
Davvero una storia incredibile, meriterebbe di essere raccontata in un film. Quell'epoca del ciclismo mi ricorda quella del pugilato, forse due sport non così lontani per la loro durezza all'epoca e anche per le storie difficili di molti campioni.
Ovviamente i tempi sono cambiati, tappe così lunghe sarebbero inconciliabili con in tempi televisivi e dei media in generale. Certo ora sono più corte ma si viaggia a medie di 40 all 'ora. Curiosa la foto in trattoria.....il pieno di carboidrati e proteine a giudicare dai vuoti lo aveva fatto
Il ciclismo resta uno sport con tratti eroici..... sono salito in bici a 50 anni, ho sempre fatto altri sport, ma anche da ragazzetto le tappe del giro e del tour, la Sanremo, il mondiale, erano appuntamenti da non perdere...nel ciclista c'è un'immagine sovrapposta a quella reale che ne incarna il fascino: L'Uomo che lotta con se stesso, prima ancora che con gl'altri...
Però , pure se corse durissime , lunghissime e duravano tante ore , erano meno stressanti di quelle di oggi. Ripeto , oltre 300 km su quelle strade , però partivano e sapevano che dovevano impiegare meno degli altri. Non attento alla ruota di questo , poi bisogna andare a 70 km per andare in testa che c'è Aremberg , o il Poggio , e quando la corsa è finita non c'era l'email da mandare per la reperibilità , o il giornalista a metterti un microfono davanti alla faccia.
maurocip
Scalatore
- 16 Luglio 2014
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c.marcello
Pignone
si ok, ma scusa... hai visto la foto di lui a 36 anni? altrochè se erano tempi duri e i problemi li avevano anche loro, si certo, diversi da quelli di adesso ma comunque commisurati all'epoca, non se la passavano allora e neanche adesso..
Storia stupenda!!!
Probabilmente una delle tante di quegli anni, fatta di tappe interminabili su strade infami e grandi Uomini dotati di una forza di volontà fuori dal comune!
Ciclismo eroico, senza 'se' e senza 'ma'.
Probabilmente una delle tante di quegli anni, fatta di tappe interminabili su strade infami e grandi Uomini dotati di una forza di volontà fuori dal comune!
Ciclismo eroico, senza 'se' e senza 'ma'.
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