Quello che dici è sacrosanto, però non credo sbagliato dire che (salvo avere braccia da orango) quando il dislivello comincia ad andare oltre i 10 cm si entra in una zona alquanto racing, da valutare bene.
Alla fine credo che ognuno debba cercarsi il suo compromesso, tra posizione aerodinamica, distribuzione pesi, elasticità della schiena e del collo e comfort di respirazione (da non sottovalutare).
Anche i percorsi che si prediligono fanno la differenza: uno scalatore ha più bisogno di favorire al massimo la respirazione piuttosto che esasperare l'aerodinamica, come fa un passista o peggio ancora un cronomen.
A tal fine, ricordo sempre che nel 1999 un tale Armstrong vinse il suo primo Tour usando ancora una pipa ad altezza regolabile, anziché il già affermato attacco ahead set.
In questo modo, nelle tappe di montagna, poteva più facilmente alzare il manubrio e favorire l'intervento del diaframma nella respirazione.