cicliturriweb

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gianky

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????????????????????????????????????????????????????????????????????????????
per caso, se riesci ad essere meno criptico, anch'io capisco..
 

mchammer

Apprendista Passista
15 Novembre 2004
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Bici
Giant Tcr Advanced SL 2017
Guardati bene l'anteriore.

1) La raggiatura di quel modello di Bontrager è a raggi appaiati come la posteriore.

2) Il profilo è di 45mm, all'anteriore vista da foto è un 38mm.

3) ant 20 raggi, post 16 raggi....

Ergo

OGGETTO CONTRAFFATTO!!!!!!

Vergogna.....
 
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ste85

Passista
29 Giugno 2007
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Caltignaga (NO) - Montecchio M. (VI)
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Cervèlo S2 + C'dale CAAD9 + Ridley Scandium + Trek Superfly AL 29"
cosa c'entra? di sicuro non saranno tutte sole le sue offferte, ma questa è bella, buona e confezionata con i fiocchi!!!
nulla, ma mi sembrava corretto dirlo, prima di far passare il negozio in questione per uno che rifila solo sole. sulle ruote in questione non le conosco, quindi non mi pronuncio
 

alexmer

Pignone
23 Gennaio 2008
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Gallarate
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Amico ma che razza di problemi hai?
Guarda che le ruote erano mie e io le ho date ad Alberto Chiesa, il titolare di cicliturri, per venderle.
Punto.
Ovviamente sono originali e, guardando la descrizione fornita su ebay non ci trovo nulla di sbagliato.
... Contraffatte???

........MA SI IMPAZZITO????

CERCA DI CONTENERTI PRIMA DI DIFFAMARE A CASACCIO LA GENTE!!!

Io sono cliente di Cicliturri da 20 anni e posso assicurare di non aver mai incontrato nessuno di onesto e capace come Alberto.

Tanto per puntualizzare.

Alessandro Merindiani
 

madeinheaven

Novellino
23 Dicembre 2008
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DA TUTTO BICI DEL MESE DI FEBRRAIO 2007Profilo Basso: gli angeli di Ivandi Pier Augusto Stagi

Tengono tutti un profilo basso, ma sono tutti per Ivan. Una piccola squadra nella squadra, che si adopera per il campione di Cassano Magnago, che va alla ricerca della stagione del riscatto dopo mesi di tormenti e burrascose attese.
Tengono tutti un profilo basso, misurato, privo di protagonismi, nonostante ognuno di loro abbia per Ivan un ruolo importante, diciamo pure strategico. Tengono tutti e quattro per Ivan Basso, sono al suo fianco, lo seguono da tempo e ognuno di loro ha il proprio ruolo, il proprio compito. Siamo andati ad incontrarli, uno per uno, per sapere dalla loro viva voce cosa fanno per il campione di Cassano Magnago, per conoscere il loro rapporto con Ivan, sogni e opinioni su questo ragazzo che è atteso ad una grande stagione in maglia Discovery Channel, la formazione americana che vede in lui l’uomo di riferimento per le corse a tappe, l’uomo più adatto a ricoprire il ruolo di nuovo Armstrong.

Una volta alla settimana.
Lo conosce da sempre, da quando Ivan aveva sei anni e ha cominciato a correre in bicicletta con la maglia del Gs San Pietro. «Ha cominciato a correre con una mia bicicletta, una Benati di colore blu - racconta Emilio Benati, titolare di una piccolissima bottega di biciclette in
via Fermi 15, a Cassano Magnago -. Sono stato in pratica il suo primo meccanico e ancora oggi, tutti i venerdì, mi porta la bicicletta da pulire e sistemare. È quasi un rito, che si tiene una volta alla settimana da quando Ivan corre in bicicletta. Durante la settimana si allena, fa tutti i suoi lavori, alla fine me la porta e io gli sistemo un po’ tutte le cose. Una bella pulita, una bella ingrassata ai movimenti, una bella manutenzione ordinaria come piace a lui che è sempre tanto preciso e scrupoloso».
Di Ivan ha seguito un po’ tutta la carriera, lo conosce davvero bene questo ex ragazzino prodigio diventato campione.
«È un ragazzo splendido - ci dice senza tanti giri di parole -. Come si fa a non voler bene ad un ragazzo come Ivan? Certo, per molti le mie parole possono suonare come frasi di circostanza, ma io dico solo una cosa a chi non lo conosce: frequentatelo, provate a stare con lui una mezza giornata, e capirete di che pasta è fatto. Educato, misurato, rispettoso come pochi, ma anche tenace, caparbio, testone come nessun’altro. Fin da piccino voleva emergere, vincere. Mi diceva: “Emilio, non riesco a vincere, mi battono sempre…”. E io a tranquillizzarlo in continuazione: “Ivan, stai tranquillo, hai grandi doti e alla fine le qualità vengono fuori”. Ve lo giuro, io sono tra quelli che hanno sempre creduto nelle doti di Ivan. Ho sempre pensato che aveva una marcia in più. Ma nonostante abbia le gambe e il cuore del campione, lui la differenza la fa con la testa: nessuno è come lui».
E se gli si chiede che tipo è Ivan dal punto di vista tecnico, Emilio Benati non esita a rispondere: «Preciso, scrupoloso come pochi. È davvero un grande professionista, che non lascia mai nulla di intentato. Ama i particolari, cura tutti i minimi dettagli. Ivan è davvero bravo».

A Gallarate per un “pit stop”.
Se Ivan si trova ad avere qualche guaio meccanico in corso d’opera, qualche piccolo problema tecnico durante l’allenamento, la meta fissa è a Gallarate, corso Sempione 5, alla Cicli Turri.
«Viene qui quando vede che ha qualcosa che non gli quadra, che ha qualche problema al cambio, piuttosto che ai pedali o alle ruote - ci spiega Alberto Turri -. Ivan lo conosco dal 1998, quando si laureò campione del mondo dei dilettanti a Valkenburg e passò alla Riso Scotti di Davide Boifava a maggio del ’99 -. Noi siamo rivenditori Carrera e da allora non ci siamo più lasciati. Tra noi c’è un rapporto di grande amicizia e stima reciproca. Io lavoro benissimo con lui e lui si fida ciecamente di me. Quante volte passa dal nostro negozio? Difficile dirlo: quando ha bisogno passa. Ci sono delle volte che si ferma un attimo solo per un saluto, e altre che si ferma perché c’è da dare un’occhiata alla bicicletta. Da noi fa dei “pit stop”: un’occhiata e via. Che tipo è? Tranquillo, disponibile, educatissimo, ma è anche molto esigente, pignolo e scrupoloso. Lavora tantissimo sulla posizione: deve essere perfetta. È un maniaco».
Turri da ragazzo corre fino alla categoria juniores, poi pianta lì tutto a causa di un cuore bizzoso.
«Ho il cuore matto come Franco Bitossi - dice divertito -, così ho dovuto lasciar perdere l’agonismo e dedicarmi alla tecnica».
Saronniano convinto, oggi è tutto per Ivan Basso… «Io spero solo che si riprenda ciò che gli hanno tolto. Non vi nascondo che mi sarebbe piaciuto vedere uno scontro tra lui e Ullrich, è stato davvero un peccato rimandarli a casa in quel modo, senza uno straccio di prova. L’importante, però, è guardare avanti e andare in giro a testa alta. Ivan è fortissimo, e quest’anno dimostrerà a tutti tutto il suo valore. L’Operacion Puerto l’ha reso più forte, più forte di prima».

L’«americano».
È stato tra primi a credere negli americani. È rivenditore Trek da tredici anni e conosce Ivan da quindici.
«Abitiamo vicino, e spesso ci siamo incontrati al ristorante “L’Aragosta”, che è vicinissimo a casa sua, dove il New Team, la nostra squadra amatoriale ha sede - ci racconta Felice Bisco, titolare della cicli Bieffe di via Ronchetti 939, a Cavaria (Varese) -. Da quando poi ha firmato per la Discovery è diventato anche un cliente privilegiato, perché viene da me a sistemare la Trek, a chiedere materiale e a fare assistenza».
Bisco ha il negozio da sedici anni, da quando un amico del cognato di Amedeo Colombo - il signor Shimano -, l’ha portato nel mondo della bicicletta.
«E mi sono trovato benissimo, tanto è vero che sono felice del lavoro che faccio», dice.
Ma come è Ivan sul lavoro?
«Squisito. È forse l’unico corridore che ancora ti chiede “per favore”. Di bravissimi ragazzi e di bravissimi professionisti ne conosco, ma Ivan ha qualcosa di più: è davvero unico. Diciamo che
fino a qualche mese fa per me era un amico, una persona con la quale era un piacere poter parlare e scambiare due parole, oggi che ci siamo incontrati per esigenze di lavoro posso solo dire che è ancora meglio».

Questione di misure.
Con i corridori ha imparato a prendere le misure, e anche con Ivan Basso è andata così: si sono visti, conosciuti e dal ’98 non si sono più persi di vista. Lui è Roberto Pavarin, figlio d’arte (papà Silvio è stato per anni il meccanico di Antonio Maspes, ndr), titolare della cicli Pavarin in via Vespucci 19 a Calcinate del Pesce (Varese), con un passato da meccanico della nazionale di Giosué Zenoni, sia tra gli juniores che tra i dilettanti.
«Ho lavorato in azzurro per tredici anni, chiudendo con l’oro olimpico di Barcellona di Fabio Casartelli e l’argento della cento chilometri - ci spiega -. Poi sono tornato in azzurro due volte, per i mondiali canadesi di Hamilton e per quelli di Verona 2004».
Un negozio seminascosto in un vicoletto poco accessibile, ma nonostante tutto riconosciuto e riconoscibile.
«Siamo piccolissimi artigiani, ma è bello fare delle sfide impossibili. Ci difendiamo, ci togliamo le nostre soddisfazioni e siamo felici lo stesso. La mia bottega, perché di bottega si tratta, è meta di tantissimi corridori. Sistemiamo, montiamo, registriamo tutto e poi vendo anche qualche bella bicicletta con il mio nome. Non siamo una potenza nel mondo dell’industria delle due ruote, ma ci difendiamo, ci siamo ricavati il nostro spazio».
E soprattutto felice e orgoglioso del rapporto che dal ’98 ha con Basso.
«È venuto da me immediatamente, quando gli è arrivata la bicicletta dall’America. Io ho il compito di trasferire le misure della bicicletta vecchia su quella nuova. Ho il compito tutt’altro che semplice di riportare al millimetro le misure ideali. Sono quello delle tacchette per le scarpe: insomma, quando c’è da essere precisi, Ivan è qui da me. Ho tutte le sue misure, ho le apparecchiature giuste per prendere le misure antopometriche e quelle della bicicletta. Lui è molto meticoloso, preciso come pochi. Io cerco di fare del mio meglio, con i nostri strumenti, messi a punto dopo anni di esperienze. Si fida, e per certi lavori di assoluta precisione viene qui. Come è Ivan? È un professionista appassionato ed esigente. È uno di quei corridori che ti propone, esplora, chiede, dà idee. Vedrete, con lui la Trek ha fatto un grande affare, perché contribuirà allo sviluppo della bicicletta. Anche in questo Ivan è un fuoriclasse».
 

o.simo

Moderatore corsaiolo
24 Settembre 2007
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Rose XEON CRS
Amico ma che razza di problemi hai?
Guarda che le ruote erano mie e io le ho date ad Alberto Chiesa, il titolare di cicliturri, per venderle.
Punto.
Ovviamente sono originali e, guardando la descrizione fornita su ebay non ci trovo nulla di sbagliato.
... Contraffatte???

........MA SI IMPAZZITO????

CERCA DI CONTENERTI PRIMA DI DIFFAMARE A CASACCIO LA GENTE!!!

Io sono cliente di Cicliturri da 20 anni e posso assicurare di non aver mai incontrato nessuno di onesto e capace come Alberto.

Tanto per puntualizzare.

Alessandro Merindiani
però l'anteriore non sembra certo una bontrager...
 

madeinheaven

Novellino
23 Dicembre 2008
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DAVVERO UN PECCATO PARLARE MALE DI CHI NON SI CONOSCE AMICO MIO



C'è grande entusiasmo per la nuova LPRhttp://www.tuttobiciwe b.it/showimg.php?cod=9795&tp=nGrande entusiasmo alla Dogana Serafini di Piacenza per la presentazione del Team Lpr. La formazione nero-verde ha salutato così l'inizio di stagione che l'ha vista protagonista già nelle prime giornate di gare, con la presenza di un folto pubblico, tra cui spiccava il direttore del consiglio ciclismo professionistico della Fci Alcide Cerato. Tanti gli argomenti trattati durante l'incontro, a cominciare dai futuri obiettivi della squadra. Tra i quali figura il campionato italiano su strada, che Daniele Nardello ha indicato in cima alla sua lista di corse preferite. Come ha sottolineato poi il presidente Luciano Arici l'entusiasmo nei confronti del ciclismo non accenna a diminuire, ma anzi continua a crescere. E per questo, dopo il salto di qualità che la squadra ha fatto nel corso del 2007, il pensiero viaggia sempre su traguardi più ambiziosi. Filosofia che ha fatto sua anche il presidente onorario della squadra Giulio Maserati, che non ha però mancato di sottolineare il rammarico per la mancata chiamata al Giro d'Italia. Una corsa che secondo Alcide Cerato, direttore del Ccp, potrebbe ancora subire qualche rivoluzione prima del suo inizio, e per questo avere importanti sviluppi nei confronti di realtà come il Team Lpr. «Il ciclismo vive un momento molto particolare – ha sottolineato -, le prossime settimane potrebbero portare importanti cambiamenti». Dopo il saluto del sindaco di Piacenza Roberto Reggi, degli assessori allo sport di comune e Provincia di Piacenza Francesco Cacciatore e Paola Gazzolo, del presidente del Coni provinciale Stefano Teragni, del presidente provinciale della Fci Giovanni Cerioni e del consigliere nazionale Ussi Paolo Gentilotti, la parola è andata al direttore sportivo Mario Manzoni. Qualche considerazione su tutti i venti componenti della squadra e poi un sogno: «Siamo cresciuti e speriamo di ripagare tutta la fiducia che ci è stata riposta – ha ribadito -. Abbiamo un gruppo di corridori molto validi che sapranno onorare al meglio la maglia che indossa». E tra questi il primo a parlare è stato Enrique Gutierrez Cataluna, secondo al Giro d'Italia del 2006 e già maglia rosa nell'ottava tappa del Giro 2000. «Siamo un grande gruppo – ha affermato – e da tale vogliamo comportarci. Ogni volta che corriamo siamo in gara per vincere, questo è il nostro unico credo». Motivato anche Daniele Nardello: «Punto dritto al campionato italiano – ha svelato -, una corsa che mi affascina e mi si addice. Farò di tutto per essere tra i protagonisti quel giorno». Lanciato verso un grande 2007 anche Raffaele Ferrara: «Spero di poter vincere almeno una corsa per dedicarla a tutta la società – ha detto -. Perché questo gruppo mi ha fatto crescere e maturare, ed a loro devo tutto». Ringraziamenti che il team manager ha girato alla famiglia Arici, titolare della Lpr nonché main sponsor della formazione ciclistica: «Hanno creduto in noi e nel ciclismo – ha sottolineato -, e noi dobbiamo fare in modo che questo pensiero sia ripagato. Abbiamo un'ottima formazione e faremo di tutto per essere protagonisti ovunque».

Organigramma societario
Presidente Luciano Arici
Presidente onorario Giulio Maserati
Team Manager Davide Boifava
Advisory board: Renzo Bordogna, Stefano Arici, Alberto Arici, Vittorio Maserati
Direttori Sportivi Mario Manzoni e Enrico Paolini
Medici Maurizio Vicini e Filippo Manelli;
Meccanici: Andrea Muratori, Gianbattista Portesi, Davide Lattuada, Alberto Chiesa
Massaggiatori Omar Bertolone, Antonio Gazzera, Stefano Moroso
Corridori
Paolo Bailetti
Maurizio Bellin
Roger Beuchat
Borut Bozic
Daniele Callegarin
Luca Celli
Riccardo Chiarini
Andreas Dietziker
Raffaele Ferrara
Enrique Gutiérrez Cataluna
Ignacio Gutiérrez Cataluna
Marco Marcato
Samuele Marzoli
Alessandro Maserati
Daniele Nardello
Walter Proch
Nazareno Rossi
Luca Solari
Alberto Tiberio
Roberto Traficante
 

alexmer

Pignone
23 Gennaio 2008
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però l'anteriore non sembra certo una bontrager...

Tanto per puntualizzare:
le ruote, come ho detto, erano mie. Ed erano, ovviamente entrambe Bontrager. Mica sono pirla che si compra una ruota di un tipo e una di un altro....
Per puntualizzare ancora di più, visto che non sopporto chi parla tanto per dare fiato alla gola, tengo a precisare che le avevo comprate nel 2006 ed erano di provenienza Discovery Channel.
Si, proprio Discovery Channel, che le aveva utilizzate al tour del 2005-
Io le ho avute tramite un pezzo grosso di AMD Italia, che era lo sponsor della squadra americana.
Poi le ho sostituite con un paio di Reynolds e le ho date ad Alberto da vendere, cosa che lui ha fatto su ebay.
PS complimenti a chi le ha acquistate ad un prezzo affare....
Alessandro
 

riky76

Scalatore
29 Aprile 2008
6.376
295
47
Giaveno (TO)
riky76omnium.wordpress.com
Bici
n+1
POrto anche io la mia esperienza estremamente positiva.
VEdo su ebay un offerta ai limiti dell impossibile, una campagnolo veloce ultratorque CT con calotte a 50euro (le calotte te le fa pagare 20...), faccio un offerta, me le aggiudico.
vista la vicinanaza non solo posso traquillamente passare di persona, ma siccome sono in ritardo, mi aspetta pure oltre il suo orario di chiusura, e perde anche del tempo a spiegarmi per filo e per segno come installarle correttamente...e la guarnitura me l'ha dissigillata davanti ai miei occhi.
spettacolare

massima e completa fiducia!!

PS: se fate in fretta ce ne sono ancora un paio di cmpact veloce UT...sono splendide!!