Ciao, dopo aver atteso 7 lunghi mesi, ora sono stufo, e ho deciso di raccontare quanto di assurdo mi sta' capitando.
Il 16 Luglio del 2006, durante una delle solite pedalate domenicali, mentre affrontavo un tratto in salita pedalando in piedi, il manubrio CINELLI -MODELLO - RAM della mia bicicletta, ha ceduto, facendomi cadere a testa in giu', con conseguente frattura della scapola dx e trauma cranico abraso con perdita di conoscenza.
Venivo portato in Pronto Soccorso, e dopo avermi prestato le cure del caso, venivo dimesso con prognosi di 30 giorni s.c.........e qui comincia l'avventura.
Nei giorni seguenti iniziavo le pratiche di rito, a seguito delle quali, durante il mese di settembre, certo Dr. AGHITO della CINELLI, previo appuntamento, si portava presso il negozio della mia citta' per fare i rilievi del caso e dopo aver scattato tutte le foto possibili e immaginabili, questo signore si rivolgeva a me dicendosi alquanto dispiaciuto per l'accaduto e che avrebbero provveduto al piu' presto. Aggiungo, che prima di salutarci ha avuto la preoccupazione di chiedermi se la bicicletta era in negozio dal giorno dell'incidente, e io, rassicurandolo, gli avevo detto che la bici l'avevo portata in negozio quel giorno, in attesa del suo arrivo, e che successivamente l'avrei riportata a casa mia, cosa che ho fatto.
Il Dr. AGHITO salutandomi mi ringraziava della cortesia.
Premetto che il manubrio in questione e' stato da me acquistato nuovo, imballato e fatto arrivare su mia specifica richiesta dal negozio.
E qui comincia il bello...................................................
Dopo un periodo di silenzio presso lo studio del mio avvocato, via fax, cominciano a pervenire le richieste, probabilmente giuste, da parte di questi signori, del tipo..........Dove avete comprato il manubrio; Avete uno scontrino; etc.etc.; Unitamente al mio legale abbiamo fatto fronte alle richieste piu' strane, e voglio dire che il negozio, per quanto possibile ha collaborato in toto.
Per correttezza, verso un cliente che ha speso 400 e rotti euro per un manubrio, e che, come detto dal medico legale, ha rischiato per come e' caduto, di rompersi l'osso del collo, sono cominciate le tarantelle (espressione napoletana), con l'invio di fax, da parte di CINELLI, dove si diceva che da accertamenti esperiti il manubrio in questione non era di loro produzione e che comunque non risultava aver mai venduto un loro prodotto a questo negozio.....distinti saluti etc.etc.
Ora per farla breve, vi dico che il fatto di non aver mai venduto a tizio o caio e' una bufala, semplicemente perche' tutti e ripeto TUTTI sanno che ci sono vari grossisti sparsi sul territorio nazionale e oltre, dove i negozianti possono acquistare questo o quel prodotto, cosa che il mio negoziante ha fatto, e che poi su nostra richiesta e' stata certificata per iscritto da chi gli aveva venduto il predetto il manubrio.
Aggiungo in ultimo che dopo aver esaudito le varie richieste, un addetto CINELLI aveva contattato il mio avvocato offrendo un somma di danaro e aggiungendo in regalo il piu bel manubrio di loro produzione, offerta che il legale rifiutava, dicendo che io ero ancora in cura fisioterapica e che al termine avrei fatto l'iter di rito, ci furono saluti e assicurazioni che la CINELLI avrebbe presentato la denuncia di sinistro alla assicurazione.
Prima di Natale si presenta presso la mia abitazione un perito di parte , scatta le sue belle foto e congedandosi mi assicura che a breve avremmo risolto. Oggi stiamo ancora aspettando, anzi giorni fa' hanno trovato a quanto pare, l'ennesimo cavillo.
Del manubrio CINELLI in questione, che io tutt'ora detengo, ho anche le foto, che se mi spegate come postarle ve le faccio vedere.
Mi scuso se' c'e' qualche errore......ma credo sia comprensibile.
Il 16 Luglio del 2006, durante una delle solite pedalate domenicali, mentre affrontavo un tratto in salita pedalando in piedi, il manubrio CINELLI -MODELLO - RAM della mia bicicletta, ha ceduto, facendomi cadere a testa in giu', con conseguente frattura della scapola dx e trauma cranico abraso con perdita di conoscenza.
Venivo portato in Pronto Soccorso, e dopo avermi prestato le cure del caso, venivo dimesso con prognosi di 30 giorni s.c.........e qui comincia l'avventura.
Nei giorni seguenti iniziavo le pratiche di rito, a seguito delle quali, durante il mese di settembre, certo Dr. AGHITO della CINELLI, previo appuntamento, si portava presso il negozio della mia citta' per fare i rilievi del caso e dopo aver scattato tutte le foto possibili e immaginabili, questo signore si rivolgeva a me dicendosi alquanto dispiaciuto per l'accaduto e che avrebbero provveduto al piu' presto. Aggiungo, che prima di salutarci ha avuto la preoccupazione di chiedermi se la bicicletta era in negozio dal giorno dell'incidente, e io, rassicurandolo, gli avevo detto che la bici l'avevo portata in negozio quel giorno, in attesa del suo arrivo, e che successivamente l'avrei riportata a casa mia, cosa che ho fatto.
Il Dr. AGHITO salutandomi mi ringraziava della cortesia.
Premetto che il manubrio in questione e' stato da me acquistato nuovo, imballato e fatto arrivare su mia specifica richiesta dal negozio.
E qui comincia il bello...................................................
Dopo un periodo di silenzio presso lo studio del mio avvocato, via fax, cominciano a pervenire le richieste, probabilmente giuste, da parte di questi signori, del tipo..........Dove avete comprato il manubrio; Avete uno scontrino; etc.etc.; Unitamente al mio legale abbiamo fatto fronte alle richieste piu' strane, e voglio dire che il negozio, per quanto possibile ha collaborato in toto.
Per correttezza, verso un cliente che ha speso 400 e rotti euro per un manubrio, e che, come detto dal medico legale, ha rischiato per come e' caduto, di rompersi l'osso del collo, sono cominciate le tarantelle (espressione napoletana), con l'invio di fax, da parte di CINELLI, dove si diceva che da accertamenti esperiti il manubrio in questione non era di loro produzione e che comunque non risultava aver mai venduto un loro prodotto a questo negozio.....distinti saluti etc.etc.
Ora per farla breve, vi dico che il fatto di non aver mai venduto a tizio o caio e' una bufala, semplicemente perche' tutti e ripeto TUTTI sanno che ci sono vari grossisti sparsi sul territorio nazionale e oltre, dove i negozianti possono acquistare questo o quel prodotto, cosa che il mio negoziante ha fatto, e che poi su nostra richiesta e' stata certificata per iscritto da chi gli aveva venduto il predetto il manubrio.
Aggiungo in ultimo che dopo aver esaudito le varie richieste, un addetto CINELLI aveva contattato il mio avvocato offrendo un somma di danaro e aggiungendo in regalo il piu bel manubrio di loro produzione, offerta che il legale rifiutava, dicendo che io ero ancora in cura fisioterapica e che al termine avrei fatto l'iter di rito, ci furono saluti e assicurazioni che la CINELLI avrebbe presentato la denuncia di sinistro alla assicurazione.
Prima di Natale si presenta presso la mia abitazione un perito di parte , scatta le sue belle foto e congedandosi mi assicura che a breve avremmo risolto. Oggi stiamo ancora aspettando, anzi giorni fa' hanno trovato a quanto pare, l'ennesimo cavillo.
Del manubrio CINELLI in questione, che io tutt'ora detengo, ho anche le foto, che se mi spegate come postarle ve le faccio vedere.
Mi scuso se' c'e' qualche errore......ma credo sia comprensibile.