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Colnago 2006 - made in taiwan
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<blockquote data-quote="Ser pecora" data-source="post: 339910" data-attributes="member: 1850"><p>Dal 4 al 7 marzo c'è stato il 18° Taipei International Cycle Show, durante il quale Ernesto Colnago ha annunciato l'ingresso della sua ditta nell' <strong>A-team</strong>, ovvero il consorzio di "serie A" degli esportatori di manufatti taiwanesi. Più precisamente Colnago ha dichiarato che "5 anni fa non avrebbe mai pianificato di costruire delle bici a taiwan, ma ora la qualità e la competitività dei prodotti Taiwanesi è tale da non potersi precludere questa opzione". Per il momento saranno solo gli entry level ad essere costruiti là, ma Colnago non ha escluso che in un futuro prossimo possano venirvi costruiti anche i restanti modelli.</p><p>Il punto più importante, resta cmq che i Taiwanesi stessi (per bocca del presidente del suddetto A-team, Mr. Chen) si sono svegliati, impiantando loro marchi di prestigio e facendo pagare più cara la manifattura dei beni agli stranieri (al salone il maggior numero degli espositori era u.s.a e secondi gli italiani) ed essendo meno "liberali" nel far utilizzare i magici adesivi "made in italy" e "made in usa". Pertanto nell'immediato futuro si vedranno sempre più doppie etichette: "<em>designed in...</em>" e "<em>made in Taiwan</em>".</p><p>Tutto questo dovrebbe tradursi per gli "occidentali" in un incremento dei prezzi di circa il 15%, soprattutto sui componenti in carbonio di cui Taiwan è il primo produttore al mondo.</p><p></p><p>Ovviamente "i nostri" non stanno a guardare, e già numerose ditte stanno cercando mercati alternativi. Ad esempio Easton sta impiantando una fabbrica in Cina per i componenti in carbonio. Mentre per i telai in alluminio numerosi costruttori sembrano vagliare l'ipotesi India.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ser pecora, post: 339910, member: 1850"] Dal 4 al 7 marzo c'è stato il 18° Taipei International Cycle Show, durante il quale Ernesto Colnago ha annunciato l'ingresso della sua ditta nell' [b]A-team[/b], ovvero il consorzio di "serie A" degli esportatori di manufatti taiwanesi. Più precisamente Colnago ha dichiarato che "5 anni fa non avrebbe mai pianificato di costruire delle bici a taiwan, ma ora la qualità e la competitività dei prodotti Taiwanesi è tale da non potersi precludere questa opzione". Per il momento saranno solo gli entry level ad essere costruiti là, ma Colnago non ha escluso che in un futuro prossimo possano venirvi costruiti anche i restanti modelli. Il punto più importante, resta cmq che i Taiwanesi stessi (per bocca del presidente del suddetto A-team, Mr. Chen) si sono svegliati, impiantando loro marchi di prestigio e facendo pagare più cara la manifattura dei beni agli stranieri (al salone il maggior numero degli espositori era u.s.a e secondi gli italiani) ed essendo meno "liberali" nel far utilizzare i magici adesivi "made in italy" e "made in usa". Pertanto nell'immediato futuro si vedranno sempre più doppie etichette: "[i]designed in...[/i]" e "[i]made in Taiwan[/i]". Tutto questo dovrebbe tradursi per gli "occidentali" in un incremento dei prezzi di circa il 15%, soprattutto sui componenti in carbonio di cui Taiwan è il primo produttore al mondo. Ovviamente "i nostri" non stanno a guardare, e già numerose ditte stanno cercando mercati alternativi. Ad esempio Easton sta impiantando una fabbrica in Cina per i componenti in carbonio. Mentre per i telai in alluminio numerosi costruttori sembrano vagliare l'ipotesi India. [/QUOTE]
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