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Come mi è venuta di andare in bici?
Testo
<blockquote data-quote="guido laurenti" data-source="post: 1741888" data-attributes="member: 17031"><p>Segue...........</p><p>Luglio '93 la data della prima volta. La maglia è blu. Bellissima. Mi faccio spiegare dagli esperti cosa devo mangiare e come prepararmi. Mi dicono che la cosa più importante è fare dei bei lunghi, tipo 150 km con salite toste, una settimana prima fare l' ultimo lungo e poi solo più uscite brevi, tipo 50 km prima della Gran fondo. </p><p>E così mi adeguo.</p><p>Inizio dal giovedì la dieta a base di carboidrati. Per 3 giorni solo pasta. 3 piatti al giorno. Ma la più tosta da mangiare è la pasta delle 5,30 della domenica mattina della corsa. </p><p>Cavoli quanto è dura buttarla giù.</p><p>Ok partiamo da casa direttamente in bici io e il fratello. A 3 km c'è piazza Galimberti luogo del ritrovo. Alle 6,30 siamo pronti per partire. L' adrenalina è a 1000. WOW. Si alza l' elicottero, vuol dire che si parte. </p><p>Ci incolonniamo dietro la macchina del direttore di corsa, per 50 km fino a Sampeyre si viaggia tutti uniti a 25 all' ora. Che figata, senza fatica nel gruppo si fanno i primi 50 km in 2 ore. </p><p>Tutti fermi poi in piazza del paese per la procedura di partenza e primo rifornimento. Tutti ne approfittano per pisciare. Alle 9 in punto viene dato il via. Chi punta al risultato si mette in prima fila e parte a razzo. Io che non ho idea di cosa mi aspetta parto al rallentatore . </p><p>Mi hanno detto di risparmiare il più possibile le forze. Che nel finale con il Maddalena, una salita di 17 km che arriva dopo 170 km, se si è alla frutta non si sale più e ci si ritira. Ok. Prendo nota di tutto. </p><p>Il colle dell' Agnello propio non lo conosco. Arrivo a Chianale dopo 22 km di salita pedalabile, una sbarra alzata è lì a segnare la frontiera con la Francia. 50 mt dopo inizia L' INFERNO. 10 km di salita con pendenza media del 10 %, punte anche al 18 %. Si và sù alla velocità stratosferica dei 6/7 all' ora. Ovviamente non puo' mancare il vento, talmente forte da far cadere più di un ciclista. </p><p>Mi capita di superare 2 volte lo stesso concorrente , subito non capisco, poi osservando meglio noto che su qualche macchina con bicicletta sul tetto, ci sono dei partecipanti che si fanno portare un pezzo perchè la salita è troppo dura. </p><p>A me personalmente non disturba propio, tanto la gara la prendo come una festa, solo non capisco che soddisfazione si prende uno che ne fà una parte in macchina e un' altra in bici. Mi diranno poi che c'è addirittura chi và in macchina sull' ultimo colle , aspetta che passino i primi e poi scende fino all' arrivo in bici con tanto di maglia e numero di gara per far vedere agli amici che è arrivato magari mezz'ora dopo il primo . Non capisco che senso abbia sta cosa. </p><p>Sull' Agnello la notte prima ha nevicato, le punte della montagna sono tutte bianche, appesi alle rocce ci sono i ghiaccioli, la temperatura non supera i 2/3 gradi, in cima ai 2744 mt a mezzogiorno di gradi non ce n'è nessuno siamo a 0. Salendo scambio di impressioni (smaronnate) con 2 ragazzi Calabresi, mi dicono che sono venuti apposta per provare la GF più tosta d'Italia. Pensa te, la mia prima GF e subito la più dura. </p><p>Comunque subito scambio di indirizzi per spedir loro le foto che una mia amica ci ha scattato. La salita successiva si chiama colle del Vars, una ventina di km di ascesa con 1300 mt di dislivello, di nuovo bella dura specie gli ultimi km dopo il paese di Vars. </p><p>I Francesi hanno preparato un rifornimento ben fornito. C'è persino il vino. Mi fermo e per togliermi il gusto del dolce, mi faccio anche una bevuta di rosso. Riparto, ok ce la faccio ancora, adesso mancano 100 km a Cuneo. 17 di salita del Maddalena e gli altri quasi tutti di discesa. Continuo. Ai piedi dell' ultima salita mi fermo un 10 minuti buoni per riprendere fiato e riorganizzare le idee. </p><p>Sarebbe uno zuccherino sto Maddalena se non ci fossero già 170 km nella gamba , adesso mi sembra l'Everest. Tengo duro e scollino alle 6 di sera. Sono di nuovo in Italia. Sono ormai al digestivo ma continuo. Dopo una trentina di km tutti in discesa , mi restano 37 km con 3 salitelle da niente che pero' spaccano mica male i maroni, il brutto è che c'è il vento e io sono solo. </p><p>Faccio appello ormai solo all' orgoglio perchè le energie sono finite da un pezzo e con gioia immensa alle 20 giungo all' arrivo in piazza Galimberti. Sono talmente morto che quasi non riesco a salire le scale di casa . </p><p>Non ho neanche appetito, mi butto sul letto e dormo fino al mattino dopo. Ok la prima è fatta.</p><p>Continua..........................</p><p> </p><p> </p><p> </p><p><img src="http://img175.imageshack.us/img175/3072/scansione0124.jpg" alt="" class="fr-fic fr-dii fr-draggable " style="" /></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="guido laurenti, post: 1741888, member: 17031"] Segue........... Luglio '93 la data della prima volta. La maglia è blu. Bellissima. Mi faccio spiegare dagli esperti cosa devo mangiare e come prepararmi. Mi dicono che la cosa più importante è fare dei bei lunghi, tipo 150 km con salite toste, una settimana prima fare l' ultimo lungo e poi solo più uscite brevi, tipo 50 km prima della Gran fondo. E così mi adeguo. Inizio dal giovedì la dieta a base di carboidrati. Per 3 giorni solo pasta. 3 piatti al giorno. Ma la più tosta da mangiare è la pasta delle 5,30 della domenica mattina della corsa. Cavoli quanto è dura buttarla giù. Ok partiamo da casa direttamente in bici io e il fratello. A 3 km c'è piazza Galimberti luogo del ritrovo. Alle 6,30 siamo pronti per partire. L' adrenalina è a 1000. WOW. Si alza l' elicottero, vuol dire che si parte. Ci incolonniamo dietro la macchina del direttore di corsa, per 50 km fino a Sampeyre si viaggia tutti uniti a 25 all' ora. Che figata, senza fatica nel gruppo si fanno i primi 50 km in 2 ore. Tutti fermi poi in piazza del paese per la procedura di partenza e primo rifornimento. Tutti ne approfittano per pisciare. Alle 9 in punto viene dato il via. Chi punta al risultato si mette in prima fila e parte a razzo. Io che non ho idea di cosa mi aspetta parto al rallentatore . Mi hanno detto di risparmiare il più possibile le forze. Che nel finale con il Maddalena, una salita di 17 km che arriva dopo 170 km, se si è alla frutta non si sale più e ci si ritira. Ok. Prendo nota di tutto. Il colle dell' Agnello propio non lo conosco. Arrivo a Chianale dopo 22 km di salita pedalabile, una sbarra alzata è lì a segnare la frontiera con la Francia. 50 mt dopo inizia L' INFERNO. 10 km di salita con pendenza media del 10 %, punte anche al 18 %. Si và sù alla velocità stratosferica dei 6/7 all' ora. Ovviamente non puo' mancare il vento, talmente forte da far cadere più di un ciclista. Mi capita di superare 2 volte lo stesso concorrente , subito non capisco, poi osservando meglio noto che su qualche macchina con bicicletta sul tetto, ci sono dei partecipanti che si fanno portare un pezzo perchè la salita è troppo dura. A me personalmente non disturba propio, tanto la gara la prendo come una festa, solo non capisco che soddisfazione si prende uno che ne fà una parte in macchina e un' altra in bici. Mi diranno poi che c'è addirittura chi và in macchina sull' ultimo colle , aspetta che passino i primi e poi scende fino all' arrivo in bici con tanto di maglia e numero di gara per far vedere agli amici che è arrivato magari mezz'ora dopo il primo . Non capisco che senso abbia sta cosa. Sull' Agnello la notte prima ha nevicato, le punte della montagna sono tutte bianche, appesi alle rocce ci sono i ghiaccioli, la temperatura non supera i 2/3 gradi, in cima ai 2744 mt a mezzogiorno di gradi non ce n'è nessuno siamo a 0. Salendo scambio di impressioni (smaronnate) con 2 ragazzi Calabresi, mi dicono che sono venuti apposta per provare la GF più tosta d'Italia. Pensa te, la mia prima GF e subito la più dura. Comunque subito scambio di indirizzi per spedir loro le foto che una mia amica ci ha scattato. La salita successiva si chiama colle del Vars, una ventina di km di ascesa con 1300 mt di dislivello, di nuovo bella dura specie gli ultimi km dopo il paese di Vars. I Francesi hanno preparato un rifornimento ben fornito. C'è persino il vino. Mi fermo e per togliermi il gusto del dolce, mi faccio anche una bevuta di rosso. Riparto, ok ce la faccio ancora, adesso mancano 100 km a Cuneo. 17 di salita del Maddalena e gli altri quasi tutti di discesa. Continuo. Ai piedi dell' ultima salita mi fermo un 10 minuti buoni per riprendere fiato e riorganizzare le idee. Sarebbe uno zuccherino sto Maddalena se non ci fossero già 170 km nella gamba , adesso mi sembra l'Everest. Tengo duro e scollino alle 6 di sera. Sono di nuovo in Italia. Sono ormai al digestivo ma continuo. Dopo una trentina di km tutti in discesa , mi restano 37 km con 3 salitelle da niente che pero' spaccano mica male i maroni, il brutto è che c'è il vento e io sono solo. Faccio appello ormai solo all' orgoglio perchè le energie sono finite da un pezzo e con gioia immensa alle 20 giungo all' arrivo in piazza Galimberti. Sono talmente morto che quasi non riesco a salire le scale di casa . Non ho neanche appetito, mi butto sul letto e dormo fino al mattino dopo. Ok la prima è fatta. Continua.......................... [IMG]http://img175.imageshack.us/img175/3072/scansione0124.jpg[/IMG] [/QUOTE]
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