potreste spiegarmi questa cosa qui della " schiacciante tolleranza del male " ?
mi sembrano concetti che non si associano volentieri ( schiacciante/tolleranza/male ), ma
magari mi si possono aprire nuovi orizzonti....
Mi sembra di tornare al tempo del servizio in CARITAS con la schiacciante tolleranza del male. Noi viviamo piu terra terra mi sa
potreste spiegarmi questa cosa qui della " schiacciante tolleranza del male " ?
mi sembrano concetti che non si associano volentieri ( schiacciante/tolleranza/male ), ma
magari mi si possono aprire nuovi orizzonti....
chiedilo a chi lo ha scritto
Ovviamente senza aver attivato la procedura TUE
sono di bocca buona, andavano bene anche spiegazioni riportate di seconda mano.
[MENTION=21611]scalatore delle langhe[/MENTION] , oppure [MENTION=4330]Clodovico[/MENTION] , qualcuno spiega ?
faccio fatica a spiegare le mie di cagate
Avevo letto tutto il regolamento per la TUE, e mi sono sempre chiesto una cosa..
mentre in caso di malattia cronica, è giusto dare il termine di 30gg prima di qualsiasi manifestazione sportiva, mi domandavo come funzionasse in caso " di urgenza"/malattia occasionale..
nel modulo c'è scritto di barrare l'opportuna casella con le motivazioni, la diagnosi, (e le analisi) per cui dovrei assumere un determinato farmaco...inviare il tutto e poi lìoppruna commissione deciderà se sono nella ragione o nel torto..
quello che non è chiaro è però che tipo di certificati vadano inviati, se bastano quelli del curante, se ci vuole obbligatoriamente uno specialista(chiaramente dipenderà dalle patologie), però se il curante mi prescirve un farmaco per un qualcosa per cui non sono necessarie analisi, come mi devo comportare?
perchè correre col dubbio che la TUE venga rifiutata(e a quel punto sarebbe come un ammissione di illecito) mi sembra una cosa da non fare!
Giusto, deridere quello che non si capisce è l'approccio giusto.
infatti, ma un amatore è mille volte peggio di un pro, almeno da pro è conclamato per tutti, sono seguiti da medici, male che vada può essere assimilato ad un lavoro usurante e pericoloso.
la discriminante per me è sempre una : se ti servono medicinali non sei idoneo a correre e te ne stai a casa. fine.
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Stabiliamo una cosa: un conto è doparsi con scientificità sapendo che quello che prenderai altererà e aumenterà le tue prestazioni. Dubito che queste persone facciano una o due granfondo l'anno.
Sono pronto a scommettere che:
Questi, quando li becchi, li prendi per un orecchio e li accompagni alla porta; perché sono convinto che le regole le conoscono benissimo. E niente più tessera fino alla fine dei loro giorni.
- fanno un sacco di chilometri l'anno, sia che arrivino fra i primi che fra gli ultimi; che siano giovani o anziani
- fanno diverse (o parecchie) granfondo l'anno
- arrivano quasi sempre fra i primi di categoria, se non nell'assoluta
- si dopano anche quando fanno il lungo della domenica con gli amici, tanto per non farsi mancare niente
- vivono per i farmaci. Sono convinto che prendono farmaci anche per fare le scale di casa e staccare la moglie
Un altro è curarsi perché per sfiga hai dovuto assumere medicinali una settimana prima della gara per qualcosa che, se non avevi niente, non prendevi.Ecco in quest'ultimo caso, dove hai avuto la sfiga di essere positivo all'antidoping, un distinguo lo faccio, e non mi viene in mente di mettere i due positivi sullo stesso piano.
- perché magari fai tre gare all'anno o ti sei iscritto ad un circuito o hai fatto l'iscrizione alla gara un mese prima per andare con la squadra e non ti va di sprecare i soldi
- perché ne approfitti per farti un giro dove non hai mai pedalato
- perché se ti va bene arrivi nel primo 40% dell'assoluta
- perché i medicinali non li prendi se non te li prescrive il medico
- perché se tua moglie arriva insieme a te quando fai le scale non te ne frega una mazza.
Leggere la gazzetta dello sport l'articolo sulla Maglia etica.
Vi invito a leggere anche il fatto quotidiano.
Almeno c'é chi adopera per fare altri trovano solo il busillis
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