...sti saputelli di giornalisti...
mi chiedo, ma quanto ne sa il buon Enrico Vaime di ciclismo, che da LA7 ogni mattina legge il suo bel monologo parlando di tutto e di più?
stamattina (non più tardi di 15 minuti fa...) ha pensato bene di affrontare il tema della tappa di Milano di domenica (con 2 giorni di ritardo? chissà quando gli arrivano le notizie a lui...) esternando tutto il suo sdegno per il comportamento irrispettoso dei ciclisti nei confronti della città che ha dato i natali al Giro.
e fin qui, opinione legittima. condivisibile, non condivisibile che sia, ma legittima.
ad un certo punto inizia un discorso del tipo (riassumo il concetto) che i corridori , considerati i problemi che affliggono il mondo del ciclismo (e tira in ballo l'Operacion Puerto come se fosse notizia di ieri...) , non possono permettersi delle scenate del genere, che si dovrebbero vergognare...
e fin qui...
ma poi, trascinato forse dall'onda dell'entusiasmo, se ne esce con una frase (testuali parole o quasi.. me la sono scritta) così "i ciclisti sono fortunati a non essere tutti in galera!".
bene. siamo garantisti con tutti, politici, magistrati, sportivi che non siano ciclisti, fotografi veline e calciatori.. ma i ciclisti sono da crocifiggere a priori...
posto che:
- non vogliamo certo qui nascondere il problema doping
- sono dell'idea che la "protesta" di milano sia stata esternata molto male, riconducendo il tutto alla pericolosità del circuito cittadino quando le lacune organizzative da evidenziare erano magari ben altre, col risultato di ridicolizzare la cosa.
le altrui opinioni sono legittime e sacrosante, ma forse dovrebbe imparare a moderare un po' i termini...posto poi che di ciclismo, per sua stessa ammissione, credo non ne sappia una cippa visto che non gliene frega niente...a me ha fatto incaxxare parecchio
che si vergogni...
mi chiedo, ma quanto ne sa il buon Enrico Vaime di ciclismo, che da LA7 ogni mattina legge il suo bel monologo parlando di tutto e di più?
stamattina (non più tardi di 15 minuti fa...) ha pensato bene di affrontare il tema della tappa di Milano di domenica (con 2 giorni di ritardo? chissà quando gli arrivano le notizie a lui...) esternando tutto il suo sdegno per il comportamento irrispettoso dei ciclisti nei confronti della città che ha dato i natali al Giro.
e fin qui, opinione legittima. condivisibile, non condivisibile che sia, ma legittima.
ad un certo punto inizia un discorso del tipo (riassumo il concetto) che i corridori , considerati i problemi che affliggono il mondo del ciclismo (e tira in ballo l'Operacion Puerto come se fosse notizia di ieri...) , non possono permettersi delle scenate del genere, che si dovrebbero vergognare...
e fin qui...
ma poi, trascinato forse dall'onda dell'entusiasmo, se ne esce con una frase (testuali parole o quasi.. me la sono scritta) così "i ciclisti sono fortunati a non essere tutti in galera!".
bene. siamo garantisti con tutti, politici, magistrati, sportivi che non siano ciclisti, fotografi veline e calciatori.. ma i ciclisti sono da crocifiggere a priori...
posto che:
- non vogliamo certo qui nascondere il problema doping
- sono dell'idea che la "protesta" di milano sia stata esternata molto male, riconducendo il tutto alla pericolosità del circuito cittadino quando le lacune organizzative da evidenziare erano magari ben altre, col risultato di ridicolizzare la cosa.
le altrui opinioni sono legittime e sacrosante, ma forse dovrebbe imparare a moderare un po' i termini...posto poi che di ciclismo, per sua stessa ammissione, credo non ne sappia una cippa visto che non gliene frega niente...a me ha fatto incaxxare parecchio
che si vergogni...