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Froome cade e si infortuna. Salterà il Tour
Testo
<blockquote data-quote="gasht" data-source="post: 6432968" data-attributes="member: 2473"><p>è un lavoro in cui sono coinvolte altre persone ed altri interessi che esulano dall'etica sportiva per così dire intransigente.</p><p>dai tuoi risultati dipende il tuo stipendio, e fin qui, ma anche la tua squadra via sponsorizzazioni.</p><p>l'importante è che il quadro normativo di quello che si può fare e quello che non si può fare sia, nei limiti del possibile, fair e possibile per tutti gli addetti ai lavori.</p><p>quando sento gente che si scandalizza per gli indecenti anni 90 non riesco a capire dove vogliano andare a parare. l''ambiente funzionava così, i migliori scienziati (conconi è uno scienziato non il primo scemo che passa per strada) dell'epoca prestavano i propri servizi per fare andare forte gli atleti. si erano accorti che determinati parametri sanguigni erano fondamentali per le prestazioni di tipo aerobico.</p><p>gli atleti migliori venivano forniti dei migliori medici.</p><p>venivamo dalle anfetamine e dagli steroidi che sono agenti dopanti di una certa pericolosità.</p><p>per un gaumont ci sono 1000 atleti che valutano molto correttamente quello che stanno facendo.</p><p></p><p>anche oggi a mio avviso funziona così. poi ci sono sempre quelli più realisti del re che rischiano veramente la pelle o fanno puttanate prendendo dosi da cavallo ma sono una minoranza. che fa notizia. ma sono una minoranza non perché si dopano ma perché col doping fanno puttanate.</p><p>ossia c'è un limite di due caffè? bon loro ne prendono sei di fila sperando gli vada dritta.</p><p></p><p>voglio dire prendi un rebellin o un samu sanchez (scagionato tra l'altro). è gente con la testa sulle spalle che vive all'interno di un determinato ambiente.</p><p>prendi dario frigo: non mi pare uno stupido. giocava la propria partita all'interno della migliore squadra italiana dell'epoca che trattava i propri atleti come la migliore squadra italiana di allora li poteva trattare.</p><p>poi si può sempre migliorare e il ciclismo è cambiato. non perché non c'è più doping al vertice ma perché tenta di darsi regole per evitare che uno sport di resistenza, dove la tecnica conta qualcosa meno, possano trasformarsi in una burla.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="gasht, post: 6432968, member: 2473"] è un lavoro in cui sono coinvolte altre persone ed altri interessi che esulano dall'etica sportiva per così dire intransigente. dai tuoi risultati dipende il tuo stipendio, e fin qui, ma anche la tua squadra via sponsorizzazioni. l'importante è che il quadro normativo di quello che si può fare e quello che non si può fare sia, nei limiti del possibile, fair e possibile per tutti gli addetti ai lavori. quando sento gente che si scandalizza per gli indecenti anni 90 non riesco a capire dove vogliano andare a parare. l''ambiente funzionava così, i migliori scienziati (conconi è uno scienziato non il primo scemo che passa per strada) dell'epoca prestavano i propri servizi per fare andare forte gli atleti. si erano accorti che determinati parametri sanguigni erano fondamentali per le prestazioni di tipo aerobico. gli atleti migliori venivano forniti dei migliori medici. venivamo dalle anfetamine e dagli steroidi che sono agenti dopanti di una certa pericolosità. per un gaumont ci sono 1000 atleti che valutano molto correttamente quello che stanno facendo. anche oggi a mio avviso funziona così. poi ci sono sempre quelli più realisti del re che rischiano veramente la pelle o fanno puttanate prendendo dosi da cavallo ma sono una minoranza. che fa notizia. ma sono una minoranza non perché si dopano ma perché col doping fanno puttanate. ossia c'è un limite di due caffè? bon loro ne prendono sei di fila sperando gli vada dritta. voglio dire prendi un rebellin o un samu sanchez (scagionato tra l'altro). è gente con la testa sulle spalle che vive all'interno di un determinato ambiente. prendi dario frigo: non mi pare uno stupido. giocava la propria partita all'interno della migliore squadra italiana dell'epoca che trattava i propri atleti come la migliore squadra italiana di allora li poteva trattare. poi si può sempre migliorare e il ciclismo è cambiato. non perché non c'è più doping al vertice ma perché tenta di darsi regole per evitare che uno sport di resistenza, dove la tecnica conta qualcosa meno, possano trasformarsi in una burla. [/QUOTE]
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