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Ruote
Fulcrum racing zero. Qualcuno ha riscontrato difetti?
Testo
<blockquote data-quote="pecosbill76" data-source="post: 7334732" data-attributes="member: 6813"><p>Ho usato per diversi anni le Racing 1 rim.</p><p></p><p>Sono praticamente le stesse ruote, identiche come cerchio, raggi e tipo di mozzo.</p><p></p><p>A cambiare è il materiale delle sfere e dei coni: acciaio anzichè ceramica.</p><p></p><p>Da pochi giorni sono passato ai dischi. </p><p>Fossero ancora prodotte, avrei scelto ancora le R1 in versione disco, rinunciando volentieri (in cambio di un bel risparmio) alle supercazzole (mozzo anteriore rivestito in carbonio e sfere ceramiche USB) delle Racing Zero DB che ho preso. </p><p></p><p>Penso che la qualità di queste ruote risieda innanzitutto nella loro struttura e poi nel tipo di mozzo, prima che nel materiale delle sfere (e del cono, nel caso delle CMPTZ). </p><p></p><p>Mi spiego meglio. </p><p>Sono convinto che i mozzi C.U.L.T siano eccellenti, ma QUANTO veramente più scorrevoli della loro versione "media" USB o di quella "base" in acciaio? </p><p></p><p>Campagnolo (Fulcrum) dichiara il sistema C.U.L.T come 9 volte più scorrevole di un cuscinetto industriale. </p><p>Non ci spiega, però, quante volte sia più scorrevole dello stesso sistema cono-calotta realizzato nelle versioni più semplici. </p><p></p><p>Questo incremento di scorrevolezza (che non voglio mettere in dubbio) di che ordine di grandezza è, confrontato alla scorrevolezza di un copertoncino sull'asfalto? Un paio di ordini di grandezza? Forse tre? </p><p></p><p>Come si pone, invece, se confrontato con il miglioramento aerodinamico ottenuto abbassando il manubrio di un centimetro? Quattro o cinque ordini di grandezza? </p><p></p><p></p><p>Sono convinto che il miglioramento della scorrevolezza apportato sul "sistema bicicletta" da un cuscinetto eccellente allo stato dell'arte, rispetto ad uno "soltanto ottimo", sia paragonabile al miglioramento che si otterrebbe tagliandosi le unghie delle mani prima di affrontare una cronometro.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="pecosbill76, post: 7334732, member: 6813"] Ho usato per diversi anni le Racing 1 rim. Sono praticamente le stesse ruote, identiche come cerchio, raggi e tipo di mozzo. A cambiare è il materiale delle sfere e dei coni: acciaio anzichè ceramica. Da pochi giorni sono passato ai dischi. Fossero ancora prodotte, avrei scelto ancora le R1 in versione disco, rinunciando volentieri (in cambio di un bel risparmio) alle supercazzole (mozzo anteriore rivestito in carbonio e sfere ceramiche USB) delle Racing Zero DB che ho preso. Penso che la qualità di queste ruote risieda innanzitutto nella loro struttura e poi nel tipo di mozzo, prima che nel materiale delle sfere (e del cono, nel caso delle CMPTZ). Mi spiego meglio. Sono convinto che i mozzi C.U.L.T siano eccellenti, ma QUANTO veramente più scorrevoli della loro versione "media" USB o di quella "base" in acciaio? Campagnolo (Fulcrum) dichiara il sistema C.U.L.T come 9 volte più scorrevole di un cuscinetto industriale. Non ci spiega, però, quante volte sia più scorrevole dello stesso sistema cono-calotta realizzato nelle versioni più semplici. Questo incremento di scorrevolezza (che non voglio mettere in dubbio) di che ordine di grandezza è, confrontato alla scorrevolezza di un copertoncino sull'asfalto? Un paio di ordini di grandezza? Forse tre? Come si pone, invece, se confrontato con il miglioramento aerodinamico ottenuto abbassando il manubrio di un centimetro? Quattro o cinque ordini di grandezza? Sono convinto che il miglioramento della scorrevolezza apportato sul "sistema bicicletta" da un cuscinetto eccellente allo stato dell'arte, rispetto ad uno "soltanto ottimo", sia paragonabile al miglioramento che si otterrebbe tagliandosi le unghie delle mani prima di affrontare una cronometro. [/QUOTE]
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