Gare Gelo e neve sulla Freccia vallone vinta da Williams e Niewadoma

gipsy

Scalatore
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Sinceramente pero' non credo che gli italiani non abbiano fatto bene per il meteo.
E' tutta la campagna delle classiche che gli italiani non sono in vista.

Al momento di italiani competitivi per la vittoria in gare come le classiche delle Ardenne non ce ne sono molti in effetti. Ci sono buoni corridori: Fortunato, Velasco, Rota, Battistella, ma non direi che siano dei candidati alla vittoria. Ci sono però vari giovani che possono fare bene: Zambanini, Piganzoli, Busatto, Buratti...ma devono ancora "farsi".

Gli italiani sono messi meglio con corridori da corse a tappe, ma manca pero' proprio quello con la sparata in salita.
ok, ma anche quelli che sono arrivati a giocarsi la vittoria alla fleche non è che avessero fatto vedere chissà cosa fino adesso; il punto è che, anche quando i grossi nomi latitano (o perché non sono al via, o perché non sono pervenuti nelle fasi decisive), degli italiani non c'è traccia.
riguardo al discorso tappe/classiche, i mezzobusti della rai, non più tardi di una settimana fa, hanno detto l'esatto contrario di quello che sostieni. molto probabilmente non abbiano né gli uni, né gli altri. non dico che dovremmo avere uno al livello di Vingo o Tadej, ma, almeno uno in grado di giocarsela con Yates, Godou ecc.
 

gipsy

Scalatore
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Pero' in generale ormai secondo me non c'è nemmeno da essere piu' che tanto critici o meno rispetto la cosa della nazionalità. Visto che ormai già a 17-18 anni vanno nelle devo dei paesi più disparati. Fanno stages tutto l'anno in giro per il mondo, quando non corrono.
Di puri prodotti di una certa "cultura ciclistica nazionale" credo ce ne saranno sempre meno. Ormai la cultura ciclistica la fanno gli "studi" e quindi anche questa si è globalizzata.

Prendiamo un Mozzato che ha fatto 2° al Fiandre: ha fatto tutta la carriera in una squadra bretone per ora...
quasi tutti gli italiani che corrono nel pro tour hanno fatto tutta la trafila dalle giovanili ad u23 con squadre italiane; poi per forza di cose, se vuoi fare il corridore di lavoro, sei obbligato a migrare. ma, nel 99% dei casi, come tipologia corridore ormai sei formato
 

Ser pecora

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non dico che dovremmo avere uno al livello di Vingo o Tadej, ma, almeno uno in grado di giocarsela con Yates, Godou ecc.

Quello che dicevo io è che ci sono italiani competitivi per gare a tappe, nel senso di vincere tappe. Di italiani capaci di vincere oggi un GT non ce ne sono. Pero' quello ci sta anche, sono corridori che non vengono fuori tutti i giorni. E comunque Nibali si è ritirato 2 anni fa, non 20.
Poi se vogliamo considerare un Gaudu...boh, un Caruso ha fatto spesso meglio in classifica...

In soldoni per me ora non c'è il grande nome in Italia, ma di medi, buoni e ottimi corridori ce ne sono.
 

Zugnajima#11

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Beh, a volta una vittoria si costruisce anche con una maggiore attenzione ai dettagli e la rottura di qualche schema ritenuto inviolabile, sopratutto quando le forze sono equivalenti e si è al limite.
In questo caso lo scatto portentoso che ha determinato la vittoria potrebbe dipendere anche da una condizione di un disagio minore rispetto agli avversari per una scelta più oculata dell'abbigliamento, e non aver seguito il "si è sempre fatto così". A volte nel ciclismo da strada ci sono delle rigidezze incomprensibili. Peraltro una occasione degli sponsor per mostrare la qualità del loro abbigliamento.
Comunque aveva guanti lunghi, braghe lunghe ... o cosciali
Vedi l'allegato 444150
Vero, super Vincenzo, anche quel giorno faceva freschino!
La mia comunque non era una critica, era solo un voler ricordare in quanti hanno vinto in braghe lunghe...
 

Maverik89

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Beh, a volta una vittoria si costruisce anche con una maggiore attenzione ai dettagli e la rottura di qualche schema ritenuto inviolabile, sopratutto quando le forze sono equivalenti e si è al limite.
In questo caso lo scatto portentoso che ha determinato la vittoria potrebbe dipendere anche da una condizione di un disagio minore rispetto agli avversari per una scelta più oculata dell'abbigliamento, e non aver seguito il "si è sempre fatto così". A volte nel ciclismo da strada ci sono delle rigidezze incomprensibili. Peraltro una occasione degli sponsor per mostrare la qualità del loro abbigliamento.
Comunque aveva guanti lunghi, braghe lunghe ... o cosciali
Vedi l'allegato 444150
in foto mi sembra che abbia i guantini estivi, per lo sponsor "meh"! in quell'occasione Nibali aveva i gambali della Nalini che era/è proprietaria del marchio Moa sponsor tecnico dell'Astana all'epoca.
 

Ser pecora

Diretur
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hai citato zambanini, buratti e altri che, come ho detto io, fino ad u23, hanno corso in squadre italiane (zalf, general store ecc.)

Almeno Busatto 1 anno nella devo della Intermarché lo ha fatto :mrgreen:

Comunque io parlavo di tendenza data dalle Devo. Poi non lo so, come sono venute magari se ne vanno e si torna a fare vivai solo nazionali...non credo, ma tutto puo' essere.

Comunque per riallacciare i due discorsi: l'Italia, dal 2018 ad oggi, è sempre stata la prima nazione per vittorie pro, tranne nel 2021 (2^) ed è sempre 3^ nello stesso periodo per n° di corridori nel WT.
Poi chiaro che queste vittorie non sono il Tour ed il mondiale (qualche classica si pero'), ma se si fa la media con quello che fanno le donne (decisamente tra le migliori tolte le olandesi) non mi da il quadro di un movimento allo sfascio.

Poi, sbagliero' io, ma io credo sia più in salute un movimento che produce tanti buoni corridori sempre, che solo 1-2 fenomeni che vincono tutto.
 

Maverik89

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Comunque in una salita simile si pompa molto più calore e si disperde meno, in quanto si va "piano", rispetto ad una classica del nord. in piano inverno io uso solo la mtb, e mediamente in salita mi cuocio, e a tornare gelo.
Ma ovviamente, tra le molteplici combinazioni ambientali e di temperatura e la soggettività delle nostre percezioni di caldo e freddo si formano infinite situazioni.
Nel caso della Freccia Vallone poi tutto è esasperato dalla competizione, il confine tra coprirsi poco andando in ipotermia e coprirsi troppo e non riuscire a performare al 100% ma doversi accontentare del solo 99% è sottilissimo.
Io per esempio non criticherei le scelte dei Pro pur consapevole che anche loro sbagliano, ma ciò è dovuto proprio al fatto che devono cercare in tutto quel sottile confine che gli permette di andare forte (vale poi in ogni campo della performance).
 

Ser pecora

Diretur
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Ma ovviamente, tra le molteplici combinazioni ambientali e di temperatura e la soggettività delle nostre percezioni di caldo e freddo si formano infinite situazioni.

...e pure la soggettività delle loro percezioni. Anche tra loro ci sarà chi sente o meno il freddo.
L'altro giorno ho incrociato uno che era imbacuccato pure con la fascia di pile sottocasco e c'erano 19°. Ma mica l'ho fermato per dirgli come si deve vestire secondo me...
 

bad

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22 Novembre 2006
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...e pure la soggettività delle loro percezioni. Anche tra loro ci sarà chi sente o meno il freddo.
L'altro giorno ho incrociato uno che era imbacuccato pure con la fascia di pile sottocasco e c'erano 19°. Ma mica l'ho fermato per dirgli come si deve vestire secondo me...
male... avresti dovuto commentare con un "tanto che ci sei metti pure il cappotto", mentre se fosse stato troppo scoperto con un "in estate ti togli anche la pelle" ... sono le basi :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
 

loiety

Gregario
8 Agosto 2007
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Ma ovviamente, tra le molteplici combinazioni ambientali e di temperatura e la soggettività delle nostre percezioni di caldo e freddo si formano infinite situazioni.
Nel caso della Freccia Vallone poi tutto è esasperato dalla competizione, il confine tra coprirsi poco andando in ipotermia e coprirsi troppo e non riuscire a performare al 100% ma doversi accontentare del solo 99% è sottilissimo.
Io per esempio non criticherei le scelte dei Pro pur consapevole che anche loro sbagliano, ma ciò è dovuto proprio al fatto che devono cercare in tutto quel sottile confine che gli permette di andare forte (vale poi in ogni campo della performance).
Giustamente; però è proprio nello spirito della competizione fare la scelta giusta, questa volta l'hanno fatta gli altri. qualsiasi scelta comporta un rischio, prendere troppo freddo ad esempio può mandare a donne di facili costumi anche il calcolo degli zuccheri da assumere ...