Geometrie "endurance"

CiccioneInBici

Apprendista Scalatore
13 Gennaio 2016
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Bici
Wilier Cento1 SR
Mi piacerebbe aprire una discussione, proposta in altro forum meno tecnicalista di questo, sulle geometrie "endurance", visto che alcuni costruttori, come Wilier e Moser, propongono in catalogo telai che definiscono "endurance", per il fatto che sollevano e avvicinano il manubrio al tronco.

Preliminarmente, mettiamoci d'accordo sul termine. Immagino che per "endurance" si intenda una pratica sportiva con una qualche tendenza agonistica, anche se non esasperata. Comunque, se trascuriamo le estremità dei praticanti endurance (cioè quelli che vanno a spasso e quelli che entrano nei primi 3000 classificati della Nove Colli), parliamo sempre di un vivace tono muscolare unito ad una certa dose di fondo.
Diciamo almeno 120 km, dislivelli di almeno 1500 m, a una media di 27/28 km/h? Non parliamo di marziani, ma insomma se dici di andare in bici, le zone di prestazione sono quelle, più o meno.
Ora, se guardiamo le geometrie per le soluzioni endurance, troviamo una modifica delle posizioni finali tali da realizzare un pedalare con manubrio più "alto" e più "corto", cioè più vicino al tronco.

A me questa soluzione non convince per nulla. Infatti io mi trovo benissimo con telai un po' più "aperti" tra forcella e tubo piantone, che mi consentano di pedalare un po' più allungato. E' così verificata questa cosa sulle mie fibre, che ho quasi sempre usato cannotti sella con arretramento.
La posizione, a parità di assetto-sella rispetto al movimento centrale/pedivella (quella che si può trovare col classico piombo dal ginocchio al metatarso), stanca appena un po' di più le braccia, ma:
a) la schiena è meno sollecitata perché meno verticalizzata;
b) la pedalata è più efficace per la posizione del baricentro più avanzato e per una migliore ergonomia dei muscoli dorsali, che entrerebbero di meno in gioco se stessi più "alto" di manubrio;
c) si finisce per avere pure un assetto appena più aerodinamico.
Alla fine, se rendo la pedalata più efficiente, per ragion di fisica mi stanco meno e duro di più.
Duro di più: "duro" ha la stessa radice di "endurance".
O no?
 

dagos

via col vento
19 Maggio 2013
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Bici
molto bella e funzionale
Mah... nella mia convinzione, legata con tutta probabilità al mio modo di pedalare su una bici da corsa, più si è sdraiati e meno potenza si riesce ad imprimere sui pedali, non a caso la maggior potenza si ottiene quando si è in piedi che si sfrutta anche l'effetto peso.
E' però chiaro che una posizione più sdraiata avvantaggia là dove devo tenere una velocità rilevante e dove le forze aerodinamiche entrano prepotentemente in gioco.
Per un ciclista appassionato e non legato al mondo delle competizioni una posizione più racing si dimostra, sulle medie-lunghe distanze, più riposante sempre a mio avviso e dalle esperienze in merito.
Son passato appunto da un telaio (moser111) ad uno più racing (Orbea Avant) proprio per problemi lombari... oggi del tutto risolti.