Fatta mia quarta.
Qualche considerazione, tendenzialmente, anche se moderatamente, critica, spero costruttiva, tanto della location unica, dei panorami accattivanti sappiamo già tutti, anche del meteo eccezionale (ma questo non è merito di nessuno) sottolineo anche l'efficace presidio degli incroci e della chiusura del percorso,
almeno fino a quando sono passato io, non mi esprimo invece sui servizi post gara in quanto sono dovuto ripartire subito dopo l'arrivo, le strade erano dissestate gli anni scorsi e lo sono ancora:
- Del tutto inadeguata la via di transito per accedere alle griglie, ulteriormente ristretta da transenne di lavori in corso. Effetto gregge immediato, al primo che si ferma per entrare in una griglia intasata oppure perché non ha le idee chiare su dove andare si fermano tutti quelli dopo. C'era solo una via di transito perennemente impegnata da quelli che andavano avanti ed indietro a piedi. Dopo parecchi minuti in cui cercavo di far capire che mentre quelli a piedi non avevano alcuna reale necessità di transitare noi invece si. Con l'approssimarsi dell'ora di partenza, vista la non reattività dei presenti, alla fine ho sollevato la biciletta sulla testa e sono transitato nel corridoio pedonale, dopo qualche decina di metri, al termine delle transenne lavori, il tappo terminava ed ho raggiunto la mia griglia in biciletta giusto in tempo per la partenza. Tutti gli altri che erano lì sono partiti dietro fuori griglia. Come prevedibile questa iniziativa mi ha fatto piovere addosso fiumi di improperi ed urlacci, sono stato per qualche secondo il "solito fenomeno", considerata la situazione secondo me, come si dice a Bolzano, "Quanno ce vò, ce vò".
- Continuo a pensare che il giro preliminare dentro la città sia del tutto inutile e che lo "spirito" che dovrebbe avere non viene per niente percepito dai partecipanti, almeno quelli della prima metà degli schieramenti, è solo un continuo sorpassare ed essere sorpassati pericolosamente, tra marciapiedi e spartitraffico. Quest'anno si è ripresentato il fenomeno del serpente che si morde la coda, a Piazza Venezia tutti fermi con piede a terra ad attendere il termine del transito di quelli che partivano dalle retrovie.
- Come sempre partenza a bomba e così fino alla salita del lago, ma non dovrebbe essere una gara solo nei tratti cronometrati?
, come più volte detto personalmente è una formula che non esalta, comunque non è che non ci verrei solo per quello.
- La tanto pubblicizzata "riasfaltatura" della discesa del Tuscolo è consistita in realtà in un tappaggio buche, vabbè, meglio che niente, però il marketing l'aveva presentata ben diversamente.
- Il mio risultato sportivo (che ha rilievo solo per me ovviamente) stava maturando in linea con le mie aspettative, ossia di chiudere attorno alle 3h e 40-45', invece al termine dell'ultima discesa nella quale stavo scendendo a manetta per rientrare sul gruppo che mi precedeva e dal quale, come sempre, ero stato staccato in salita, ho preso una buca a 60 all'ora ed è scoppiato il tubolare posteriore. Mi sono dovuto fermare e, constatata l'impossibilità di riparare, mi sono mestamente e lentamente avviato verso il traguardo facendo quasi 25Km in fuorisella per gravare sulla sola ruota anteriore.
- Ho riportato questo episodio perché mi da lo spunto per proporre la considerazione seguente, non legata alla GF Roma ma di valenza generale: Poco dopo essere ripartito sono transitato dove c'era la confluenza dei percorsi corto e lungo. Vista la mia situazione mi sono aggregato al corteo dei cortisti che procedeva relativamente adagio e si teneva tendenzialmente sulla destra.
Venivamo frequentemente sorpassati da gruppi di quelli del lungo che, come ovvio, sopraggiungevano a velocità più sostenuta. Purtroppo, molto spesso, venivamo fatti indirizzo di urlacci ed improperi che ci "invitavano" a tenere la destra e che "quelli che vanno piano devono stare più a destra" ecc ecc. Ora capisco la trance agonistica, ma per la miseria, quelli del corto che sono ancora lì a quell'ora non sono ciclisti da gara, stanno facendo una passeggiata ed hanno pagato come gli "atleti" che stanno transitando a "manetta", magari a manettina và che è meglio.
La riflessione successiva è che se gli "atleti" che urlano per avere strada (che pure hanno ampiamente) e che sono in lotta per la 1000° piazza a voler essere generosi, stanno passando solo in quel momento, ossia erano ben dietro di me che sono una vera sega e mi stanno raggiungendo solo ora e solo perché sono stato fermo un sacco di tempo per cercare di riparare ed adesso sto andando a venti all'ora in fuorisella con un tubolare schiattato significa che sono delle vere straseghe ciclistiche e che dopo un poco di rabbia del momento possono suscitare soltanto commiserazione.
Ciò detto spero di esserci anche l'anno prossimo.