GF Sportful 2016: il lupo del Manghen ci chiama ancora

panta41

Cronoman
18 Marzo 2012
716
633
Parco del Beigua (SV)
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Bici
Scott Addict Team Issue
[MENTION=21616]pedalone[/MENTION]_della_bassa adesso non te rendi conto, ma la voglia di riscatto ti terrà compagnia il prossimo inverno!!! Io nel 2013, l'ultima edizione con Alles e Duran, sono stato male all'attacco del Croce D'Aune, appena passato il tappeto di rilevamento chip. Tralascio i dettagli poco simatici, riprovato ben 2 volte a ripartire inutilmente. Ai -4 dallo scollinamento bloccato definitivamento e chiamato il mio socio, che aveva fatto il medio, a riprendermi in macchina, classicamente modello ritiro dei prof...:cry: Sicuramente è stata la molla che mi ha spinto e supportato nei lunghi e monitoni allenamenti serali con le lucine. Tornato in solitaria nel 2014, concluso bene il lungo, con grande soddisfazione. Quindi concordo con [MENTION=2671]Tapinaz[/MENTION] quando scrive che poi ci riderai sopra. ALE' ALE' DAVIDE HOP HOP HOP :cassius: Un abbraccione e un arrivederci a Soelden. Giova
 

Alpha

Cronoman
15 Maggio 2011
798
17
Trentino
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Bici
Canyon CF SLX 9.0 (2011)
Bravo anche te! Appena in tempo per la griglia rossa! :) meno male che non hai avuto grossi danni dalla caduta, questa e' la cosa principale!
In qualche giorno sarai nuovamente al top! A Corvara ci sei?

Niente Corvara, non ci hanno sorteggiato nemmeno quest'anno :cry: .

Per la griglia rossa non so se faccia fede il real time o il race time, se qualcuno ha informazioni a riguardo mi farebbe un piacere.
 

pupi

Pedivella
22 Ottobre 2009
493
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Tolentino
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Pepino
La mia Sportful:
vigilia con tanti dubbi dovuti al meteo. Il sabato mattina sono salito sul Croce d'Aune con un tempo stupendo ma al pomeriggio leggevo qui, di grandine in Val di Fiemme e temperature rigide sul Manghen.
Domenica mattina mi spalmo gambe e piedi di crema riscaldante, vesto un estivo con maglia intima manica corta ma pesantina, calze invernali, copriscarpe antipioggia, manicotti e nelle tasche: cell., giubbino Sportful No-rain Stretch e guanti lunghi leggeri. Un bacio a compagna e bimba e scendo da Seren del Grappa in bici. Non fa troppo freddo, arrivo in griglia prima del mio solito. Il cielo è già coperto, mi sembra di sentire qualche goccia. Mi dico: dai, se si mette male da subito giri per il corto, sapendo di mentire a me stesso. Parto mezzo rin--------to dalla troppa attesa, affronto Cima Campo con calma, in cima non mi sembra freddo e scendo senza indossare la mantellina sottovalutando la lunghezza della discesa e rischiando di avere in seguito problemi intestinali. Arrivo al bivio, non ho tempo di valutare la scelta del percorso, la mia Pepino ha già tirato dritto. Sosta fisiologica e si va sul Manghen che all'inizio ci accoglie con un pallido sole. Salgo regolare ma il Lupo questa volta morde, in particolare il polpaccio sinistro che mi fa male quando pedalo seduto. Dopo il ponticello sento un incoraggiamento “ dai marchigiano” . Ne ho bisogno perché nella parte dura il Lupo non mi da scampo e mi mette in difficoltà. Non mi sento proprio in crisi ma salgo pianissimo. Il cielo inizia a chiudersi, ai meno cinque devo tirare su i manicotti perché l'aria è decisamente cambiata. Arrivano le prime gocce. Il paesaggio si fa via, via più selvaggio, il cielo è nero e piove con più convinzione. Inizio a sentire gli ululati (lo scorso anno c'erano?) che rendono il tutto inquietante ma molto suggestivo. Questo mi da la scossa, ai meno due mi riprendo e arrivo al Passo con il sorriso. Al ristoro mi fermo il meno possibile, metto guanti e mantellina e inizio la discesa sotto la pioggia battente, Scendo con prudenza e al contrario dello scorso anno non sono molti quelli che mi passano. Sento freddo solo alle mani. Terminata la parte tecnica, man mano che si scende la strada si asciuga e nella parte veloce mi diverto un sacco. Ritorno sotto ad un gruppetto giusto per affrontare il lungo tratto verso Predazzo. Sono quasi in coda ad un bel gruppetto che però va a strappi e mi fa subire un po' l'elastico. Inizio il Rolle senza problemi, al ristoro mi fermo solo per buttare le cartacce (che tristezza e rabbia vedere tanta immondizia sulle strade). Nel tratto pianeggiante ritorno su un gruppetto ricordando che c'è un bel pezzo in piano. Dal bivio per il Valles inizio a salire in progressione sentendo che potrei accelerare ma me ne guardo bene anche se mi sento bene. Ai meno cinque le prime gocce, ai meno due mi devo fermare per indossare guanti e mantellina. Ho ancora una borraccia piena e penso sia meglio non fermarsi al ristoro e scendere dal passo prima possibile. Piove forte, inizio la discesa con prudenza anche perché inizia a salire qualche macchina e qualche moto. I primi Km scendo bene nonostante il freno dietro faccia un rumoraccio. Ad un certo punto non sento più la bici stabile “devo aver forato, o forse la ruota ha qualche problema o magari e tutto il telaio che ha qualche problema” penso. Poi mi rendo conto di quale sia il problema; sto tremando come una foglia, ho quasi le convulsioni, non riesco a serrare i denti che battono incontrollabili. A S. Martino mi viene voglia di fermarmi ma insisto pensando che quella tortura finirà presto. In qualche modo raggiungo un gruppo verso Siror, ricominciare a pedalare è prima una tortura, poi un sollievo. Mi riprendo un po dal freddo, il gruppo si fa più folto , va via regolare in fila indiana che è un piacere. Nelle gallerie si va veloci (anche 60 k/h) ma si rimane in fila e non si corrono rischi. Inizia il Croce D'Aune. Sto bene. Al primo paesino la solita famiglia che mi porge un bicchiere di sali, lo prendo volentieri e do il “cinque” ad un bimbo che mi porge la mano. Al ristoro non si ferma praticamente nessuno, probabilmente perché il cielo è nerissimo. Chiamo per avvisare che non manca nulla e mi dicono che anche a Feltre il tempo non promette nulla di buono. Ad Aune nonostante il tratto duro salgo in scioltezza, (per le mie possibilità ovviamente), sono emozionato, in quel punto il mio pensiero va sempre a mio papà che mi sembra di scorgere tra le nuvole. Sembra una maledizione; ai meno due inizia a piovere forte, riallaccio la mantellina e salgo al passo rammaricandomi che non godrò neanche dell'ultima discesa. Non è vero, perché nonostante piova forte, scendo piacevolmente con l'animo sereno. Negli ultimi Km mi permetto diverse accelerazioni, percorro il viale a tutta manco fossi il primo mentre l'ultima salita me la godo con calma. 9:13:52 . Passo il traguardo con il magone, vengo destato da un vocina: “papà”: la mia famiglia sul balcone sotto l'ombrello. Stanco e Felice.
Grazie a tutte quelle meravigliose persone che hanno fatto si che tutto questo sia stato possibile.
 
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Mirco1984

Apprendista Passista
7 Ottobre 2012
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Trek Madone 7.9
Niente Corvara, non ci hanno sorteggiato nemmeno quest'anno :cry: .

Per la griglia rossa non so se faccia fede il real time o il race time, se qualcuno ha informazioni a riguardo mi farebbe un piacere.

Tranquillo. Real time. Nel 2014 feci 8.01 race e 7.54 real. C'era lo sbarramento a 8 ore, e mi diedero giustamente la rossa considerando il real time. o-o
 
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cacaito

Apprendista Scalatore
22 Novembre 2006
2.405
28
46
Pisa
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Non ti sei ritirato, nonostante i problemi avuti. Le congestioni in bici sono terribili ma abbastanza frequenti con questi climi in montagna.
Grande Nelson, tanto di cappello!! o-o

Michele, grazie ma stavolta ho fatto un paio di errori da principiante.
Con i ristori e l'alimentazione quest'anno non ci prendo e se sbagli quelli è un problema anche in condizioni normali.
Se poi arriva il freddo....

PS il giorno dopo la GF Santini ho fatto un bel giro col mitico Fioravante; in zona Livigno (Tre Palle) abbiamo trovato pioggia forte e nevischio ma avendo fatto rifornimento poco prima (strudel :mrgreen:) siamo scesi senza problemi anche se eravamo meno vestiti rispetto a domenica.
 

Mirco1984

Apprendista Passista
7 Ottobre 2012
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Trek Madone 7.9
La mia Sportful:
vigilia con tanti dubbi dovuti al meteo. Il sabato mattina sono salito sul Croce d'Aune con un tempo stupendo ma al pomeriggio leggevo qui, di grandine in Val di Fiemme e temperature rigide sul Manghen.
Domenica mattina mi spalmo gambe e piedi di crema riscaldante, vesto un estivo con maglia intima manica corta ma pesantina, calze invernali, copriscarpe antipioggia, manicotti e nelle tasche: cell., giubbino Sportful No-rain Stretch e guanti lunghi leggeri. Un bacio a compagna e bimba e scendo da Seren del Grappa in bici. Non fa troppo freddo, arrivo in griglia prima del mio solito. Il cielo è già coperto, mi sembra di sentire qualche goccia. Mi dico: dai, se si mette male da subito giri per il corto, sapendo di mentire a me stesso. Parto mezzo rin--------to dalla troppa attesa, affronto Cima Campo con calma, in cima non mi sembra freddo e scendo senza indossare la mantellina sottovalutando la lunghezza della discesa e rischiando di avere in seguito problemi intestinali. Arrivo al bivio, non ho tempo di valutare la scelta del percorso, la mia Pepino ha già tirato dritto. Sosta fisiologica e si va sul Manghen che all'inizio ci accoglie con un pallido sole. Salgo regolare ma il Lupo questa volta morde, in particolare il polpaccio sinistro che mi fa male quando pedalo seduto. Dopo il ponticello sento un incoraggiamento “ dai marchigiano” . Ne ho bisogno perché nella parte dura il Lupo non mi da scampo e mi mette in difficoltà. Non mi sento proprio in crisi ma salgo pianissimo. Il cielo inizia a chiudersi, ai meno cinque devo tirare su i manicotti perché l'aria è decisamente cambiata. Arrivano le prime gocce. Il paesaggio si fa via, via più selvaggio, il cielo è nero e piove con più convinzione. Inizio a sentire gli ululati (lo scorso anno c'erano?) che rendono il tutto inquietante ma molto suggestivo. Questo mi da la scossa, ai meno due mi riprendo e arrivo al Passo con il sorriso. Al ristoro mi fermo il meno possibile, metto guanti e mantellina e inizio la discesa sotto la pioggia battente, Scendo con prudenza e al contrario dello scorso anno non sono molti quelli che mi passano. Sento freddo solo alle mani. Terminata la parte tecnica, man mano che si scende la strada si asciuga e nella parte veloce mi diverto un sacco. Ritorno sotto ad un gruppetto giusto per affrontare il lungo tratto verso Predazzo. Sono quasi in coda ad un bel gruppetto che però va a strappi e mi fa subire un po' l'elastico. Inizio il Rolle senza problemi, al ristoro mi fermo solo per buttare le cartacce (che tristezza e rabbia vedere tanta immondizia sulle strade). Nel tratto pianeggiante ritorno su un gruppetto ricordando che c'è un bel pezzo in piano. Dal bivio per il Valles inizio a salire in progressione sentendo che potrei accelerare ma me ne guardo bene anche se mi sento bene. Ai meno cinque le prime gocce, ai meno due mi devo fermare per indossare guanti e mantellina. Ho ancora una borraccia piena e penso sia meglio non fermarsi al ristoro e scendere dal passo prima possibile. Piove forte, inizio la discesa con prudenza anche perché inizia a salire qualche macchina e qualche moto. I primi Km scendo bene nonostante il freno dietro faccia un rumoraccio. Ad un certo punto non sento più la bici stabile “devo aver forato, o forse la ruota ha qualche problema o magari e tutto il telaio che ha qualche problema” penso. Poi mi rendo conto di quale sia il problema; sto tremando come una foglia, ho quasi le convulsioni, non riesco a serrare i denti che battono incontrollabili. A S. Martino mi viene voglia di fermarmi ma insisto pensando che quella tortura finirà presto. In qualche modo raggiungo un gruppo verso Siror, ricominciare a pedalare è prima una tortura, poi un sollievo. Mi riprendo un po dal freddo, il gruppo si fa più folto , va via regolare in fila indiana che è un piacere. Nelle gallerie si va veloci (anche 60 k/h) ma si rimane in fila e non si corrono rischi. Inizia il Croce D'Aune. Sto bene. Al primo paesino la solita famiglia che mi porge un bicchiere di sali, lo prendo volentieri e do il “cinque” ad un bimbo che mi porge la mano. Al ristoro non si ferma praticamente nessuno, probabilmente perché il cielo è nerissimo. Chiamo per avvisare che non manca nulla e mi dicono che anche a Feltre il tempo non promette nulla di buono. Ad Aune nonostante il tratto duro salgo in scioltezza, (per le mie possibilità ovviamente), sono emozionato, in quel punto il mio pensiero va sempre a mio papà che mi sembra di scorgere tra le nuvole. Sembra una maledizione; ai meno due inizia a piovere forte, riallaccio la mantellina e salgo al passo rammaricandomi che non godrò neanche dell'ultima discesa. Non è vero, perché nonostante piova forte, scendo piacevolmente con l'animo sereno. Negli ultimi Km mi permetto diverse accelerazioni, percorro il viale a tutta manco fossi il primo mentre l'ultima salita me la godo con calma. 9:13:52 . Passo il traguardo con il magone, vengo destato da un vocina: “papà”: la mia famiglia sul balcone sotto l'ombrello. Stanco e Felice.
Grazie a tutte quelle meravigliose persone che hanno fatto si che tutto questo sia stato possibile.

Bellissimo racconto. Complimenti sinceri. o-o
 

Alpha

Cronoman
15 Maggio 2011
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Trentino
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Canyon CF SLX 9.0 (2011)
Tranquillo. Real time. Nel 2014 feci 8.01 race e 7.54 real. C'era lo sbarramento a 8 ore, e mi diedero giustamente la rossa considerando il real time. o-o
Spero... sarebbe una consolazione per le condizioni in cui ho dovuto fare il resto della gara, sempre se non abbassano ancora il limite di tempo per la griglia rossa
Di certo il prossimo anno punto a scendere i 7h30' anche di race time
 

hulk

Maglia Gialla
4 Gennaio 2010
11.217
523
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anziznottza quasi come me
complimenti a tutti quelli che l'anno terminata.
peccato non aver incontrato [MENTION=2671]Tapinaz[/MENTION] (pero' ci si beccherà almeno a Solden!!!) e complimenti. gran prova dopo l'incidente!!!!

bello aver rincontrato anche [MENTION=3249]marko[/MENTION] (che và come una moto).
e soprattutto, aver mangiato domenica sera in compagnia della Principessa!!!! (ah si, anche del suo padrone........:mrgreen:)

Ti sei salvato in corner. La Principessa di manda uno slap slap
 

hulk

Maglia Gialla
4 Gennaio 2010
11.217
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anziznottza quasi come me
[MENTION=43892]Brescia1911[/MENTION] non riesco a quotare, non ti preoccupare hai fatto bene a continuare con quel diluvio non mi aspettavo nemmeno di trovare [MENTION=21230]hulk[/MENTION] che stava intrattenendo tutte le signore del ristoro :rosik:o-o

Sai com'è.... Dovevo passare il tempo.......
 

Roberto19791979

Pignone
22 Agosto 2014
156
3
Marche
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Rose
partenza in fondo tra gli ultimi iscritti e ritardatari del mattino, una lunga pedalata equilibrata senza mai tralasciare qualcosa da stuzzicare e tratti con tanto tanto freddo, un problema alla pinza posteriore dei freni non risolto, una sosta veloce per i bisogni fisiologici, un tappo missile di una bottiglietta terra aria dal suolo scagliato direttamente sulla mia bocca da una ruota di una bici amica (vedi a buttar la spazzatura per terra:cry), labbro rotto e dente ancora dolorante ma non rotto e un pò di paura per alcune discese e le buie ed umide quanto scivolose gallerie prima della Croce D'Aune con moto staffetta, tanta acqua e un buonissimo pasta party o-o
 

jacknipper

Diversamente scalatore
9 Febbraio 2013
11.743
8.203
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Colnago per la strada & Kona per il fango
percorso bello, duro, ben segnalato
tanti volontari agli incroci, tante staffette tecniche e mediche
ristori perfetti con tanti volontari gentilissimi
la pasta del pasta party era buonissima in tutte le sue varianti: è piaciuta a tutti
unici appunti minimi: mettere cassoni rifiuti ai GPM e più staffette alle gallerie (anche se noi non abbiamo avuto problemi)

non si può davvero non fare i complimenti a tutta l'organizzazione, al Pedale Feltrino, alla Sportful, a tutti i volontari e alla bellissima città di Feltre che meriterebbe molto di più dal punto di vista turistico: sono 2 anni che passo le vacanze estive in zona e non vi dico quante bellissime salite ci sono, oltre a quelle della gara, e quanto ci si possa davvero divertire senza tutto il casino\traffico di zone più famose

piccola nota di merito allo stand Sportful: abbigliamento, come di consueto, ottimo a prezzi tra il ragionevole e il basso; al mio compare il titolare ha cambiato i copriscarpa, presi lo scorso anno e rovinati (non aveva neanche lo scontrino), con il modello superiore, senza neanche che lo avesse chiesto, dicendo "è un nostro errore ed è giusto rimediare"
 

ciclo_beibo

Il Superuomo
27 Aprile 2009
3.035
138
Goritschach - Austria, Carinzia
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di quelle che devi pedalare
La mia Sportful:
vigilia con tanti dubbi dovuti al meteo. Il sabato mattina sono salito sul Croce d'Aune con un tempo stupendo ma al pomeriggio leggevo qui, di grandine in Val di Fiemme e temperature rigide sul Manghen.
Domenica mattina mi spalmo gambe e piedi di crema riscaldante, vesto un estivo con maglia intima manica corta ma pesantina, calze invernali, copriscarpe antipioggia, manicotti e nelle tasche: cell., giubbino Sportful No-rain Stretch e guanti lunghi leggeri. Un bacio a compagna e bimba e scendo da Seren del Grappa in bici. Non fa troppo freddo, arrivo in griglia prima del mio solito. Il cielo è già coperto, mi sembra di sentire qualche goccia. Mi dico: dai, se si mette male da subito giri per il corto, sapendo di mentire a me stesso. Parto mezzo rin--------to dalla troppa attesa, affronto Cima Campo con calma, in cima non mi sembra freddo e scendo senza indossare la mantellina sottovalutando la lunghezza della discesa e rischiando di avere in seguito problemi intestinali. Arrivo al bivio, non ho tempo di valutare la scelta del percorso, la mia Pepino ha già tirato dritto. Sosta fisiologica e si va sul Manghen che all'inizio ci accoglie con un pallido sole. Salgo regolare ma il Lupo questa volta morde, in particolare il polpaccio sinistro che mi fa male quando pedalo seduto. Dopo il ponticello sento un incoraggiamento “ dai marchigiano” . Ne ho bisogno perché nella parte dura il Lupo non mi da scampo e mi mette in difficoltà. Non mi sento proprio in crisi ma salgo pianissimo. Il cielo inizia a chiudersi, ai meno cinque devo tirare su i manicotti perché l'aria è decisamente cambiata. Arrivano le prime gocce. Il paesaggio si fa via, via più selvaggio, il cielo è nero e piove con più convinzione. Inizio a sentire gli ululati (lo scorso anno c'erano?) che rendono il tutto inquietante ma molto suggestivo. Questo mi da la scossa, ai meno due mi riprendo e arrivo al Passo con il sorriso. Al ristoro mi fermo il meno possibile, metto guanti e mantellina e inizio la discesa sotto la pioggia battente, Scendo con prudenza e al contrario dello scorso anno non sono molti quelli che mi passano. Sento freddo solo alle mani. Terminata la parte tecnica, man mano che si scende la strada si asciuga e nella parte veloce mi diverto un sacco. Ritorno sotto ad un gruppetto giusto per affrontare il lungo tratto verso Predazzo. Sono quasi in coda ad un bel gruppetto che però va a strappi e mi fa subire un po' l'elastico. Inizio il Rolle senza problemi, al ristoro mi fermo solo per buttare le cartacce (che tristezza e rabbia vedere tanta immondizia sulle strade). Nel tratto pianeggiante ritorno su un gruppetto ricordando che c'è un bel pezzo in piano. Dal bivio per il Valles inizio a salire in progressione sentendo che potrei accelerare ma me ne guardo bene anche se mi sento bene. Ai meno cinque le prime gocce, ai meno due mi devo fermare per indossare guanti e mantellina. Ho ancora una borraccia piena e penso sia meglio non fermarsi al ristoro e scendere dal passo prima possibile. Piove forte, inizio la discesa con prudenza anche perché inizia a salire qualche macchina e qualche moto. I primi Km scendo bene nonostante il freno dietro faccia un rumoraccio. Ad un certo punto non sento più la bici stabile “devo aver forato, o forse la ruota ha qualche problema o magari e tutto il telaio che ha qualche problema” penso. Poi mi rendo conto di quale sia il problema; sto tremando come una foglia, ho quasi le convulsioni, non riesco a serrare i denti che battono incontrollabili. A S. Martino mi viene voglia di fermarmi ma insisto pensando che quella tortura finirà presto. In qualche modo raggiungo un gruppo verso Siror, ricominciare a pedalare è prima una tortura, poi un sollievo. Mi riprendo un po dal freddo, il gruppo si fa più folto , va via regolare in fila indiana che è un piacere. Nelle gallerie si va veloci (anche 60 k/h) ma si rimane in fila e non si corrono rischi. Inizia il Croce D'Aune. Sto bene. Al primo paesino la solita famiglia che mi porge un bicchiere di sali, lo prendo volentieri e do il “cinque” ad un bimbo che mi porge la mano. Al ristoro non si ferma praticamente nessuno, probabilmente perché il cielo è nerissimo. Chiamo per avvisare che non manca nulla e mi dicono che anche a Feltre il tempo non promette nulla di buono. Ad Aune nonostante il tratto duro salgo in scioltezza, (per le mie possibilità ovviamente), sono emozionato, in quel punto il mio pensiero va sempre a mio papà che mi sembra di scorgere tra le nuvole. Sembra una maledizione; ai meno due inizia a piovere forte, riallaccio la mantellina e salgo al passo rammaricandomi che non godrò neanche dell'ultima discesa. Non è vero, perché nonostante piova forte, scendo piacevolmente con l'animo sereno. Negli ultimi Km mi permetto diverse accelerazioni, percorro il viale a tutta manco fossi il primo mentre l'ultima salita me la godo con calma. 9:13:52 . Passo il traguardo con il magone, vengo destato da un vocina: “papà”: la mia famiglia sul balcone sotto l'ombrello. Stanco e Felice.
Grazie a tutte quelle meravigliose persone che hanno fatto si che tutto questo sia stato possibile.
Sei un grande!
Bellissimo racconto. Complimenti sinceri. o-o


Beibo
 

gazibo83

sc padovani 1909 cerchiamo nuovi iscritti
20 Maggio 2013
1.673
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Bici
bdc the andry lizard, gravel triban rc520
Grazie delle belle parole.
Quest'anno tra agosto e inizio settembre vengo su per qualche giorno, approfittando del fatto che mio cognato da un po lavora a Padova e ha preso casa. Appena ho definito con certezza i giorni ci sentiamo e spero tu sia libero. Vorrei fare una bella passeggiata tra i colli, come l'altr'anno. o-o

Di niente, volentieri sperando di essere libero cmq ci aggiorniamo
a presto ciao
 

pecoranera

CicloGladiamatore
14 Novembre 2011
9.085
3.838
52
Roma
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Bici
Colnago c68 LA MAIALA=C-Taurine
bellissima città di Feltre che meriterebbe molto di più dal punto di vista turistico: sono 2 anni che passo le vacanze estive in zona e non vi dico quante bellissime salite ci sono, oltre a quelle della gara, e quanto ci si possa davvero divertire senza tutto il casino\traffico di zone più famose
no ,no...dicci;dicci:-x
 

andrecaby

Apprendista Cronoman
8 Marzo 2006
3.113
325
Valle di Susa
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Per me è stata la prima GF a cui ho partecipato.
Quindi era tutto nuovo, chip, pettorale e soprattutto le griglie. Avevo l'incubo della griglia, leggendo di gente che si presentava alle 5.30.

Inoltre non avevo mai fatto 200 km e nemmeno quasi 5.000 metri di dislivello.
Due anni fa avevo fatto il Manghen ma, complice un allenamento inadeguato, ho patito tantissimo per arrivare in cima, fermandomi un sacco di volte.

Domenica quindi partivo con tante paure e punti interrogativi, vuoi per le difficoltà del percorso e per l'incognita del meteo, ma volevo provarci e arrivare alla fine, comunque.

Grazie ai consigli ricevuti qui da [MENTION=3568]andrecaby[/MENTION] (che ringrazio pubblicamente), ho capito come calibrare l'allenamento, capendo l'importanza della fc, che prima non consideravo, e ho deciso di impostare la gara cercando di non sforare l'80% della mia fc max.
Così facendo ho affrontato tutte le salite molto bene, non mi sono mai fermato a parte ai ristori, dove facevo sempre il pieno di liquidi e cibo.

Mi sono portato dietro qualcosa per la pioggia e per coprirmi, ma quando al Rolle c'è stato il diluvio la discesa è stata veramente impegnativa per via del freddo. Dopo qualche km, spesso tremando e con la bici a volte difficile da tenere, pensavo di non farcela, ma volevo troppo finire la gara, era una sfida con me stesso e alla fine ce l'ho fatta. Sono stato dentro al tempo massimo e considerando tutto sono contento. E' vero che ho “perso” più di un'ora ai ristori, ma in realtà è stato meglio così, ho mangiato e ripreso energie, mi sono coperto quando serviva e tutto questo mi ha permesso di arrivare alla fine bene, dosando le energie, senza mai andare in crisi e in totale sicurezza.

Sicuramente lo spirito con cui ho affrontato la gara non è stato agonistico, anche perchè non ho i numeri per essere un agonista, però è stata un bellissima esperienza e ringrazio le persone che ho conosciuto in gara per i momenti passati insieme.

L'organizzazione è stata nel complesso molto buona, seppur con qualche lacuna come le auto presenti nelle fasce di chiusura del Manghen, le gallerie che effettivamente ho trovato piuttosto pericolose anche perchè alcune piuttosto lunghe e alcuni incroci assolutamente non presidiati.

Grandissimo! Nel ciclismo la testa è tutto e tu hai dimostrato di averne davvero tanta. La tua è una storia di vero ciclismo amatoriale, quelle imprese che fa' piacere leggere e sentire; vanne davvero fiero perchè hai chiuso la GF più dura d'Italia e sicuramente il ricordo di questa giornata rimarrà per te indelebile!