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GF SPORTFUL - FELTRE 16.06.2019 - 25ª edizione
Testo
<blockquote data-quote="lore78" data-source="post: 6434298" data-attributes="member: 37737"><p>Eccomi qua per un resoconto della mia sesta sportful in sei anni di bicicletta. Non finirò mai di ringraziare questo forum che mi ha messo in bicicletta da corsa e me la ha fatta conoscere quando ancora girucchiavo ruzzolando intorno casa in mtb. All'epoca conobbi un ragazzo che si vantava di fare 2000 km all'anno: mi sembrava un marziano! Così come marziani mi sembravano quei tizi del video di youtube della sportful 2012 che, intervistati il giorno prima della partenza, raccontavano di aver preparato la gara da Natale precedente.</p><p>Per me, granfondo e sportful sono pressoché sinonimi, al pari della Oetzy e della Santini (che spero di tornare a pedalare nel 2020). Subito dietro, la Maratona, che attraversa posti meravigliosi ma che - non c'è niente da fare - non riesce ad appassionarmi per quella gigantesca operazione commerciale (del tutto legittima, per carità) che ci sta dietro.</p><p></p><p>Quest'anno, complici cambiamenti nel lavoro, l'avvicinamento è stato decisamente diverso dal solito. Niente migliaia di km invernali, niente Coppa Toscana. Appena 351 km a novembre (che gli anni scorsi indicava il mese di inizio preparazione), 827 a dicembre, 651 a gennaio e 227 a febbraio. Un po' di running per tenere un minimo in tiro il peso, quello sì. Il 1° marzo operazione al setto nasale, con turbinati, polipi, formazioni fungine, ecc... Ne esco decisamente a terra: dieci giorni di eparina "due volte al dì" ed altrettanti di un antibiotico da cavallo fanno sì che la preparazione cominci veramente solo il 19 marzo. Da allora 1300 km a aprile e altrettanti a maggio. 600 a giugno. Una gf (la Versilia il 12 maggio) e due lunghi veri: uno in compagnia da 175*3600 il 25.05 e uno in solitaria da 175*4000 il 2.06.</p><p></p><p>La premessa alla mia giornata è che patisco ferocemente il caldo, e già i giorni precedenti, con la scaldata che ha fatto, avevo dovuto prendere atto di avere mio malgrado la ventola del radiatore accesa.</p><p>Arrivo con mio fratello il sabato, giusto in tempo per pranzare alla Pedavena. La sera della vigilia scorre divertente in pizzeria con i compagni di squadra del Ràmini e [USER=4469]@cacaito[/USER] del forum.</p><p>Arrivo in griglia con i compagni di squadra vestito di solo estivo e intimo smanicato traforato. 3B meteo annuncia temporali a Bellamonte dalle 14 in poi, quindi l'ipotesi è di una corsa sotto un sole feroce. Parto rimontando una buona parte dei primi 500 iscritti: mi accorgo subito però di avere la bocca secchissima, quasi certamente per l'improvviso primo caldo. Ancora in pianura incontro l'Airone Michele, con cui scambio un saluto affettuoso e due battute sui rispettivi stati di forma, prima che una caduta provocata dai soliti fenomeni che hanno evidentemente l'arrivo ad Arsiè ci faccia perdere di vista. Salgo il Cima Campo con sensazioni di crescente (eccessiva) fatica. Mi rendo conto che la giornata brillante sarà ancora una volta la prossima. Scollino mangiando il primo panino e mi butto in discesa dietro in compagnia di alcuni manici notevoli che mi fanno durare quasi più fatica che in salita. Attacchiamo così il Manghen: pochi watt e pulsazioni che a fatica arrivano al medio. In compenso avverto un gran caldo. A Calamento, una nuvola provvidenziale abbassa la temperatura del radiatore, ma ormai la giornata è quella che è. Mi metto tranquillo e mi godo l'amato Manghen, purtroppo reso irriconoscibile da Vaia. Prendo un po' d'acqua a Calamento. Gli ultimi km del Manghen li percorro aspettando una crisi che per fortuna non arriverà mai del tutto (andavo già troppo piano? <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_mrgreen.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":mrgreen:" title="Icon Mrgreen :mrgreen:" data-shortname=":mrgreen:" />). Al ristoro in cima al Manghen acqua, coca e mezza banana e riparto proprio mentre arriva [USER=4469]@cacaito[/USER] . Mi butto nell'irriconoscibile discesa (ha ragione chi dice che così è diventata facile) e per fortuna in val di fiemme trovo un bel gruppo di pedalatori, una parte dei quali mi accompagnerà fino al monte avena.</p><p>Scalare Bellamonte con il cielo coperto aiuta ad evitare una crisi che avverto essere sempre in agguato. Mi sento grippato, come se andassi a tre cilindri. Le pulsazioni non si schiodano dal 73-75% della frequenza massima. I watt nemmeno li guardo più. Pazienza: fare una sportful brillante non vale il sogno di fare una sportful brillante. "Avrò ancora tutto un inverno per sognare" - mi dico (ma mi dico anche che il prossimo anno avrò 42 anni <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/vecio.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":oold:" title="Vecio :oold:" data-shortname=":oold:" />).</p><p>Il maledetto falsopiano dopo Bellamonte ti costringe a tirare sempre il rapportone deciso da altri e Paneveggio giunge come una liberazione, così come il tuono a 4 km dal Passo, che a sua volta precederà di 500m le prime gocce del temporale. In cima mi fermo solo un attimo per sgonfiare le ruote e riparto al volo - convinto come sono che fermarsi in cima ai passi quando piove è solo il modo migliore per farsi prendere dal freddo<img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/ac6.gif" class="smilie" loading="lazy" alt="gandalf" title="Ac6 gandalf" data-shortname="gandalf" />. Ci sono 9°: basterà pedalare agili con un minimo di catena in tiro e scendere in estivo non dovrebbe essere troppo un problema.</p><p>In effetti, scendo senza particolari patemi verso Siror, per fortuna a traffico ancora chiuso. In un paio di km si riforma il gruppetto di onesti pedalatori che si danno il cambio (non sembriamo nemmeno amatori <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_mrgreen.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":mrgreen:" title="Icon Mrgreen :mrgreen:" data-shortname=":mrgreen:" />) nel dirigersi controvento verso Ponte Oltra. Attacco il Croce d'Aune e le gambe progressivamente si sciolgono. Finalmente torno ad avere sensazioni accettabili. Benedico il temporale. Non forzo; anzi mi godo la silenziosa compagnia degli onesti pedalatori di cui sopra: ormai è più di 100 km che siamo insieme (con uno addirittura dal Cima Campo) e mi sembrerebbe da rimastoni andare via per precederli magari di 30 secondi al traguardo.</p><p>Supero abbastanza bene il duro e al Passo di girare a destra quasi lo faccio volentieri. In discesa perdo le ruote degli onesti pedalatori - evidentemente dei rimastoni che hanno voluto a tutti i costi precedermi di 30 secondi all'arrivo <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/party.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":-x" title="Party :-x" data-shortname=":-x" /> - ma, in fondo, tra le cose più belle della sportful c'è il volo planato su Feltre, la strada in leggera discesa che ti fa rimettere a posto le gambe anche se vai a 40 o più all'ora: averlo fatto da solo, questo volo, è un'esperienza che mi mancava e me lo sono proprio goduto.</p><p>All'arrivo, dopo un secondo meno di 8h dalla partenza (RT), trovo Giacomo, un compagno di squadra, felicissimo di aver fatto una superprestazione. Dopo poco arriva anche [USER=4469]@cacaito[/USER], autore di una ennesima prestazione tanto naif quanto notevole. Cominciano i racconti, le foto. Andiamo a pranzo. E' già ora di rientrare in Toscana. Non prima di una pizza a Castelfranco con la squadra pressoché al completo.</p><p>Alle 1.15 della notte entro nel letto. Prima di addormentarmi mi scopro a ringraziare e a pregare, perché, in fondo, anche solo avere la salute per passare domeniche come queste, è un gran privilegio.</p><p></p><p>Ci vediamo nel 2020, per una settima volta che sarà sempre un po' come la prima. <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/beer.gif" class="smilie" loading="lazy" alt="o-o" title="Beer o-o" data-shortname="o-o" /></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="lore78, post: 6434298, member: 37737"] Eccomi qua per un resoconto della mia sesta sportful in sei anni di bicicletta. Non finirò mai di ringraziare questo forum che mi ha messo in bicicletta da corsa e me la ha fatta conoscere quando ancora girucchiavo ruzzolando intorno casa in mtb. All'epoca conobbi un ragazzo che si vantava di fare 2000 km all'anno: mi sembrava un marziano! Così come marziani mi sembravano quei tizi del video di youtube della sportful 2012 che, intervistati il giorno prima della partenza, raccontavano di aver preparato la gara da Natale precedente. Per me, granfondo e sportful sono pressoché sinonimi, al pari della Oetzy e della Santini (che spero di tornare a pedalare nel 2020). Subito dietro, la Maratona, che attraversa posti meravigliosi ma che - non c'è niente da fare - non riesce ad appassionarmi per quella gigantesca operazione commerciale (del tutto legittima, per carità) che ci sta dietro. Quest'anno, complici cambiamenti nel lavoro, l'avvicinamento è stato decisamente diverso dal solito. Niente migliaia di km invernali, niente Coppa Toscana. Appena 351 km a novembre (che gli anni scorsi indicava il mese di inizio preparazione), 827 a dicembre, 651 a gennaio e 227 a febbraio. Un po' di running per tenere un minimo in tiro il peso, quello sì. Il 1° marzo operazione al setto nasale, con turbinati, polipi, formazioni fungine, ecc... Ne esco decisamente a terra: dieci giorni di eparina "due volte al dì" ed altrettanti di un antibiotico da cavallo fanno sì che la preparazione cominci veramente solo il 19 marzo. Da allora 1300 km a aprile e altrettanti a maggio. 600 a giugno. Una gf (la Versilia il 12 maggio) e due lunghi veri: uno in compagnia da 175*3600 il 25.05 e uno in solitaria da 175*4000 il 2.06. La premessa alla mia giornata è che patisco ferocemente il caldo, e già i giorni precedenti, con la scaldata che ha fatto, avevo dovuto prendere atto di avere mio malgrado la ventola del radiatore accesa. Arrivo con mio fratello il sabato, giusto in tempo per pranzare alla Pedavena. La sera della vigilia scorre divertente in pizzeria con i compagni di squadra del Ràmini e [USER=4469]@cacaito[/USER] del forum. Arrivo in griglia con i compagni di squadra vestito di solo estivo e intimo smanicato traforato. 3B meteo annuncia temporali a Bellamonte dalle 14 in poi, quindi l'ipotesi è di una corsa sotto un sole feroce. Parto rimontando una buona parte dei primi 500 iscritti: mi accorgo subito però di avere la bocca secchissima, quasi certamente per l'improvviso primo caldo. Ancora in pianura incontro l'Airone Michele, con cui scambio un saluto affettuoso e due battute sui rispettivi stati di forma, prima che una caduta provocata dai soliti fenomeni che hanno evidentemente l'arrivo ad Arsiè ci faccia perdere di vista. Salgo il Cima Campo con sensazioni di crescente (eccessiva) fatica. Mi rendo conto che la giornata brillante sarà ancora una volta la prossima. Scollino mangiando il primo panino e mi butto in discesa dietro in compagnia di alcuni manici notevoli che mi fanno durare quasi più fatica che in salita. Attacchiamo così il Manghen: pochi watt e pulsazioni che a fatica arrivano al medio. In compenso avverto un gran caldo. A Calamento, una nuvola provvidenziale abbassa la temperatura del radiatore, ma ormai la giornata è quella che è. Mi metto tranquillo e mi godo l'amato Manghen, purtroppo reso irriconoscibile da Vaia. Prendo un po' d'acqua a Calamento. Gli ultimi km del Manghen li percorro aspettando una crisi che per fortuna non arriverà mai del tutto (andavo già troppo piano? :mrgreen:). Al ristoro in cima al Manghen acqua, coca e mezza banana e riparto proprio mentre arriva [USER=4469]@cacaito[/USER] . Mi butto nell'irriconoscibile discesa (ha ragione chi dice che così è diventata facile) e per fortuna in val di fiemme trovo un bel gruppo di pedalatori, una parte dei quali mi accompagnerà fino al monte avena. Scalare Bellamonte con il cielo coperto aiuta ad evitare una crisi che avverto essere sempre in agguato. Mi sento grippato, come se andassi a tre cilindri. Le pulsazioni non si schiodano dal 73-75% della frequenza massima. I watt nemmeno li guardo più. Pazienza: fare una sportful brillante non vale il sogno di fare una sportful brillante. "Avrò ancora tutto un inverno per sognare" - mi dico (ma mi dico anche che il prossimo anno avrò 42 anni :oold:). Il maledetto falsopiano dopo Bellamonte ti costringe a tirare sempre il rapportone deciso da altri e Paneveggio giunge come una liberazione, così come il tuono a 4 km dal Passo, che a sua volta precederà di 500m le prime gocce del temporale. In cima mi fermo solo un attimo per sgonfiare le ruote e riparto al volo - convinto come sono che fermarsi in cima ai passi quando piove è solo il modo migliore per farsi prendere dal freddogandalf. Ci sono 9°: basterà pedalare agili con un minimo di catena in tiro e scendere in estivo non dovrebbe essere troppo un problema. In effetti, scendo senza particolari patemi verso Siror, per fortuna a traffico ancora chiuso. In un paio di km si riforma il gruppetto di onesti pedalatori che si danno il cambio (non sembriamo nemmeno amatori :mrgreen:) nel dirigersi controvento verso Ponte Oltra. Attacco il Croce d'Aune e le gambe progressivamente si sciolgono. Finalmente torno ad avere sensazioni accettabili. Benedico il temporale. Non forzo; anzi mi godo la silenziosa compagnia degli onesti pedalatori di cui sopra: ormai è più di 100 km che siamo insieme (con uno addirittura dal Cima Campo) e mi sembrerebbe da rimastoni andare via per precederli magari di 30 secondi al traguardo. Supero abbastanza bene il duro e al Passo di girare a destra quasi lo faccio volentieri. In discesa perdo le ruote degli onesti pedalatori - evidentemente dei rimastoni che hanno voluto a tutti i costi precedermi di 30 secondi all'arrivo :-x - ma, in fondo, tra le cose più belle della sportful c'è il volo planato su Feltre, la strada in leggera discesa che ti fa rimettere a posto le gambe anche se vai a 40 o più all'ora: averlo fatto da solo, questo volo, è un'esperienza che mi mancava e me lo sono proprio goduto. All'arrivo, dopo un secondo meno di 8h dalla partenza (RT), trovo Giacomo, un compagno di squadra, felicissimo di aver fatto una superprestazione. Dopo poco arriva anche [USER=4469]@cacaito[/USER], autore di una ennesima prestazione tanto naif quanto notevole. Cominciano i racconti, le foto. Andiamo a pranzo. E' già ora di rientrare in Toscana. Non prima di una pizza a Castelfranco con la squadra pressoché al completo. Alle 1.15 della notte entro nel letto. Prima di addormentarmi mi scopro a ringraziare e a pregare, perché, in fondo, anche solo avere la salute per passare domeniche come queste, è un gran privilegio. Ci vediamo nel 2020, per una settima volta che sarà sempre un po' come la prima. o-o [/QUOTE]
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GF SPORTFUL - FELTRE 16.06.2019 - 25ª edizione
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