Il cicloturismo vola in Italia: 33 milioni di presenze per 4 miliardi di euro

emi wakane

Gregario
15 Novembre 2018
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Reggio Emilia
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Bici
Pinarello Angrilu
Interessante questo articolo del SOLE che sforna numeri, link
incollo il trafiletto quello che riguarda il SUD e il seguente...forse ha rilevanza e attinenza:


Per il Sud Italia, il cicloturismo rappresenta una importante occasione per un allungamento della stagionalità, per contrastare il fenomeno dell'overtourism e un importante volano di potenziale sviluppo in chiave turistica delle aree interne. «Il cambiamento climatico - spiega Venneri - impone la destagionalizzazione. Occorre dare una alternativa alla canicola estiva, ad esempio, sfruttando le aree più interne o ripensando l'utilizzo delle nostre montagne di inverno, ora che la neve scarseggia».

Cicloturismo di alta gamma​

Un segmento in forte espansione e al quale il Rapporto Isnart dedica un altro focus è il cicloturismo di alta gamma, «nicchia di cicloturisti a elevata capacità di spesa che sta progressivamente creando un'offerta caratterizzata da servizi personalizzati e ad alto valore aggiunto». È un turista che proviene spesso dal mondo anglofono, viaggia in coppia o con gruppi di amici, ha una età media tra i 50 e i 55 anni, di elevato profilo sociale e curioso di conoscere territori italiani, l'enograstronomia, le tradizioni locali e i luoghi meno battuti dal turismo di massa .

Il mercato del cicloturismo è previsto in ulteriore crescita nel 2023 da 9 operatori specializzati su 10, gli stessi che, mediamente, hanno visto crescere il proprio fatturato fino a quasi triplicarlo nell'ultimo triennio, «anche sfruttando in questo caso positivamente - sottolinea il Rapporto – gli esiti della pandemia».

Un settore che dunque ha ancora enormi potenzialità di crescita, ma al quale è necessario dare risposte rapide e concrete, a partire dalle infrastrutture. Su questo il Rapporto suggerisce di battere su un aspetto fortemente caratterizzante del nostro Paese, cioè la presenza di strade secondarie a bassa intensità di traffico abbandonate dal traffico motorizzato, un patrimonio di cui è ricca l'Italia, un sistema di ciclovie di fatto..

Che ovviamente il governo attuale, togliendo i fondi per ciclabili ha toppato clamorosamente...
 

bicilook

Ammiraglia
15 Giugno 2008
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Colnago C60
Non sono le ciclabili che interessano a questo tipo di turismo. Mappe di strade secondarie con le curiosità o bellezze che ogni comune può offrire. Infrastrutture per dormire con posti adatti a ospitare bici e piccole manutenzioni
Concordo...la maggior parte delle ciclabili in Italia sono fatte senza senso e non percorribili con la bdc...quello che richiedono i cicloamatori/cicloturisti è proprio come dici tu...strade secondarie non trafficate e in buono stato in primis.
 
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Dar22

Pedivella
14 Agosto 2016
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corsa
La differenza tra un paese che ha investito tra cicloturismo e uno che pensa al vecchio modello di turismo dove arrivo ovunque con la macchina è quando passi la frontiera tra Austria ed Italia.
Lì ciclabili perfettamente manutenute e segnaletica ovunque, qui terzo mondo.
Se l'Italia con le bellezze che ha, con sole anche a novembre, la buona cucina investisse anche poco in cicloturismo risanerebbe le casse dello stato
 
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mauretto

teenage punk
24 Aprile 2009
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un onesto ferro
La differenza tra un paese che ha investito tra cicloturismo e uno che pensa al vecchio modello di turismo dove arrivo ovunque con la macchina è quando passi la frontiera tra Austria ed Italia.
Lì ciclabili perfettamente manutenute e segnaletica ovunque, qui terzo mondo.
Se l'Italia con le bellezze che ha, con sole anche a novembre, la buona cucina investisse anche poco in cicloturismo risanerebbe le casse dello stato
E in slovenia idem. In Friuli siamo anche fortunati, avendo la ciclovia Alpe Adria Grado-Salisburgo, che si collega anche alla ciclabile della Drava San Candido-Maribir, anche se alcuni tratti da udine in giù si percorrono ancora su strada statale. Da gemona in su, da quando è stato attivato il treno micotra Villach-Udine, pensato e attrezzato proprio per i turisti con bici al seguito, c'è stato un boom del cicloturismo che ogni anno dalla primavera all autunno porta vere e proprie maree di austriaci nel nostro paese, con conseguente "miracolo economico " per i paesi che si trovano lungo la ciclo via che fino a qualche anno fa erano quasi paesi fantasma e ora si ritrovano con bar, ristoranti , negozi, b&b etc presi d'assalto dai cicloturisti
 
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Dar22

Pedivella
14 Agosto 2016
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corsa
E in slovenia idem. In Friuli siamo anche fortunati, avendo la ciclovia Alpe Adria Grado-Salisburgo, anche se alcuni tratti da udine in giù si percorrono ancora su strada state. Da gemona in su, da quando è stato attivato il treno micotra Villach-Udine, c'è stato un boom del cicloturismo che ogni anno dalla primavera all autunno porta vere e proprie maree di austriaci nel nostro paese, con conseguente "miracolo economico " per i paesi che si trovano lungo la ciclo via che fino a qualche anno fa erano quasi paesi fantasma e ora si ritrovano con bar, ristoranti , negozi, b&b etc presi d'assalto dai cicloturisti
Eggià, perché il cicloturista consuma calorie e mangia e beve e ha bisogno di dormire quindi anche piccoli paesini possono vivere solo di quello invece di spopolarsi
 
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lusco

Pignone
12 Agosto 2014
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V2R
La differenza tra un paese che ha investito tra cicloturismo e uno che pensa al vecchio modello di turismo dove arrivo ovunque con la macchina è quando passi la frontiera tra Austria ed Italia.
Lì ciclabili perfettamente manutenute e segnaletica ovunque, qui terzo mondo.
Se l'Italia con le bellezze che ha, con sole anche a novembre, la buona cucina investisse anche poco in cicloturismo risanerebbe le casse dello stato
Non so di che frontiera parli ma io vivo in Alto Adige e tutto questo terzo mondo non mi pare di vederlo. Se poi parliamo della “frontiera” in Pusteria lasciamo proprio perdere.