Il perchè delle Granfondo - opinione personale NON polemica

rapportoagile

Moderatoren
20 Agosto 2008
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3.023
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Settequerce (Bolzano)
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Bici
Scapin Dyapason
Apro questa discussione e spero che non diventi un vespaio.
Lo faccio più che altro per esprimere la mia opinione, che non deve essere assolutamente condivisa
Ho partecipato nell’arco della mia poco gloriosa carriera a diverse granfondo, non moltissime per la verità. Poi, ho scoperto un altro modo di praticare ciclismo: più contemplativo, sempre alla ricerca di posti nuovi, per quanto il territorio lo consenta. Studio spesso una cartina della Kompass (molto dettagliata) per cercare una nuova salita che porta ad una maso (fattoria) isolata. Poi, un giorno la proverò, anche se dovrò scendere per la stessa strada. Però lo spirito competitivo mi è rimasto, più che altro con (o contro) me stesso, cercando di fare un buon tempo su una salita conosciuta, o stabilire una buona media a fine giro. Insomma, quando pedalo non vado sempre “a tutta”, ma neanche a passeggio.
Dopo questo preambolo ecco il mio quesito: “ma perché esistono le Granfondo?” È una domanda insolita e messa così, quasi quasi l’unica risposta è:”ma che razza di domanda è”.
È che mi pare che per molti il ciclismo sia ormai solo “partecipare alle GF” o allenarsi per queste.
Pochissimi di questi corrono per vincere o per piazzarsi nei primi; molti devono alzarsi all’alba, si devono sobbarcare viaggi in auto anche molto lunghi, raggiungere la sede di partenza e iniziano i casini per trovare parcheggio, la coda per rititrare il pacco-gara (che contiene spesso solo “scemenze”, ammettiamolo): Poi lunghissime attese in griglia e pronti- via…..a tutta, dietro ad altri ciclisti sconosciuti. Pochi poi, riescono a godere delle bellezza dei nuovi posti: lo sguardo è sempre sul cardio, o (speriamo) sulla ruota di chi sta davanti. Guai a distrarsi! Poi, per chi prima, per altri poi, ecco l’arrivo e il “beep” del tappeto che segna la fine. Sospiro di sollievo e uno sguardo alla ricerca di persone conosciute, per condividere l’esperienza. Anzi, spesso piú che condividere è un raccontargli solo la tua di esperienza, la “sfiga” che hai avuto perché ti sei distratto un attimo e hai perso il treno buono, o perché hai bucato 118 volte, altrimenti gliela fecevi vedere tu a TizioCaioSempronio. Poi, pastaparty su uno squallido piattino di plastica in una tenda da “terremotati” (con il massimo rispetto che ho per questi), e vai ancora di racconti ciclistici, spesso improbabili. Ah, ecco, hanno esposto la classifica e subito si forma un nugolo di persone che allungano il collo e aguzzano la vista per identificarsi o identificare il “rivale di turno”, “...eh, eh, eh gli ho dato 8 minuti!”. Poco importa se costui abbia bucato 118 volte o si sia fermato un po’ per godere di un bel panorama. “Eh eh eh 8 minuti non sono mica pochi”. Le classifiche si possono vedere comodamente anche da casa, ma cribbio, a chi dico poi che ho dato 8 minuti a Tizio? A mia moglie forse, che giá mi detesta perché l’ho lasciata a casa? Poi, di fretta di nuovo in macchina, la strada è lunga per tornare a casa. Se poi in auto ci sono altri compagni di pedale, ovviamente le “cicloesperienze” continuano anche lì.
A fine giornata si rientra stanchi, ma felici perché Tizio è arrivato 8 minuti dopo di noi. Con un po’ di soldini in meno in tasca, considerato che ormai le iscrizioni sono piuttosto salate e che tua moglie, rimasta sola a casa, è comunque andata al centro commerciale a “sfogarsi” anche lei.
A letto, prima di addormentarsi, i pensieri si susseguono. Sono ovviamente pensieri ciclistici :”Cavoli, se fossi riuscito a prendere la ruota di quel gruppetto, altro che 8 minuti!…a tizio gliene davo almeno 12!” ….zzzzzzzz ronff.
Alcune persone con cui ho partecipato alle GF, non sapevano non dico il nome delle localitá attraversate, ma neppure di quella di partenza!
-“Hai visto circa a metá percorso, quel stupendo castello sulla collina a destra?”

-“Bohhhh, no, mica visto”-
“Cavoli, nella localitá di partenza ci sarebbe un antica chiesa (o altro) da vedere, giá che siamo qui….?”

-“No, no – dopo il pastaparty e lo studio della classifica (devo vederere se erano proprio 8 i minuti) devo scappare a casa, sennò mia moglie s’incavola”.
Oltretutto non sono prive di rischio, questo è notevolmente aumentato dalla foga della comeptizione (per dare 8 minuti all’antipatico Tizio, bisogna pur rischiare, no?)
Non mi riferisco ovviamente a coloro che riescono a “sfruttare” la giornata, coinvolgendo la famiglia e trasformandola in una giornata proficua e ogni riferimento a persone o fatti è puramente casuale.
Beh, dai, l’ho fatto un po’ lunga e colorita, ma il succo è questo. Cioè è l’opinione che ho ormai delle Granfondo, che secondo me sono prive di “spirito” e cosí interpretate danno veramente poco, tranne quelle “mitiche” (Ötztaler, Maratona dles Dolomites; 9Colli), la cui partecipazione almeno una volta nella vita, ci da giustamente un po’ di orgoglio.
Ovviamente non pretendo che condividiate questo mio pensiero, ci mancherebbe.

P.S. Ora vi lascio, mi devo allenare, che domenica c’è la 1° Granfondo di Borgociccio, e nel paccogara c’è un copertoncino della Huangfeng, che mi servirebbe.
 

vertigoslim

Apprendista Cronoman
4 Giugno 2007
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supernova
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Bici
Battaglin
Apro questa discussione e spero che non diventi un vespaio.
Lo faccio più che altro per esprimere la mia opinione, che non deve essere assolutamente condivisa
Ho partecipato nell’arco della mia poco gloriosa carriera a diverse granfondo, non moltissime per la verità. Poi, ho scoperto un altro modo di praticare ciclismo: più contemplativo, sempre alla ricerca di posti nuovi, per quanto il territorio lo consenta. Studio spesso una cartina della Kompass (molto dettagliata) per cercare una nuova salita che porta ad una maso (fattoria) isolata. Poi, un giorno la proverò, anche se dovrò scendere per la stessa strada. Però lo spirito competitivo mi è rimasto, più che altro con (o contro) me stesso, cercando di fare un buon tempo su una salita conosciuta, o stabilire una buona media a fine giro. Insomma, quando pedalo non vado sempre “a tutta”, ma neanche a passeggio.
Dopo questo preambolo ecco il mio quesito: “ma perché esistono le Granfondo?” È una domanda insolita e messa così, quasi quasi l’unica risposta è:”ma che razza di domanda è”.
È che mi pare che per molti il ciclismo sia ormai solo “partecipare alle GF” o allenarsi per queste.
Pochissimi di questi corrono per vincere o per piazzarsi nei primi; molti devono alzarsi all’alba, si devono sobbarcare viaggi in auto anche molto lunghi, raggiungere la sede di partenza e iniziano i casini per trovare parcheggio, la coda per rititrare il pacco-gara (che contiene spesso solo “scemenze”, ammettiamolo): Poi lunghissime attese in griglia e pronti- via…..a tutta, dietro ad altri ciclisti sconosciuti. Pochi poi, riescono a godere delle bellezza dei nuovi posti: lo sguardo è sempre sul cardio, o (speriamo) sulla ruota di chi sta davanti. Guai a distrarsi! Poi, per chi prima, per altri poi, ecco l’arrivo e il “beep” del tappeto che segna la fine. Sospiro di sollievo e uno sguardo alla ricerca di persone conosciute, per condividere l’esperienza. Anzi, spesso piú che condividere è un raccontargli solo la tua di esperienza, la “sfiga” che hai avuto perché ti sei distratto un attimo e hai perso il treno buono, o perché hai bucato 118 volte, altrimenti gliela fecevi vedere tu a TizioCaioSempronio. Poi, pastaparty su uno squallido piattino di plastica in una tenda da “terremotati” (con il massimo rispetto che ho per questi), e vai ancora di racconti ciclistici, spesso improbabili. Ah, ecco, hanno esposto la classifica e subito si forma un nugolo di persone che allungano il collo e aguzzano la vista per identificarsi o identificare il “rivale di turno”, “...eh, eh, eh gli ho dato 8 minuti!”. Poco importa se costui abbia bucato 118 volte o si sia fermato un po’ per godere di un bel panorama. “Eh eh eh 8 minuti non sono mica pochi”. Le classifiche si possono vedere comodamente anche da casa, ma cribbio, a chi dico poi che ho dato 8 minuti a Tizio? A mia moglie forse, che giá mi detesta perché l’ho lasciata a casa? Poi, di fretta di nuovo in macchina, la strada è lunga per tornare a casa. Se poi in auto ci sono altri compagni di pedale, ovviamente le “cicloesperienze” continuano anche lì.
A fine giornata si rientra stanchi, ma felici perché Tizio è arrivato 8 minuti dopo di noi. Con un po’ di soldini in meno in tasca, considerato che ormai le iscrizioni sono piuttosto salate e che tua moglie, rimasta sola a casa, è comunque andata al centro commerciale a “sfogarsi” anche lei.
A letto, prima di addormentarsi, i pensieri si susseguono. Sono ovviamente pensieri ciclistici :”Cavoli, se fossi riuscito a prendere la ruota di quel gruppetto, altro che 8 minuti!…a tizio gliene davo almeno 12!” ….zzzzzzzz ronff.
Alcune persone con cui ho partecipato alle GF, non sapevano non dico il nome delle localitá attraversate, ma neppure di quella di partenza!
-“Hai visto circa a metá percorso, quel stupendo castello sulla collina a destra?”

Bohhhh, no, mica visto”-
“Cavoli, nella localitá di partenza ci sarebbe un antica chiesa (o altro) da vedere, giá che siamo qui….?”

No, no – dopo il pastaparty e lo studio della classifica (devo vederere se erano proprio 8 i minuti) devo scappare a casa, sennò mia moglie s’incavola”.
Oltretutto non sono prive di rischio, questo è notevolmente aumentato dalla foga della comeptizione (per dare 8 minuti all’antipatico Tizio, bisogna pur rischiare, no?)
Non mi riferisco ovviamente a coloro che riescono a “sfruttare” la giornata, coinvolgendo la famiglia e trasformandola in una giornata proficua e ogni riferimento a persone o fatti è puramente casuale.
Beh, dai, l’ho fatto un po’ lunga e colorita, ma il succo è questo. Cioè è l’opinione che ho ormai delle Granfondo, che secondo me sono prive di “spirito” e cosí interpretate danno veramente poco, tranne quelle “mitiche” (Ötztaler, Maratona dles Dolomites; 9Colli), la cui partecipazione almeno una volta nella vita, ci da giustamente un po’ di orgoglio.
Ovviamente non pretendo che condividiate questo mio pensiero, ci mancherebbe.

P.S. Ora vi lascio, mi devo allenare, che domenica c’è la 1° Granfondo di Borgociccio, e nel paccogara c’è un copertoncino della Huangfeng, che mi servirebbe.

questa la vedo una maniera esasperata di vivere una granfondo, forse per molti (anche avanti con l'età è proprio così, vedo più competizione tra i "vecchiotti" che tra i giovani come me!) è come scrivi tu.

quando parto penso alla mia corsa, non mettere dietro caio o sempronio, certo si sfrutta la situazione molte volte, di certo non la prendo come un allenamento eh, ma cerco di dare il massimo che posso.

io per non restare deluso le classifiche me le guardo a casa seduto davanti al pc :mrgreen:.

non partecipo ai pasta party , aggregazioni "a chi la spara più grossa". :bua:
 

green dolphin

Scalatore
3 Gennaio 2008
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Esistono perché fanno leva su quel senso innato del genere umano, in particolare maschile, di primeggiare, di sentirsi il numero 1 della situazione. Ciò è insito in ognuno di noi in maniera più o meno marcata, fin da bambini. I modelli che ci propone la società, soprattutto attraverso la TV, sono basati su questo tipo di successo: tutto è una gara, una sfida, e non è partecipare, l'obiettivo primario. Non è certo da biasimare, spesso l'idea di primeggiare, in molti campi e non solo nello sport, porta il genere umano a progredire: un sano conflitto crea i presupposti per l'avanzamento tecnologico/medico/etc. e porta a risultati a volte impensabili.

Saper primeggiare, ma con sportività, rispettando l'avversario sempre, dovrebbe essere il modo in cui vivere lo sport e condividerlo con gli altri. Ciò accade molto più spesso di quanto si immagini, ma ci si ricorda sempre di quando non capita, di quello che alla Gran Fondo ti taglia la strada per entrare prima in curva, dell'altro che non tira un metro e poi fa la volata, di quello che se hai forato non ti dà una mano perché deve fare classifica. Pensare che nell'universo popolato che è una gran fondo (pensate alle presenze della 9 Colli o della Maratona) quasi tutti gli altri la debbano vivere come noi è pura utopia, ed è anche un po' egoistico.

Le Gran Fondo possono dunque essere momenti di puro agonismo, ma anche momenti di aggregazione per condividere il paesaggio o altre cose belle: rispetterò i due modi di vedere e legherò con chi è più simile a me, e non è detto che non sia un'agonista arrivato nei primi 10, perché no? Perché una cosa deve escludere l'altra?

Il fanatismo poi è altra cosa, c'è in tutti i campi ed difficilmente arginabile.
 

pantera

Passista
5 Marzo 2009
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Napoli
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Bici
da corsa
è una gara non una cicloturistica,quindi non vedo nulla di strano nel interpretarla per quello che è,trovo ridicoli quelli che passeggiano alle gf e poi si lamentano se all' arrivo non trovano più il tappetino...
 
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powerbike83

Apprendista Cronoman
5 Giugno 2008
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Novara
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Bici
Canyon Ultimate Cf Slx - Kuota Kebel - Cube Ltd - Fixed
La tua descrizione rispetta molto la realtà e leggendola mi trovo abbastanz d'accordo. Ma non bisogna dimentircare che, come hanno già commentato, dipende poi dal modo personale di vivere l'esperienza. Ti faccio un esempio, domenica a Novi avevo un gara, ne ho approfittato sabato per visitare il museo dei Campionissimi e il paesino natale di Coppi (Castellania). Non sempre ho la fortuna di abbinare le due cose insieme, però mi piace molto vedere posti nuovi ecc. Senza tralasciare un pizzico di competizione, la quale rimane sempre sempre con se stessi. Importante mantere un certo equilibro, se si arriva ad una certa esasperazione non va bene a mio avviso.
 

Ulisse1976

Pignone
8 Marzo 2008
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Livorno
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Bici
Max Lelli Team
Una delle cose più belle del ciclismo è la possibilità di interpretarlo in modi molto diversi tra loro. Personalmente mi piace correre un granfondo a testa bassa , coltello tra i denti e via, alla ricerca del miglior tempo e del miglior piazzamento. Ho un numero sulla maglia e una classifica ,quindi ritengo giusto onorarla con il massimo impegno . questo comporta spese,alzatacce,fatica ....ma è una libera scelta , è passione pura.
Però adoro anche il ciclismo rilassante, quello delle uscite lunghe ,tranquille,magari tra le colline del chianti o del senese dove mi capita spesso di allenarmi. Allora scopri la bellezza di una pieve,di un castello,di un campo di grano, il piacere del silenzio della campagna e di riscoprirsi "una docile fibra dell'universo" , il piacere di una buona compagnia , dello sfottò ,dello scherzo.
Come vedi, c'è un tempo per tutto, c'è tempo per dare battaglia e c'è tempo per rilassarsi. l'importante è tornare a casa sapendo di essersi divertiti e di avere passato una bella giornata.
 
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bolivar

Velocista
30 Settembre 2004
4.928
24
Civitanova Marche
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E' da qualche tempo che il quesito che hai posto ritorna spesso nei discorsi con amici appassionati ciclisti, o meglio, perchè le G.F. nate con spirito cicloturistico per contrapporsi alle più agonistiche gare amatoriali si sono trasformate anche loro in gare esasperate?

Fra le tante risposte che si possono dare tutte con una parte di verità secondo il mio parere un ruolo importante gioca in tutti noi la voglia di giocare a fare i professionisti e di partecipare ad un "evento" che sempre di più viene enfatizzato da giornali e televisioni con il chiaro scopo di promozione sia del territorio sia di prodotti ciclistici.
A questo proposito basta considerare quanti settimanali ruotano attorno al mondo amatoriale e quanti interessi in gioco ci sono.
Per l'amatore medio la somma gratificazione e vedersi immortalato in una foto nei suddetti settimanali (anche al pasta party:mrgreen:) per poi farla vedere a tutti gli amici.....
 

ilbaio74

Gregario
22 Febbraio 2010
534
8
In quel della bassa bolognese
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Bici
Mooolto vecchia!
Personalmente vedo la possibilità di gareggiare come punto finale di un percorso più o meno lungo (allenamento).
Certo io gareggio con me stesso( sono pittosto tristo!), per arriavare magari 1000 e non 1001, ma se lo faccio con tanta gente mi sembra più bello.
Poi c'è chi ha lo spirito competivo più marcato (io se posso non mi fermo nemmeno ai rifornimenti), e c'è chi ogni ristoro fa una pausa per 2 chiacchiere ed un bicchiere di the.
In fondo siamo tutti ciclisti lì per uno scopo: arrivare in fondo. Non importa la posizione, il tempo ecc. Importa ESSERCI!
Poi qualcuno ha detto che l'importante non è vincere,ma partecipare.o-o
 
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daniele-lugo

Cronoman
29 Dicembre 2009
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lugo di romagna
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Bici
bianchi
perchè esistono le granfondo?
...bella domanda... così come nel torneo di calcio tra bar ci si scanna come fosse una finale mondiale alle granfondo si gareggia e ci si confronta imitando i professionisti. tutto ciò lo reputo "normale", perchè insito nella natura umana il fatto di primeggiare. io adoro il cicloturismo, ma se ne avessi da menare staccherei tutti e goderei a vincere una 9colli, non voglio essere ipocrita! il problema piuttosto stà nel fatto che le granfondo hanno preso una impostazione eccessivamente professionale/professionista da parte di quei ciclisti e team che hanno perfino ammiraglie al seguito, togliendo attenzione a coloro che partecipano avendo come possibilità nelle gambe solo i 25 o 23 di media... ma questo è un altro discorso che meriterebbe una discussione a parte.
buone pedalate a tutti o-oo-o
 

mescal

Bioesorcista
7 Settembre 2008
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Garage - Officina
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quelle che non usa Peggio
mah,
la mia è passione per la competizione, con me stesso e con gli altri, la stessa che hanno quelli che giocano a calcio a volley od a basket amatorialmente. Per fare competizione penso che non si debba essere per forza professionisti.
Nella competizione ci sta anche non vedere i castelli o fermarsi per uno che ha bucato od essere sleali.
ci sta fermarsi se uno cade per vedere se sta bene, se uno è a bordo strada che sta male, svegliarsi alle 5 di mattina, respirare l'atmosfera della gara in griglia, fare il pastaparty sparando (perchè no) dei missili terra-aria,

ma soprattutto ,ci sta essere leali.... nelle granfondo, nelle competizioni, come nella Vita
 
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marko

Maglia Iridata
22 Novembre 2005
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,mhfujcf
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Bici
La mia
e' come farsi una sciata libera oppure una gara con porte e tempi
e' come fare una partita di pallone in un prato con le porte con le magliette oppure essere iscritti al campionato di 3° categori
questi sono due esempi per farti capire che gli soprt e le passioni si possono vivere in maniera diversa.
Tutto cio' che tu vedi di negativo in una gf per me non lo e' ad esempio il mangiare al pasta party su un piatto di plastica mi da modo di conoscere gente nuova e passare il resto della giornata in compagnia dei mie compagni di squadra,parlare della gare e riderci su perche ti ho staccato di 5 minuti!
per le code ai pacchi gara e parcheggi di solito io evito le gf da fare in giornata cosi' sto fuori il week-and con gli amici della squadra e,a volte,mi porto pure dietro la ragazza.
se a te non piace poi fai bene a non fare queste cose
 

lori

Apprendista Scalatore
15 Marzo 2008
2.402
23
in quel di zola (BO)
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canyon ultimate cf-merida scultura team
Esistono perché fanno leva su quel senso innato del genere umano, in particolare maschile, di primeggiare, di sentirsi il numero 1 della situazione. Ciò è insito in ognuno di noi in maniera più o meno marcata, fin da bambini. I modelli che ci propone la società, soprattutto attraverso la TV, sono basati su questo tipo di successo: tutto è una gara, una sfida, e non è partecipare, l'obiettivo primario. Non è ....................Saper primeggiare, ma con sportività, rispettando l'avversario sempre, dovrebbe essere il modo in cui vivere lo sport e condividerlo con gli altri. Ciò accade molto più spesso di quanto si immagini, ma ci si ricorda sempre di quando non capita, di quello che alla Gran Fondo ti taglia la strada per entrare prima in curva, dell'altro che non tira un metro e poi fa la volata, di quello che se hai forato non ti dà una mano perché deve fare classifica. Pensare che nell'universo popolato che è una gran fondo (pensate alle presenze della 9 Colli o della Maratona) quasi tutti gli altri la debbano vivere come noi è pura utopia, ed è anche un po' egoistico.

Le Gran Fondo possono dunque essere momenti di puro agonismo, ma anche momenti di aggregazione per condividere il paesaggio o altre cose belle: rispetterò i due modi di vedere e legherò con chi è più simile a me, e non è detto che non sia un'agonista arrivato nei primi 10, perché no? Perché una cosa deve escludere l'altra?

Il fanatismo poi è altra cosa, c'è in tutti i campi ed difficilmente arginabile.



Condivido tutto, sopratutto il fatto che il ciclismo possa essere vissuto sotto diversi punti di vista, da chi lo vive con spirito agonistico, nelle sue varie gradazioni, a chi come momento aggregativo-socializzante per vivere una giornata di sport insieme a tante altre persone.
 

potentecarlo

Apprendista Passista
21 Settembre 2009
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cosasca (vb)
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tre
io sono uno che le ha fatte quando in italia ce n'erano sostanzialmente due : 9 colli e fausto coppi.io amavo la 9 colli dato che abitando in una zona simile a dove si fa la fausto coppi per me andare al mare qualche giorno con gli amici era pacchia.ancora adesso esibisco il giubbino antivento "novecolli 1994"ed era la terza per me.poi è scoppiato il tutto,granfondo di qua e di la per l'italia.una volta non c'erano le classifiche , l'ho già detto in un altra discussione ,poi qualche giornale ha cominciato ad enfatizzare le imprese del dentista o del postino,altri giornali sono nati sul fenomeno granfondo e adirittura vendevano a parte le classifiche in edicola (niente internet).poi i chip il real time e via così.una volta non c'era il pasta party.erano manifestazioni fatte per portare la gente a vedere e soggiornare per qualche giorno qualche posto.personalmente era anche l'occasione di fare un percorso lungo e difficile in sicurezza e vedere posti e salite nuove.io questo spirito ce l'ho ben ancora però approvo quello che tu dici.secondo me la soluzione non è poi così impossibile :eliminiamo le classifiche neinte chip e cose varie.come una volta fogliettino da timbrare ai controlli e alla fine medaglietta e diplomino con scritto partito alla tal ora(per tutti la stessa davanti o dietro che tu sia) e arrivato alla tal altra.scusa se mi sono dilungato ma ne avrei poi altre da dire,comunque la ritengo una discussione giusta quella che hai proposto.
 

powerbike83

Apprendista Cronoman
5 Giugno 2008
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Canyon Ultimate Cf Slx - Kuota Kebel - Cube Ltd - Fixed
il problema piuttosto stà nel fatto che le granfondo hanno preso una impostazione eccessivamente professionale/professionista da parte di quei ciclisti e team che hanno perfino ammiraglie al seguito, togliendo attenzione a coloro che partecipano avendo come possibilità nelle gambe solo i 25 o 23 di media... ma questo è un altro discorso che meriterebbe una discussione a parte.
buone pedalate a tutti o-oo-o

ma soprattutto ,ci sta essere leali.... nelle granfondo, nelle competizioni, come nella Vita

Sono questi due i punti fondamentali direi o-o
 

marko

Maglia Iridata
22 Novembre 2005
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La mia
io sono uno che le ha fatte quando in italia ce n'erano sostanzialmente due : 9 colli e fausto coppi.io amavo la 9 colli dato che abitando in una zona simile a dove si fa la fausto coppi per me andare al mare qualche giorno con gli amici era pacchia.ancora adesso esibisco il giubbino antivento "novecolli 1994"ed era la terza per me.poi è scoppiato il tutto,granfondo di qua e di la per l'italia.una volta non c'erano le classifiche , l'ho già detto in un altra discussione ,poi qualche giornale ha cominciato ad enfatizzare le imprese del dentista o del postino,altri giornali sono nati sul fenomeno granfondo e adirittura vendevano a parte le classifiche in edicola (niente internet).poi i chip il real time e via così.una volta non c'era il pasta party.erano manifestazioni fatte per portare la gente a vedere e soggiornare per qualche giorno qualche posto.personalmente era anche l'occasione di fare un percorso lungo e difficile in sicurezza e vedere posti e salite nuove.io questo spirito ce l'ho ben ancora però approvo quello che tu dici.secondo me la soluzione non è poi così impossibile :eliminiamo le classifiche neinte chip e cose varie.come una volta fogliettino da timbrare ai controlli e alla fine medaglietta e diplomino con scritto partito alla tal ora(per tutti la stessa davanti o dietro che tu sia) e arrivato alla tal altra.scusa se mi sono dilungato ma ne avrei poi altre da dire,comunque la ritengo una discussione giusta quella che hai proposto.
Ma perche devono eliminare le classifiche? la maggior parte delle persone iscritte vuole le classifiche e se non ci fossere starebbero a casa.
per chi non vuole le gare agonistiche ci sono le rando o le cicloturisctiche,
 

posse

Maglia Iridata
14 Ottobre 2008
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tra bologna e la montagna
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Cervelo R3
(...)
Beh, dai, l’ho fatto un po’ lunga e colorita, ma il succo è questo. Cioè è l’opinione che ho ormai delle Granfondo, che secondo me sono prive di “spirito” e cosí interpretate danno veramente poco, tranne quelle “mitiche” (Ötztaler, Maratona dles Dolomites; 9Colli), la cui partecipazione almeno una volta nella vita, ci da giustamente un po’ di orgoglio.
Ovviamente non pretendo che condividiate questo mio pensiero, ci mancherebbe.

concordo in tutto
detto da uno che per tre anni ha fatto l'agonista come da te descritto
con l'unica differenza che nn ero contento se davo 8 minuti a tizio ma se ne prendevo 8 invece che 10 da caio. ma siam li'
ho fatto alcune belle prestazioni, 51° alla dolomiti su tutte, altre in linea.
ero si puo' dire ossessionato. 5 kg meno di ora, tutto rivolto alla bici
alla dine mi son sfasciato psicofisicamente
e ho mollato per 8 anni, sentendomi pero' di aver "sbagliato" a farlo, l'ho presa come una sconfitta
l'anno scorso ho rifatto la prima GF (X colli a BO) e ho riassaggiato le sensazioni.. la paura di farsi male nei primi 20 km soprattutto
nn ho quasi dormito, continuavo a chiedermi chi me lo fa fare..
poi è andata bene, alla fine 155° (l'ultima volta vicino al 50°, 10 anni fa) che dire, non ero contento piu' di tanto. mi sembrava da un lato di andare piano (rispetto a prima) e dall'altro di fare una cosa senza senso.
Quest'anno alla fine nn mi son iscritto a niente (sono in forse per la sportful, nell'ottica che descrivi tu), perche' davvero mi sembra tutto senza senso
e anch'io mi ammazzo per fare il miglior tempo nella salita dietro casa da solo, o faccio un giro di 100 km solo per andare a vedere 2 km di salita, quelli che mi ripagano di una settimana al lavoro.. o-o
 

Ulzana

Pignone
6 Maggio 2008
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Bici
De Rosa
Un po' di sana competizione è innata in ognuno di noi. Giocavo a pallone, una volta ritiratomi mi sono messo a pedalare. Dopo un paio di anni la voglia di misurarsi con gli altri, con i percorsi che non conoscevo è cresciuta sempre di più e allora perchè non misurarsi nella granfondo di casa? Ne faccio poche di Granfondo, 2/3 all'anno, ma mi piace mettermi davanti degli obiettivi che possono anche solo essere riuscire a fare il percorso lungo 10 minuti meno dello scorso anno. Poi le Granfondo hanno tutti i pregi ed i difetti esposti sopra ma comunque sia è sempre un momento di aggregazione ed un modo di fare gruppo con gli amici condividendo le proprie esperienze.
 
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Scapin Dyapason
concordo in tutto
detto da uno che per tre anni ha fatto l'agonista come da te descritto
con l'unica differenza che nn ero contento se davo 8 minuti a tizio ma se ne prendevo 8 invece che 10 da caio. ma siam li'
ho fatto alcune belle prestazioni, 51° alla dolomiti su tutte, altre in linea.
ero si puo' dire ossessionato. 5 kg meno di ora, tutto rivolto alla bici
alla dine mi son sfasciato psicofisicamente
e ho mollato per 8 anni, sentendomi pero' di aver "sbagliato" a farlo, l'ho presa come una sconfitta
l'anno scorso ho rifatto la prima GF (X colli a BO) e ho riassaggiato le sensazioni.. la paura di farsi male nei primi 20 km soprattutto
nn ho quasi dormito, continuavo a chiedermi chi me lo fa fare..
poi è andata bene, alla fine 155° (l'ultima volta vicino al 50°, 10 anni fa) che dire, non ero contento piu' di tanto. mi sembrava da un lato di andare piano (rispetto a prima) e dall'altro di fare una cosa senza senso.
Quest'anno alla fine nn mi son iscritto a niente (sono in forse per la sportful, nell'ottica che descrivi tu), perche' davvero mi sembra tutto senza senso
e anch'io mi ammazzo per fare il miglior tempo nella salita dietro casa da solo, o faccio un giro di 100 km solo per andare a vedere 2 km di salita, quelli che mi ripagano di una settimana al lavoro.. o-o

Ciao Posse, hai colto bene il mio pensiero, che ovviamente non vuole essere una critica a chi partecipa alle GranFondo. Anzi, chissà, magari a qualcuna parteciperò anch'io. Ma se sarà, dovrà essere una giornata, o meglio ancora un week-end pieno, e non una toccata e fuga finalizzata alla gara. Mi piacerebbe partecipare ad esempio, alla GF del Chianti, partendo da casa venerdì e rientrare lunedì, con tanto di visita ai stupendi paeselli mediavali, e un rifornimento di Chianti, dopo l'assaggio, da un produttore.
Oppure il Giro delle Dolomiti, che dura una settimana e hai tempo per conoscere gente proveniente da tutta Europa, e dove i tempi vengono presi solo in salita, quindi il rischio viene ridotto drasticamente.
Ecco, questo lo concepisco......o-o
 

mirkofish76

Novellino
23 Novembre 2008
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Montecchio PU
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La mia opinione è che se a una GF siamo in 1000, ognuno è lì per un motivo diverso dagli altri, quindi ci può stare quello che ti pela per passarti come quello che ti ostruisce per godersi ai 20 all'ora il paesaggio. Chi può si faccia pure passare la barretta dall'ammiraglia e chi vuole si fermi a tutti i ristori. Chiederei solo a chi non interessa la classifica di partire in ultima griglia, tanto verrà sorpassato comunque e così almeno non avrà fatto correre nessun rischio ne a se ne ad altri.
Per quelli che continuano a dire che le GF non sono competitive rispondo che non lo saranno quando verranno tolti i servizi crono, quando non verrà stilata alcuna classifica e quando non ci sarà nessuna premiazione.
Ciao Mirko