I cardiofrequenzimetri non vanno classificati in unità "da polso" oppure "da ciclocomputer". Ci sono p.es. cardiofrequenzimetri "da polso" che costano centinaia e centinaia di Euro e che, per un utilizzo ciclistico, possono essere agevolmente montati sul manubrio tramite un adattatore e hanno più funzioni ciclistiche della maggior parte dei computerini da bici (vedi buona parte della gamma Polar). Come ci sono computer da bici che visualizzano la FC e poco altro.
La cosa migliore è avere un pezzo unico, che poi è il 95% di quello che offre il mercato, ossia un cardiofrequenzimetro che è anche un computer da bici (indipendentemente dal fatto se assomiglia ad un orologio da polso oppure ad un computer da bici). Solo in questo modo puoi avere tutti i dati contemporaneamente e soprattutto, se lo strumento ha la possibilità di registrare le uscite, analizzarli a posteriori, anche scaricando i dati sul computer.
Relativamente ai GPS, ci sono unità che utilizzano il GPS unicamente per conteggiare i km e la velocità (media, istantanea, max), come p.es. il
Garmin 310XT (che nasce per la corsa), il Garmin 500 e tutti i Polar (che però hanno l'unità GPS separata da quella principale, quindi assai poco pratica). E ci sono poi GPS da bici che hanno le mappe cartografiche e le indicazioni stradali esattamente come quelle del navigatore della macchine (es Garmin 705 e l'800 di prossima uscita).
In realtà, il GPS, almeno che non ti serva la cartografia (Garmin 705), per un utilizzo ciclistico serve a ben poco, dal momento che il classico sensore sulla forcella da un'indicazioni più immediata e precisa, se tarato correttamente.
Se ti serve un cardio ma non ti serve un navigatore satellitare cartografico, prendi un qualsiasi cardiofrequenzimetro, Polar o Garmin o altro che sia, e aggiungici il sensore di velocità alla ruota e hai tutto o quasi.