Storia La corsa più dura: Milano-Sanremo 1910

Ser pecora

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La corsa più dura: Milano-Sanremo 1910
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...Christophe terminò la gara in 12h24′, alla media di 23,331kmh, la più bassa della storia...


Alla faccia della media bassa….in quelle condizioni, con quelle bici, con quelle strade ed in quel lontano 1910.
 
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Addirittura, risulta che a Savona Christophe sia arrivato al posto di ristoro alle 14,46 e, dopo essersi rifocillato, sia ripartito alle 13,48: cioè 58 minuti prima di arrivare? Oppure c'è un errore, ma è difficile che in quelle condizioni da tregenda sia riuscito a "rifocillarsi" e farsi tagliare i pantaloni in soli 2 minuti: si vede che anche il reporter doveva essere in difficoltà, forse per l'auto scoperta...
p.s.: mi vergogno a dirlo, ma ho concluso qualche granfondo alla stessa media, col sole e la strada asfaltata...
 

Ser pecora

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Addirittura, risulta che a Savona Christophe sia arrivato al posto di ristoro alle 14,46 e, dopo essersi rifocillato, sia ripartito alle 13,48: cioè 58 minuti prima di arrivare? Oppure c'è un errore, ma è difficile che in quelle condizioni da tregenda sia riuscito a "rifocillarsi" e farsi tagliare i pantaloni in soli 2 minuti: si vede che anche il reporter doveva essere in difficoltà, forse per l'auto scoperta...

Dice proprio arrivo alle 14,46 e ripartenza 13,48. Forse intendeva 12,46....boh. Comunque è tutto un po' "random" nella descrizione degli orari. Ed anche dei nomi dei corridori.
 

bianco222

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Addirittura, risulta che a Savona Christophe sia arrivato al posto di ristoro alle 14,46 e, dopo essersi rifocillato, sia ripartito alle 13,48: cioè 58 minuti prima di arrivare? Oppure c'è un errore, ma è difficile che in quelle condizioni da tregenda sia riuscito a "rifocillarsi" e farsi tagliare i pantaloni in soli 2 minuti: si vede che anche il reporter doveva essere in difficoltà, forse per l'auto scoperta...
p.s.: mi vergogno a dirlo, ma ho concluso qualche granfondo alla stessa media, col sole e la strada asfaltata...

"Alle 14.46 ecco giungere al posto di rifornimento il primo corridore. Questi è il francese Christophe, il quale si rifocilla e prosegue alle ore 13.48. Lo stato del francese è buono. Gli vengono peraltro tagliati a metà i calzoni, perché essendo tutti inzuppati di acqua gli avrebbero ostacolato i movimenti delle gambe.


Dopo 10 minuti giunge alle 14.20 Luigi Ganna. Lo stato di questo intrepido corridore varesino è peraltro peggiore di quello di Christophe. Egli balza dalla macchina: gli viene tolto il fango che quasi avvolge tutto il suo volto, ingoia in fretta un po’ di cibo poi risale in macchina e riprende alle 14.40 la corsa applaudito dalla folla. Segue alle 14.12 Albini; viene quarto Pavesi alle 14.16 e il suo stato è talmente miserando che egli è costretto a fermarsi e a non proseguire la sua corsa. Viene accompagnato all’Albergo Nuovo Torino."

Ganna alle 14.20 con 10 minuti di ritardo. Poi albini alle 14.12 (cioè 8' prima). Gli orari in questa fase sono tutti un po' a caso...
Però il passaggio a Finalmarina alle 14.55 potrebbe coincidere con la partenza da Savona alle 13.48 (sono circa 23 km).
Forse il cronista aveva rubato i cordiali destinati ai ciclisti! Oppure semplicemente ci dice come sia stato anche difficile fare una cronaca con quelle condizioni...
 

Pancio

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Si, infatti ho accennato all''auto forse scoperta: dovevano essere in difficoltà un po' tutti: accompagnatori, giornalisti, pubblico... altri tempi.
 

Tapinaz

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aneddoto su Giovanni Marchese, uno dei piazzati, soprannominato il corridore inventore …

.Giovanni Marchese il cui nome è passato alla storia anche per le sue non comuni doti di meccanico, preparato ed estroso al tempo stesso, doti che espresse per decenni nella sua bottega di ciclista aperta in via Stazione e poi trasferita in via Delio Verna.
E cosi non poche volte accadeva che Giovanni Marchese collaudasse egli stesso le sue ‘trovate', come quella della ‘ruota libera', sfruttata per la prima volta alla Milano-Sanremo del 1911. Come noto, è questo il meccanismo che consente di scindere il movimento tra il pignone e la ruota posteriore, per cui il conducente può smettere di pedalare oppure farlo all'indietro, senza interferire sul movimento della bicicletta. Questa e altre invenzioni vennero da Marchese brevettate, con alterne fortune, e applicate sulle bici che portavano il suo marchio

citato da
http://ricerca.gelocal.it/lasentinella/archivio/lasentinella/2011/05/30/IS3PO_IS301.html
 
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aneddoto su Giovanni Marchese, uno dei piazzati, soprannominato il corridore inventore …

.Giovanni Marchese il cui nome è passato alla storia anche per le sue non comuni doti di meccanico, preparato ed estroso al tempo stesso, doti che espresse per decenni nella sua bottega di ciclista aperta in via Stazione e poi trasferita in via Delio Verna.
E cosi non poche volte accadeva che Giovanni Marchese collaudasse egli stesso le sue ‘trovate', come quella della ‘ruota libera', sfruttata per la prima volta alla Milano-Sanremo del 1911. Come noto, è questo il meccanismo che consente di scindere il movimento tra il pignone e la ruota posteriore, per cui il conducente può smettere di pedalare oppure farlo all'indietro, senza interferire sul movimento della bicicletta. Questa e altre invenzioni vennero da Marchese brevettate, con alterne fortune, e applicate sulle bici che portavano il suo marchio

citato da
http://ricerca.gelocal.it/lasentinella/archivio/lasentinella/2011/05/30/IS3PO_IS301.html

Cosa falsa.
L'inventore della ruota libera è stato l'americano William Van Anden, che l'ha brevettata nel 1869, vent'anni prima che Marchese nascesse....

Schermata 2019-04-09 alle 19.03.15.png

Un consiglio: in giro per internet si trovano delle puttanate pazzesche sulla storia del ciclismo e delle biciclette in particolare, da Campagnolo inventore del cambio a Leonardo inventore della bicicletta e via all'infinito. Quindi controllate sempre che siano citate fonti e che siano fonti verificabili.
Tra l'altro in ogni paese europeo c'è la convinzione di aver inventato tutto. L'ignoranza di quello che è successo in altri paesi a volte è totale.
 

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aneddoto su Giovanni Marchese, uno dei piazzati, soprannominato il corridore inventore …

.Giovanni Marchese il cui nome è passato alla storia anche per le sue non comuni doti di meccanico, preparato ed estroso al tempo stesso, doti che espresse per decenni nella sua bottega di ciclista aperta in via Stazione e poi trasferita in via Delio Verna.
E cosi non poche volte accadeva che Giovanni Marchese collaudasse egli stesso le sue ‘trovate', come quella della ‘ruota libera', sfruttata per la prima volta alla Milano-Sanremo del 1911. Come noto, è questo il meccanismo che consente di scindere il movimento tra il pignone e la ruota posteriore, per cui il conducente può smettere di pedalare oppure farlo all'indietro, senza interferire sul movimento della bicicletta. Questa e altre invenzioni vennero da Marchese brevettate, con alterne fortune, e applicate sulle bici che portavano il suo marchio

citato da
http://ricerca.gelocal.it/lasentinella/archivio/lasentinella/2011/05/30/IS3PO_IS301.html

Cosa falsa.
L'inventore della ruota libera è stato l'americano William Van Anden, che l'ha brevettata nel 1869, vent'anni prima che Marchese nascesse....

Vedi l'allegato 178480

Un consiglio: in giro per internet si trovano delle puttanate pazzesche sulla storia del ciclismo e delle biciclette in particolare, da Campagnolo inventore del cambio a Leonardo inventore della bicicletta e via all'infinito. Quindi controllate sempre che siano citate fonti e che siano fonti verificabili.
Tra l'altro in ogni paese europeo c'è la convinzione di aver inventato tutto. L'ignoranza di quello che è successo in altri paesi a volte è totale.
Campagnolo non ha inventato il cambio così come lo conosciamo noi? Azz... mi crolla un mito!