Ma chi regge il manubrio ?!

[diogenenomade]

Tristezza. Dopo il centenario del Giro umiliato da un percorso assurdamente stravolto subiamo il Tour della noia totale. Dopo che la città di Milano, capitale del Giro da cent'anni, è stata doppiamente insultata, dal suo quotidiano sportivo con una banale tappa di trasferimento e dai corridori con lo sciopero agonistico, come ciliegina arriva il Tourmalet, ridotto a incidente di percorso a 70 Km. dall'arrivo. Tanti titolati tromboni chiosano sul ciclismo che deve riscoprire le sue radici. Ma allora ?! Gli organizzatori dei grandi giri stanno facendo l'opposto. Nel mondo di oggi conta solo il denaro e l'apparire, tutti d'accordo. Ma cosa appare ? Cosa dovrebbe attirare ascolti e quindi sponsor ? Il Vesuvio (con tutto il rispetto) o il Mortirolo ? La leggenda dei Pirenei o 2 settimane di nulla al prezzo della fatica dei corridori ? Le poche tappe interessanti infrasettimanali, quando pochi le possono seguire ? Una pericolosissima cronosquadre con gli atleti a 60 all'ora su stradine assurde ? La querelle sulle radioline ? Le cose più interessanti di questo Tour sono le riprese dei castelli dall'eli e le note storiche di Bulbarelli ! Questo meraviglioso sport è arrivato a un passo dal suicidio di massa per l'accanimento miope e colpevole con cui quasi tutte le sue componenti hanno preteso di ignorare fino al ridicolo il fenomeno del doping, di dominio pubblico da sempre, come per quasi tutto lo sport professionistico. Adesso come si conta di rimontare la china ? Chiedo ai più esperti se credono che questa politica dei grandi giri abbia una leadership, e nel caso quale sia lo scopo, dove si vuole arrivare nel tempo. Oppure se si brancola navigando a vista tra improvvisazioni e trovate incomprensibili. Chi regge il manubrio di questo ciclismo e per andare dove ? O si pedala senza mani verso il fosso ? Tristezza.

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[scamorza]

infatti è il primo anno che seguo poco il giro e per nulla il tour. eppure sono appassionatissimo. ma non trovo per nulla accattivanti queste tappe. a questo punto che facciano tappe meno lunghe ma con la struttura ed i percorsi degni di una gara top.