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Metodologie di allenamento
Metodo "The Time-crunched cyclist", qualcuno lo ha provato?
Testo
<blockquote data-quote="Angelnap" data-source="post: 6251347" data-attributes="member: 97127"><p>Già fatto diverse volte seguendo exp century, tre allenamenti sui rulli e un'uscita lunga la domenica.</p><p>Non credo che a parità di ore disponibili si possa ottenere di meglio.</p><p></p><p>La mia esperienza, per quanto limitata, conferma quanto ci si può aspettare, ossia un miglioramento consistente delle performance che è limitato dallo sviluppo non corrispondente dell'endurance.</p><p>In pratica ti permette di sviluppare un motore potente (dove potente è inevitabilmente soggettivo) sostenuto però da un serbatoio piccolo.</p><p>Sei costretto a gestirti.</p><p>Nel libro viene indicato un limite di 3 ore alla capacità di mantenere un'elevata prestazione e mi sembra corrispondere alla realtà.</p><p>Personalmente se in un'uscita spingo forte (forte rispetto a quelle che sono le mie limitate capacità) più o meno ho quell'autonomia e poi cedo, non dico di schianto, ma quasi. In pratica trovo che anche la "riserva" sia scarsa: quando senti che stai esaurendo le energie ne hai veramente ancora per poco.</p><p>Se mi gestisco bene sono comunque in grado di mantenere una prestazione decorosa anche su percorsi impegnativi e lunghi.</p><p></p><p>Diciamo che è un po' difficile proprio la gestione, abituandosi ad allenamenti relativamente brevi e molto intensi, quando poi devo contenermi per un percorso lungo trovo difficoltoso capire quanto ne ho ancora. Spesso sono troppo conservativo ed arrivo in fondo che avrei potuto fare di più, diversamente il rischio è di non arrivare proprio.</p><p></p><p>Chiaramente chi ha una "capacità di base" migliore della mia sicuramente riscontrerà meno problemi di questo tipo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Angelnap, post: 6251347, member: 97127"] Già fatto diverse volte seguendo exp century, tre allenamenti sui rulli e un'uscita lunga la domenica. Non credo che a parità di ore disponibili si possa ottenere di meglio. La mia esperienza, per quanto limitata, conferma quanto ci si può aspettare, ossia un miglioramento consistente delle performance che è limitato dallo sviluppo non corrispondente dell'endurance. In pratica ti permette di sviluppare un motore potente (dove potente è inevitabilmente soggettivo) sostenuto però da un serbatoio piccolo. Sei costretto a gestirti. Nel libro viene indicato un limite di 3 ore alla capacità di mantenere un'elevata prestazione e mi sembra corrispondere alla realtà. Personalmente se in un'uscita spingo forte (forte rispetto a quelle che sono le mie limitate capacità) più o meno ho quell'autonomia e poi cedo, non dico di schianto, ma quasi. In pratica trovo che anche la "riserva" sia scarsa: quando senti che stai esaurendo le energie ne hai veramente ancora per poco. Se mi gestisco bene sono comunque in grado di mantenere una prestazione decorosa anche su percorsi impegnativi e lunghi. Diciamo che è un po' difficile proprio la gestione, abituandosi ad allenamenti relativamente brevi e molto intensi, quando poi devo contenermi per un percorso lungo trovo difficoltoso capire quanto ne ho ancora. Spesso sono troppo conservativo ed arrivo in fondo che avrei potuto fare di più, diversamente il rischio è di non arrivare proprio. Chiaramente chi ha una "capacità di base" migliore della mia sicuramente riscontrerà meno problemi di questo tipo. [/QUOTE]
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