Mortirolo e Gavia in solitaria

Gas Terry

Novellino
29 Maggio 2018
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bologna
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giant tcr-1
Ebbene sì, ho prenotato un alberghetto tra Bormio e Sondalo per metà luglio e sono pronto a partire. L'idea è quella di arrivare a Mazzo, fare il Mortirolo, scendere a Monno, da lì a Ponte di Legno, salire sul Gavia, tornare verso Bormio e di nuovo all'albergo. Sono poco più di un centinaio di km per più di 3.000 m di dislivello... Che dire? Vado a letto pensando al Mortirolo e mi sveglio pensando al Gavia, non vedo l'ora di fare questo giro.
L'anno scorso ho fatto lo Stelvio partendo da Bormio (Stelvio da Bormio fino in cima, sono tornato indietro, sceso dall'Umbrail e risalito da Prato): più o meno simile come km e dislivello, e invece da quel che capisco molto diverso per le pendenze...
Insomma, sono entusiasta e un po' preoccupato: ce la farò? Il Mortirolo è davvero così duro come dicono? O anche di più? Sono abbastanza allenato, quest'anno ho sulle gambe 8.000 km e parecchi giri tra Appennino bolognese e modenese con 1500/2000 m di dislivello, direi che l'allenamento non mi manca. Inoltre sono abituato a pedalare da solo, anche per sette o otto ore di fila, sulla carta dovrei riuscirci, ma la carta è spesso diversa dalla strada e salite toste come il Mortirolo non ne ho mai fatte (pendenze simili o anche maggiori magarì sì, ma per tratti mooolto più brevi).
Ho leggiucchiato qua e là sul forum e cercherò di fare miei i consigli che scrivete su giri di questo tipo, ma ve lo chiedo lo stesso: avete consigli particolari? Suggerimenti?
Grazie a tutti e buoni giri!
 

Barbo

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30 Agosto 2020
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Se vai al tuo ritmo e monti i rapporti giusti per adeguare la tua cadenza abituale alla pendenza in modo da non far esplodere le gambe dopo un'ora di SFR, il Mortirolo è una salita come un'altra.

La combo Mortirolo Gavia (e il giorno dopo doppio Stelvio) l'ho fatta due anni fa e se sei allenato per me è fattibilissima ed è una bella soddisfazione una volta terminata.

Tra l'altro la mia foto profilo l'ho scattata quel giorno lì in cima al Gavia.
 

andry96

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Il giro è sempre spettacolare, il Mortirolo da Mazzo è duro, non con pendenze estreme ma per 6km continuamente con pendenze dure dure che ti macinano lentamente, prendilo al tuo ritmo non esagerare e pedala il più possibile agile, ovviamente meglio con rapporti adeguati.

Il Gavia da Ponte è stupendo, la fatica te la ripaga con il panorama meraviglioso. È una salita dura ma lo Stelvio da Prato lo è altrettanto essendo decisamente più lungo
 

SydIlBradipo

Pedivella
19 Febbraio 2010
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Concordo con quanto scritto da @andry96, il Mortirolo è duro soprattutto tra il terzo e il quinto km, ma usa rapporti adeguati e non avrai problemi. Io sono salito col 36x28 e peso 78 kg, avrei preferito qualcosa di più agile!!!
E' stata 1 ora e 11 minuti di bestemmie!!! :==
 
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Gas Terry

Novellino
29 Maggio 2018
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Il giro è sempre spettacolare, il Mortirolo da Mazzo è duro, non con pendenze estreme ma per 6km continuamente con pendenze dure dure che ti macinano lentamente, prendilo al tuo ritmo non esagerare e pedala il più possibile agile, ovviamente meglio con rapporti adeguati.

Il Gavia da Ponte è stupendo, la fatica te la ripaga con il panorama meraviglioso. È una salita dura ma lo Stelvio da Prato lo è altrettanto essendo decisamente più lungo
Lo Stelvio da Prato è bellissimo, però alla fine ho patito un po', sarà che avevo l'altro versante sulle gambe...
Quanto al panorama, conta che io vengo dalla Sardegna, e anche se in Sardegna i panorami bellissimi non mancano, i paesaggi alpini sono tutta un'altra cosa.
 
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Barbo

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30 Agosto 2020
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@Gas Terry per l'allenamento non ti preoccupare, se hai fatto il doppio Stelvio e quest'anno sei allo stello livello di forma, a fare Mortirolo + Gavia problemi proprio non dovrebbero essercene.
L'unica cosa se magari già eri duretto sullo Stelvio pensa ad alleggerire un po' cassetta e/o corone.
Concordo con quanto scritto da @andry96, il Mortirolo è duro soprattutto tra il terzo e il quinto km, ma usa rapporti adeguati e non avrai problemi. Io sono salito col 36x28 e peso 78 kg, avrei preferito qualcosa di più agile!!!
E' stata 1 ora e 11 minuti di bestemmie!!! :==
1h11m anche per me, però con un 34x30, effettivamente farlo con un 36x30 l'avrei trovato duro. Quando l'ho affrontato ero andato in maniera relativamente conservativa, senza fare fuori giri. Va beh ero anche più allenato e magro, ma questa è un'altra storia :roll:
 
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Barbo

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una curiosità......con 34x30 che cadenza riuscivi a tenere?
Ho appena riguardato i dati su Strava:
fra i 70 e i 75 nei tratti più "facili" e sotto i 60 nei tratti duri, la media è 66. Avessi avuto un 34 dietro sarebbe stato meglio per poter restare sempre sopra i 70, ma non ce l'avevo. Inoltre a che cadenze si riesce a rendere meglio e accumulare meno fatica dipende da persona a persona, c'è chi pedala più duro e chi più agile.
 

EliaCozzi

Scalatore
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Ebbene sì, ho prenotato un alberghetto tra Bormio e Sondalo per metà luglio e sono pronto a partire. L'idea è quella di arrivare a Mazzo, fare il Mortirolo, scendere a Monno, da lì a Ponte di Legno, salire sul Gavia, tornare verso Bormio e di nuovo all'albergo. Sono poco più di un centinaio di km per più di 3.000 m di dislivello... Che dire? Vado a letto pensando al Mortirolo e mi sveglio pensando al Gavia, non vedo l'ora di fare questo giro.
L'anno scorso ho fatto lo Stelvio partendo da Bormio (Stelvio da Bormio fino in cima, sono tornato indietro, sceso dall'Umbrail e risalito da Prato): più o meno simile come km e dislivello, e invece da quel che capisco molto diverso per le pendenze...
Insomma, sono entusiasta e un po' preoccupato: ce la farò? Il Mortirolo è davvero così duro come dicono? O anche di più? Sono abbastanza allenato, quest'anno ho sulle gambe 8.000 km e parecchi giri tra Appennino bolognese e modenese con 1500/2000 m di dislivello, direi che l'allenamento non mi manca. Inoltre sono abituato a pedalare da solo, anche per sette o otto ore di fila, sulla carta dovrei riuscirci, ma la carta è spesso diversa dalla strada e salite toste come il Mortirolo non ne ho mai fatte (pendenze simili o anche maggiori magarì sì, ma per tratti mooolto più brevi).
Ho leggiucchiato qua e là sul forum e cercherò di fare miei i consigli che scrivete su giri di questo tipo, ma ve lo chiedo lo stesso: avete consigli particolari? Suggerimenti?
Grazie a tutti e buoni giri!
Due cime meravigliose!
Ti do consigli logistiici:
-quando arrivi a Mazzo, prima di svoltare a sinistra e prendere la salita, prosegui 10m e fai rifornimento idrico alla fontanella che trovi a destra;
- dopo circa 3-4km c'è una chiesetta che nel prato davanti ha una fontanella. Lì comincia il tratto più duro.
- in cima, sulla sinistra, c'è un container con i bagni
- altre fontanelle le trovi attraversando Monno, almeno 3.
- altrettanto frequenti le fontanelle fino a ponte di legno.
- salendo al Gavia, prima del bivio per Pezzo, a sinistra, c'è un'altra fontanella (impossibile da non vedere perché si fermano tutti)
- evita la fontanella poco più avanti, in località Sant'apollonia, dove inizia la vera strada del Gavia (c'è la barriera che chiudono in inverno), a meno che tu non abbia carenza di ferro: un sorso di quell'acqua e ti puoi appiccicare le calamite come su un frigo
- porta una luce davanti e dietro per la galleria: è dritta con una curva sul fondo, se c'è il sole riesci a vedere dentro, se c'è nebbia (nuvole basse), è molto buia. Generalmente è illuminata da piccole luci laterali, ma ogni anno la neve porta via i pannelli e la ripristinano ... forse .... per l'estate. Tra l'altro è attivata dal passaggio dei veicoli, a me due volte è capitato che si spegnesse improvvisamente mentre scendevo. Comunque è molto larga e l'asfalto è buono.
- altra acqua la trovi in cima, rubinetto davanti al cartello dove farai la foto
- discesa verso Bormio: tecnica fino a Santa Caterina, poi fai attenzione perché da Santa Caterina a Sant'antonio raggiungi velocità da PAURA!

Goditi la salita del Gavia, veramente mozzafiato, soprattutto quanto pedali, guardi nella valle sottostante e vedi le nuvole sotto di te.
 
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Gas Terry

Novellino
29 Maggio 2018
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Due cime meravigliose!
Ti do consigli logistiici:
-quando arrivi a Mazzo, prima di svoltare a sinistra e prendere la salita, prosegui 10m e fai rifornimento idrico alla fontanella che trovi a destra;
- dopo circa 3-4km c'è una chiesetta che nel prato davanti ha una fontanella. Lì comincia il tratto più duro.
- in cima, sulla sinistra, c'è un container con i bagni
- altre fontanelle le trovi attraversando Monno, almeno 3.
- altrettanto frequenti le fontanelle fino a ponte di legno.
- salendo al Gavia, prima del bivio per Pezzo, a sinistra, c'è un'altra fontanella (impossibile da vedere perché si fermano tutti)
- evita la fontanella poco più avanti, in località Sant'apollonia, dove inizia la vera strada del Gavia (c'è la barriera che chiudono in inverno), a meno che tu non abbia carenza di ferro: un sorso di quell'acqua e ti puoi appiccicare le calamite come su un frigo
- porta una luce davanti e dietro per la galleria: è dritta con una curva sul fondo, se c'è il sole riesci a vedere dentro, se c'è nebbia (nuvole basse), è molto buia. Generalmente è illuminata da piccole luci laterali, ma ogni anno la neve porta via i pannelli e la riattivano ... forse .... Tra l'altro è attivata dal passaggio dei veicoli, a me due volte è capitato che si spegnesse improvvisamente mentre scendevo. Comunque è molto larga e l'asfalto è buono.
- altra acqua la trovi in cima, rubinetto davanti al cartello dove farai la foto
- discesa verso Bormio: tecnica fino a Santa Caterina, poi fai attenzione perché da Santa Caterina a Sant'antonio raggiungi velocità da PAURA!

Goditi la salita del Gavia, veramente mozzafiato, soprattutto quanto pedali, guardi nella valle sottostante e vedi le nuvole sotto di te.
Grazie, che spettacolo!
Mi sa che mi stampo questo post e me lo porto appresso ;-)
 
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scorpio66

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27 Gennaio 2019
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Ebbene sì, ho prenotato un alberghetto tra Bormio e Sondalo per metà luglio e sono pronto a partire. L'idea è quella di arrivare a Mazzo, fare il Mortirolo, scendere a Monno, da lì a Ponte di Legno, salire sul Gavia, tornare verso Bormio e di nuovo all'albergo. Sono poco più di un centinaio di km per più di 3.000 m di dislivello... Che dire? Vado a letto pensando al Mortirolo e mi sveglio pensando al Gavia, non vedo l'ora di fare questo giro.
L'anno scorso ho fatto lo Stelvio partendo da Bormio (Stelvio da Bormio fino in cima, sono tornato indietro, sceso dall'Umbrail e risalito da Prato): più o meno simile come km e dislivello, e invece da quel che capisco molto diverso per le pendenze...
Insomma, sono entusiasta e un po' preoccupato: ce la farò? Il Mortirolo è davvero così duro come dicono? O anche di più? Sono abbastanza allenato, quest'anno ho sulle gambe 8.000 km e parecchi giri tra Appennino bolognese e modenese con 1500/2000 m di dislivello, direi che l'allenamento non mi manca. Inoltre sono abituato a pedalare da solo, anche per sette o otto ore di fila, sulla carta dovrei riuscirci, ma la carta è spesso diversa dalla strada e salite toste come il Mortirolo non ne ho mai fatte (pendenze simili o anche maggiori magarì sì, ma per tratti mooolto più brevi).
Ho leggiucchiato qua e là sul forum e cercherò di fare miei i consigli che scrivete su giri di questo tipo, ma ve lo chiedo lo stesso: avete consigli particolari? Suggerimenti?
Grazie a tutti e buoni giri!
Un paio d'anni fa feci il Gavia da Ponte, sceso a Bormio per poi salire al Mortirolo da Mazzo e rientro a Ponte. Se sei un po allenato e con la rapportatura giusta, il giro è fattibile. Occhio ai 5-6 km iniziali del Mortirolo che sono micidiali!
 

andry96

Ammiraglia
23 Luglio 2018
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Ti do consigli logistiici:
-quando arrivi a Mazzo, prima di svoltare a sinistra e prendere la salita, prosegui 10m e fai rifornimento idrico alla fontanella che trovi a destra;
- dopo circa 3-4km c'è una chiesetta che nel prato davanti ha una fontanella. Lì comincia il tratto più duro.
- in cima, sulla sinistra, c'è un container con i bagni
- altre fontanelle le trovi attraversando Monno, almeno 3.
- altrettanto frequenti le fontanelle fino a ponte di legno.
- salendo al Gavia, prima del bivio per Pezzo, a sinistra, c'è un'altra fontanella (impossibile da vedere perché si fermano tutti)
- evita la fontanella poco più avanti, in località Sant'apollonia, dove inizia la vera strada del Gavia (c'è la barriera che chiudono in inverno), a meno che tu non abbia carenza di ferro: un sorso di quell'acqua e ti puoi appiccicare le calamite come su un frigo
- porta una luce davanti e dietro per la galleria: è dritta con una curva sul fondo, se c'è il sole riesci a vedere dentro, se c'è nebbia (nuvole basse), è molto buia. Generalmente è illuminata da piccole luci laterali, ma ogni anno la neve porta via i pannelli e la riattivano ... forse .... Tra l'altro è attivata dal passaggio dei veicoli, a me due volte è capitato che si spegnesse improvvisamente mentre scendevo. Comunque è molto larga e l'asfalto è buono.
- altra acqua la trovi in cima, rubinetto davanti al cartello dove farai la foto
- discesa verso Bormio: tecnica fino a Santa Caterina, poi fai attenzione perché da Santa Caterina a Sant'antonio raggiungi velocità da PAURA!

Goditi la salita del Gavia, veramente mozzafiato, soprattutto quanto pedali, guardi nella valle sottostante e vedi le nuvole sotto di te.
La galleria del Gavia senza illuminazione è sempre abbastanza inquietante, soprattutto perché ci arrivi già in ipossia e sembra di perdersi :prega:
 
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EliaCozzi

Scalatore
2 Marzo 2016
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La galleria del Gavia senza illuminazione è sempre abbastanza inquietante, soprattutto perché ci arrivi già in ipossia e sembra di perdersi :prega:
Purtroppo devo confermare quello che dici: capita di trovare quelli che perdono quasi l'orientamento. A me la prima volta che si è spenta l'illuminazione ha dato la sensazione di cadere nel vuoto. Frenata brusca, sceso dalla bici e proseguito a piedi quasi fino all' uscita.
 
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scorpio66

Apprendista Velocista
27 Gennaio 2019
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Monza
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Giant TCR ADV PRO TEAM 2021
Purtroppo devo confermare quello che dici: capita di trovare quelli che perdano quasi l'orientamento. A me la prima volta che si è spenta l'illuminazione ha dato la sensazione di cadere nel vuoto. Frenata brusca, sceso dalla bici e proseguito a piedi quasi fino all' uscita.
Portarsi assolutamente luce ant e post, quella galleria è sempre buia. Quando sei dentro sembra di essere nel vuoto dello spazio (immagino) e bisogna essere visibili alle macchine/ moto che giungono.
 

Jonalisa

Stelviotto
24 Maggio 2020
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Stelvio
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Tante diverse
Con 8000 km nelle gambe non ci dovrebbe essere nessun problema a fare il giro progettato.

Io sono cresciuto a Stelvio e ho fatto i passi nelle mie zone varie volte.
Due anni consecutivi ho hatto in un giro unico lo Stelvio da Prato - Il Mortitolo da Mazzo (La cosidetta direttissima... la più dura) - il Gavia da Ponte di Legno e alla fine lo Stelvio da Bormio.
Sono 200 km circa e attorno i 7000m di dislivello.

Come rapporto avevo il 34/28 e nelle gambe mai più di 3000 km.
Il tempo impiegato era attorno le 10 ore.
8000 non ne faccio in una stagione intera.
Certo, sono abituato a fare le grande salite, le faccio da oltre 20 anni.
Normalmente faccio ogni settimana una uscita di almeno 4000 m di dislivello.

Qualche giorno fa ho fatto Merano - Laion - Passo Sella - Passo Pordoi - Campolongo - Giau - Falzarego - Valparola - Passo Gardena - passo Pinei - Merano.
Totale 6250 di dilivello e 300 km.

Tutto è fattibile. Alimentarsi bene e mai esagerare.
Salite fatte a 200W di media, FTP 300W.

Buone pedalate
 
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bicilook

Ammiraglia
15 Giugno 2008
15.584
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Genova
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Colnago C60
Con 8000 km nelle gambe non ci dovrebbe essere nessun problema a fare il giro progettato.

Io sono cresciuto a Stelvio e ho fatto i passi nelle mie zone varie volte.
Due anni consecutivi ho hatto in un giro unico lo Stelvio da Prato - Il Mortitolo da Mazzo (La cosidetta direttissima... la più dura) - il Gavia da Ponte di Legno e alla fine lo Stelvio da Bormio.
Sono 200 km circa e attorno i 7000m di dislivello.

Come rapporto avevo il 34/28 e nelle gambe mai più di 3000 km.
Il tempo impiegato era attorno le 10 ore.
8000 non ne faccio in una stagione intera.
Certo, sono abituato a fare le grande salite, le faccio da oltre 20 anni.
Normalmente faccio ogni settimana una uscita di almeno 4000 m di dislivello.

Qualche giorno fa ho fatto Merano - Laion - Passo Sella - Passo Pordoi - Campolongo - Giau - Falzarego - Valparola - Passo Gardena - passo Pinei - Merano.
Totale 6250 di dilivello e 300 km.

Tutto è fattibile. Alimentarsi bene e mai esagerare.
Salite fatte a 200W di media, FTP 300W.

Buone pedalate
Tu sei un colombiano...vivi in altura
 

peppe59

Maglia Iridata
6 Luglio 2011
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certo che ce la farai, prendendo le cose col tuo ritmo, mnagari anche un po' di meno per star tranquillo. L'appennino non è mica male come allenamento, sopratutto se non batti la fiacca. Cibo, acqua, vestiti adeguati (luci), calma e gesso!

La cosa più preoccupante, se hai già prenotato l'albergo... fai gli scongiuri per il meteo in quei giorni !!!
 

amadvance

Novellino
9 Agosto 2011
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Portarsi assolutamente luce ant e post, quella galleria è sempre buia. Quando sei dentro sembra di essere nel vuoto dello spazio (immagino) e bisogna essere visibili alle macchine/ moto che giungono.
La prima volta l'ho fatta completamente al buio, tanti anni fa' quando non c'era ancora l'illuminazione.

Esperienza quasi mistica. Pedalare verso la luce in fondo al tunnel, con la bici che non va, e non capisci perché non rendendoti conto della pendenza.
 

guidino

Novellino
2 Settembre 2022
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33
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OLMO XTRADA 105
Ebbene sì, ho prenotato un alberghetto tra Bormio e Sondalo per metà luglio e sono pronto a partire. L'idea è quella di arrivare a Mazzo, fare il Mortirolo, scendere a Monno, da lì a Ponte di Legno, salire sul Gavia, tornare verso Bormio e di nuovo all'albergo. Sono poco più di un centinaio di km per più di 3.000 m di dislivello... Che dire? Vado a letto pensando al Mortirolo e mi sveglio pensando al Gavia, non vedo l'ora di fare questo giro.
L'anno scorso ho fatto lo Stelvio partendo da Bormio (Stelvio da Bormio fino in cima, sono tornato indietro, sceso dall'Umbrail e risalito da Prato): più o meno simile come km e dislivello, e invece da quel che capisco molto diverso per le pendenze...
Insomma, sono entusiasta e un po' preoccupato: ce la farò? Il Mortirolo è davvero così duro come dicono? O anche di più? Sono abbastanza allenato, quest'anno ho sulle gambe 8.000 km e parecchi giri tra Appennino bolognese e modenese con 1500/2000 m di dislivello, direi che l'allenamento non mi manca. Inoltre sono abituato a pedalare da solo, anche per sette o otto ore di fila, sulla carta dovrei riuscirci, ma la carta è spesso diversa dalla strada e salite toste come il Mortirolo non ne ho mai fatte (pendenze simili o anche maggiori magarì sì, ma per tratti mooolto più brevi).
Ho leggiucchiato qua e là sul forum e cercherò di fare miei i consigli che scrivete su giri di questo tipo, ma ve lo chiedo lo stesso: avete consigli particolari? Suggerimenti?
Grazie a tutti e buoni giri!
Ciao, fatta 2 settimane fa, più o meno ti hanno già dato tutti i consigli che ti possono servire, l'importante sulle due salite è andare al tuo ritmo, l'unica cosa che forse non è stata ancora detta, il tratto Bormio - Mazzo fallo seguendo la ciclabile chiamata SENTIERO VALTELLINA, tra l'altro bellissimo e molto ben curato, in alcuni tratti la statale è vietata alle bici e in altri è veramente tanto trafficata e un pò pericolosa.
 
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