Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Menu
Home
Allerta prezzi
Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi media
Nuovi commenti media
Ultime Attività
Nuove inserzioni nel mercatino
Nuovi commenti nel mercatino
Mercatino
Nuove inserzioni
Nuovi commenti
Latest reviews
Cerca nel mercatino
Feedback
Guarda le statistiche
Training Camp
Pianificazione
MTB
Media
Nuovi media
Nuovi commenti
Cerca media
EBIKE
Accedi
Registrati
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Menu
Install the app
Installa
Rispondi alla discussione
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Home
Forum
Gare
Randonnées ed Ultracycling
Paris-Brest-Paris 2023
Testo
<blockquote data-quote="Ser pecora" data-source="post: 6922748" data-attributes="member: 1850"><p>-Aumentare il n° dei partecipanti pone vari problemi, dalla logistica alla sicurezza. È chiaro a tutti che con 8000 (e qualcuno provocatoriamente dice "coi 12000 del 2027) l'ACP non potrà più organizzarla in autonomia, nonostante le centinaia di volontari, ma dovrà affidarsi a contractors esterni. Col rischio che questi poi snaturino il tutto anche solo per le loro modalità operative.</p><p></p><p>-Allo stesso tempo la PBP è da sempre (da quando è una randonnée) un evento che dovrebbe essere perlopiù un happening, un ritrovo globale dei randonneurs. Il cui fascino emana dall'essere la più anziana e storica. Non certo per essere la più estrema o quella col percorso più bello. Quindi l'essere aperta a tutti è un suo segno distintivo. Chiaro che non può esserlo all'infinito. D'altronde l'esplosione di iscrizioni dell'ultimo anno era imprevista. Il n° di richieste per nuovi BRM qualificativi però evidenzia il chiaro trend all'aumento esponenziale o quasi di possibili iscritti. In particolare per i paesi asiatici. D'altronde è ancora chiaro che se ad esempio i soli cinesi si mettessero a fare brevetti con assiduità i numeri esploderebbero solo grazie a loro. Un tema che si presenta un po' ovunque...</p><p></p><p>-Una ovvia risposta è quella solita: le quote, "prima i nostri", etc...si va cosi però a contraddire il punto sopra. E probabilmente ad "uccidere" la PBP, facendola tornare ad essere un affare quasi solo francese (Francia in cui i BRM organizzati sono in calo invece).</p><p></p><p>-A mio avviso il problema dei brevetti farlocchi in paesi lontani è oggettivo, ma risolvibile. In primis bisognerebbe "formare" gli organizzatori ed i responsabili degli Audax mondiali. Le differenze di mentalità nell'affrontare le rando nei vari paesi è evidente. Ma questo è solo frutto del modo in cui vengono organizzati. </p><p></p><p>-Che ci siano delle differenze nella cultura di come si affrontano le rando penso sia solo arricchente, ma alcuni punti, per me, devono essere chiari:</p><p></p><p>-Le rando non sono ultracycling (nel senso di gare vere e proprie)</p><p></p><p>-una randonnée è un evento ciclistico di "lunga distanza" (e si, 200km sono lunga distanza) ma al fine principale di <strong>socializzare e conoscere il territorio</strong>. Da evitare quindi la deriva "all'estremo" in km e dislivello. Si torna al punto precedente. Chi vuole combattere la crisi di mezza età con "l'estremo" vada a fare le gare di ultra.</p><p></p><p>-le randonnée sono e dovrebbero essere eventi svolti <strong>IN AUTONOMIA</strong>. I "ristori" ed i bag-drop non possono e non devono essere la regola. Se no si torna sempre al punto dell'ultra: chi vuole avere la pappa pronta e la mantellina calda perché deve fare "il tempo" si faccia seguire dalla "crew" negli eventi ultra.</p><p></p><p>-Corollario: le rando dovrebbero essere principalmente <strong>brevetti permanenti</strong>. Invece in giro per il mondo si sta imponendo (o si sono già imposti) gli eventi organizzati, coi calendari, etc. stile granfondo. Questo secondo me è uno dei problemi principali nel cambiamento in atto nella cultura rando "originaria". Troppa gente ha fiutato il business (o ci prova) e organizza rando coi ristori, coi "prodotti offerti da"...manca giusto il pacco gara... tante rando stanno diventando "GF low cost", con tutto quello che ne consegue. Compresi anche gli itinerari. Quelli "a petalo", comodissimi, certo, che senso hanno in ottica rando? E non vado oltre.</p><p></p><p>-L'ACP per me deve farsi garante che i BRM (gli altri siano pure liberi) rispettino certe regole. In questo modo chi va poi alla PBP ci arriva con lo spirito giusto. Se no, se deve essere l'evento "da fare" stile maratona di NY o l'Ironman di turno io sono d'accordo col mettere l'iscrizione a 1000eu, con tutti i servizi da tour operator che a quel punto sono dovuti. Compresi i menu vegani ai ristori e il cambio ruote in corsa.</p><p></p><p>Scusate il pippotto.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ser pecora, post: 6922748, member: 1850"] -Aumentare il n° dei partecipanti pone vari problemi, dalla logistica alla sicurezza. È chiaro a tutti che con 8000 (e qualcuno provocatoriamente dice "coi 12000 del 2027) l'ACP non potrà più organizzarla in autonomia, nonostante le centinaia di volontari, ma dovrà affidarsi a contractors esterni. Col rischio che questi poi snaturino il tutto anche solo per le loro modalità operative. -Allo stesso tempo la PBP è da sempre (da quando è una randonnée) un evento che dovrebbe essere perlopiù un happening, un ritrovo globale dei randonneurs. Il cui fascino emana dall'essere la più anziana e storica. Non certo per essere la più estrema o quella col percorso più bello. Quindi l'essere aperta a tutti è un suo segno distintivo. Chiaro che non può esserlo all'infinito. D'altronde l'esplosione di iscrizioni dell'ultimo anno era imprevista. Il n° di richieste per nuovi BRM qualificativi però evidenzia il chiaro trend all'aumento esponenziale o quasi di possibili iscritti. In particolare per i paesi asiatici. D'altronde è ancora chiaro che se ad esempio i soli cinesi si mettessero a fare brevetti con assiduità i numeri esploderebbero solo grazie a loro. Un tema che si presenta un po' ovunque... -Una ovvia risposta è quella solita: le quote, "prima i nostri", etc...si va cosi però a contraddire il punto sopra. E probabilmente ad "uccidere" la PBP, facendola tornare ad essere un affare quasi solo francese (Francia in cui i BRM organizzati sono in calo invece). -A mio avviso il problema dei brevetti farlocchi in paesi lontani è oggettivo, ma risolvibile. In primis bisognerebbe "formare" gli organizzatori ed i responsabili degli Audax mondiali. Le differenze di mentalità nell'affrontare le rando nei vari paesi è evidente. Ma questo è solo frutto del modo in cui vengono organizzati. -Che ci siano delle differenze nella cultura di come si affrontano le rando penso sia solo arricchente, ma alcuni punti, per me, devono essere chiari: -Le rando non sono ultracycling (nel senso di gare vere e proprie) -una randonnée è un evento ciclistico di "lunga distanza" (e si, 200km sono lunga distanza) ma al fine principale di [B]socializzare e conoscere il territorio[/B]. Da evitare quindi la deriva "all'estremo" in km e dislivello. Si torna al punto precedente. Chi vuole combattere la crisi di mezza età con "l'estremo" vada a fare le gare di ultra. -le randonnée sono e dovrebbero essere eventi svolti [B]IN AUTONOMIA[/B]. I "ristori" ed i bag-drop non possono e non devono essere la regola. Se no si torna sempre al punto dell'ultra: chi vuole avere la pappa pronta e la mantellina calda perché deve fare "il tempo" si faccia seguire dalla "crew" negli eventi ultra. -Corollario: le rando dovrebbero essere principalmente [B]brevetti permanenti[/B]. Invece in giro per il mondo si sta imponendo (o si sono già imposti) gli eventi organizzati, coi calendari, etc. stile granfondo. Questo secondo me è uno dei problemi principali nel cambiamento in atto nella cultura rando "originaria". Troppa gente ha fiutato il business (o ci prova) e organizza rando coi ristori, coi "prodotti offerti da"...manca giusto il pacco gara... tante rando stanno diventando "GF low cost", con tutto quello che ne consegue. Compresi anche gli itinerari. Quelli "a petalo", comodissimi, certo, che senso hanno in ottica rando? E non vado oltre. -L'ACP per me deve farsi garante che i BRM (gli altri siano pure liberi) rispettino certe regole. In questo modo chi va poi alla PBP ci arriva con lo spirito giusto. Se no, se deve essere l'evento "da fare" stile maratona di NY o l'Ironman di turno io sono d'accordo col mettere l'iscrizione a 1000eu, con tutti i servizi da tour operator che a quel punto sono dovuti. Compresi i menu vegani ai ristori e il cambio ruote in corsa. Scusate il pippotto. [/QUOTE]
Riporta citazioni...
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Home
Forum
Gare
Randonnées ed Ultracycling
Paris-Brest-Paris 2023
Alto
Basso