IL CASO: AFFRONTATO BRUTALMENTE DA UN AUTOMOBILISTA E PRESO A PUGNI: SCATTA LA DENUNCIA
Giovane cicloamatore aggredito all'incrocio
Dal ciclismo al pugilato. E, alla
fine, al Pronto soccorso: una conclusione
tanto imprevista quanto
indesiderata, per un giovane campione
del pedale di Parma, categoria
dilettanti, una brutta avventura
che risale a fine agosto ma di
cui si avuta notizia solo oggi perché
in questi giorni la vicenda è
approdata in procura con una circostanziata
denuncia da parte del
ventenne cicloamatore.
Si stava allenando da solo - così
presenti: è saltato nuovamente
addosso alla sua vittima, che cercava
senza successo di farsi scudo
con la bicicletta, e gli ha sferrato
altri due pugni in faccia, uno sul
naso, laltro lo ha colpito a un occhio.
«Se mi ricapiti sotto non sai
cosa ti succede
» sono state le
ultime parole dellaggressore prima
di risalire in macchina e, finalmente,
andarsene lasciando il
giovane cicloamatore scioccato e
sanguinante. Poi il trasporto in
ospedale e le cure del Pronto soccorso
dal quale viene dimesso con
una prognosi di 7 giorni. Ma quella
sfortunata corsa in bicicletta
non è finita là. Qualcuno aveva
preso la targa di quellauto: tappa
successiva è stata la procura.
era fermo a un incrocio: «Ti ammazzo,
io ti ammazzo!» - gli ha
gridato. Il ciclista ha cercato - sostiene
- di spiegare le sue ragioni.
«Devi stare zitto, ti ammazzo!» - è
stata la risposta. Seguita da un violento
pugno in faccia, a bruciapelo.
Il primo.
Su ballonzolanti scarpette da
ciclista - la suola a barca - è problematico
anche solo camminare,
anche solo stare in piedi in equilibrio.
Se in quelle condizioni accade
di essere aggrediti cè davvero
da sentirsi un sacco da pugilato
in balia dellavversario.
E il giovane si è spaventato, ha
pigiato sui pedali, ha cercato di
fuggire, ma lautomobilista - racconta
la denuncia - non era soddisfatto:
lo ha inseguito cercando
addirittura di investirlo. Il ragazzo
ha proseguito la corsa salendo
sul marciapiede per sfuggire
allauto, non farsi travolgere, e
linseguimento si è concluso nel
centro di Sala Baganza, davanti a
un bar.
Lì cera parecchia gente e il giovane
ha pensato di essere finalmente
al sicuro, si è fermato e ha
anche chiesto aiuto, ma lautomo -
bilista non si è preoccupato dei
emerge dalle carte - e aveva già
fatto parecchia strada, quel giorno,
quando è arrivato dalle parti di
Sala Baganza. Allincrocio con la
Provinciale per Felino ha girato a
sinistra. Aveva regolarmente segnalato
la sua intenzione con il
braccio, dichiara, ma qualcuno alle
sue spalle non ha gradito: una
frenata improvvisa, la mano sul
clacson e una raffica di insulti rabbiosi:
testa di
, figlio di
e altro
ancora. Il ciclista, per tutta risposta,
ha fatto un altro segnale: col
braccio destro, questa volta, e con
il dito medio alzato. Oggi certamente
non lo rifarebbe, ma pensava
di essere dalla parte della ragione,
che non erano giustificate
quelle pesanti contumelie, pensava
che tutto sarebbe finito lì, come
infinite volte sulle nostre strade.
Ma è andata diversamente.
Lautomobilista, un quarantenne
al volante di una Citroen, lo
ha raggiunto mentre il giovaneera fermo a un incrocio: «Ti ammazzo,
io ti ammazzo!» - gli ha
gridato. Il ciclista ha cercato - sostiene
- di spiegare le sue ragioni.
«Devi stare zitto, ti ammazzo!» - è
stata la risposta. Seguita da un violento
pugno in faccia, a bruciapelo.
Il primo.
Su ballonzolanti scarpette da
ciclista - la suola a barca - è problematico
anche solo camminare,
anche solo stare in piedi in equilibrio.
Se in quelle condizioni acaccade
di essere aggrediti cè davvero
da sentirsi un sacco da pugilato
in balia dellavversario.
E il giovane si è spaventato, ha
pigiato sui pedali, ha cercato di
fuggire, ma lautomobilista - racconta
la denuncia - non era soddisfatto:
lo ha inseguito cercando
addirittura di investirlo. Il ragazzo
ha proseguito la corsa salendo
sul marciapiede per sfuggire
allauto, non farsi travolgere, e
linseguimento si è concluso nel
centro di Sala Baganza, davanti a
un bar.
Lì cera parecchia gente e il giovane
ha pensato di essere finalmente
al sicuro, si è fermato e ha
anche chiesto aiuto, ma lautomo -
bilista non si è preoccupato depresenti: è saltato nuovamente
addosso alla sua vittima, che cercava
senza successo di farsi scudo
con la bicicletta, e gli ha sferrato
altri due pugni in faccia, uno sul
naso, laltro lo ha colpito a un occhio.
«Se mi ricapiti sotto non sai
cosa ti succede
» sono state le
ultime parole dellaggressore prima
di risalire in macchina e, finalmente,
andarsene lasciando il
giovane cicloamatore scioccato e
sanguinante. Poi il trasporto in
ospedale e le cure del Pronto soccorso
dal quale viene dimesso con
una prognosi di 7 giorni. Ma quella
sfortunata corsa in bicicletta
non è finita là. Qualcuno aveva
preso la targa di quellauto: tappa
successiva è stata la procura.