Me lo sono sempre chiesto: perché nel ciclismo si siano le "specializzazioni": scalatore, passista, cronomen, velocista.
Spesso un passista non tiene il passo del gruppo in salita. Perchè? In fondo quello che deve fare è pedalare, come in pianura, adoperando il rapporto più adatto. Mi è sempre suonato strano vedere atleti con quadricipiti potenti farsi staccare in salita da ciclisti minuti. E parlando del mio piccolo (piccolissimo): a me piace la salita. Non sono un drago, ma in salita ne supero parecchi (non ovviamente gli agonisti, granfondisti iperallenati e comunque quelli con un allenamento maggiore del mio). Ma in pianura proprio non riesco a tenere velocità adeguate. In assenza di vento se tengo come "velocità di crociera" i 35 km/h è tanto. Ogni tanto esco con un amico, che in salita si stacca facilmente, ma in pianura faccio fatica a stargli a ruota.
Non mi interessa più di tanto migliorarmi in pianura, ma perché la "forza" di un tipo di terreno, spesso non c'è nell'altro?
Spesso un passista non tiene il passo del gruppo in salita. Perchè? In fondo quello che deve fare è pedalare, come in pianura, adoperando il rapporto più adatto. Mi è sempre suonato strano vedere atleti con quadricipiti potenti farsi staccare in salita da ciclisti minuti. E parlando del mio piccolo (piccolissimo): a me piace la salita. Non sono un drago, ma in salita ne supero parecchi (non ovviamente gli agonisti, granfondisti iperallenati e comunque quelli con un allenamento maggiore del mio). Ma in pianura proprio non riesco a tenere velocità adeguate. In assenza di vento se tengo come "velocità di crociera" i 35 km/h è tanto. Ogni tanto esco con un amico, che in salita si stacca facilmente, ma in pianura faccio fatica a stargli a ruota.
Non mi interessa più di tanto migliorarmi in pianura, ma perché la "forza" di un tipo di terreno, spesso non c'è nell'altro?